Finita la tregua concordata tra Israele e Qatar (Hamas) per consentire lo scambio di ostaggi e prigionieri sono ripresi i bombardamenti indiscriminati dell'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza.
Altre centinaia di vittime palestinesi, soprattutto bambini, si sono aggiunte ai ventimila morti dal 7 ottobre.
La furia di Israele serve a dimostrare che la tregua era solo temporanea e che la guerra continua fino a quando i vertici di Hamas, in particolare il boss Yahya Sinwar, non saranno uccisi.
La posizione di Netanyahu è propagandistica e irrealistica, perché Sinwar e gli altri principali esponenti di Hamas sono già fuggiti dalla Striscia di Gaza utilizzando i tunnel che portano in Sinai, facendo poi perdere le tracce.
I bombardamenti di Israele serviranno solo ad uccidere i civili palestinesi, sfollati da Gaza City, e gli ostaggi che sono ancora detenuti nei tunnel.
L'obiettivo di Netanyahu resta quello di espellere i due milioni di palestinesi dalla Striscia di Gaza - verso altri paesi del Medio Oriente e verso l'Europa - in modo da poter annettere i territori e militarizzarli.
Prima della tregua le bombe israeliane avevano ucciso il piccolo Kfir Bibas, il suo fratellino e sua madre, presi in ostaggio da un kibbuz il 7 ottobre.
Il portavoce dell'UNICEF James Edler ha avvertito che "l'inazione dà il via libera all'uccisione di bambini", aggiungendo: "È irresponsabile pensare che nuovi attacchi contro la popolazione di Gaza possano portare a qualcosa di diverso da un massacro".
Hamas per dimostrare di non essere da meno di Israele ha ripreso a lanciare razzi verso Tel Aviv e altre città, tutti neutralizzati prima di provocare qualche danno.