aggiornamento - Nell’esfiltrazione (fuga dalla estradizione) di Artem Uss, trafficante russo e figlio del governatore di Krasnoyarsk, sarebbe stato coinvolto anche “un ex ufficiale delle forze speciali dell’esercito italiano, che vive a Mosca da più di sei anni”.
È la ricostruzione, tutta da verificare, di VChK-OGPU, un canale Telegram russo che sarebbe legato all’intelligence di Mosca.
Domanda banale: perché i servizi segreti russi "bruciano" una loro fonte e possibile tramite con i servizi segreti italiani?
Risposta:
per depistare e coprire le vere fonti italiane coinvolte nella fuga di Uss, tanto più che ormai la missione è compiuta (felicemente per Putin).
Il 17 ottobre 2022 all'aeroporto di Malpensa viene arrestato un cittadino russo poco prima di imbarcarsi su un volo diretto in Turchia.
E' Artem Uss, figlio del governatore della regione russo-siberiana di Krasnoyarsk, Aleksander Uss, molto amico di Vladimir Putin.
Artem Uss è un quarantenne che gira il mondo per "affari". L'arresto in territorio italiano è ordinato sulla base di un mandato di cattura emesso dagli Stati Uniti, perché Uss junior è accusato, assieme ad altri cinque cittadini russi, non solo di aver contrabbandato in violazione dell’embargo milioni di barili di petrolio dal Venezuela a beneficio di utenti finali russi e cinesi pagati in criptovalute, ma anche di essersi procurato illecitamente a New York, e inviato a società russe, microprocessori e semiconduttori americani utilizzati per rendere «intelligenti» alcuni sistemi missilistici e radar su armamenti russi in Ucraina.
Artem Uss quindi non è un trafficante qualsiasi, ma un esponente importante dell'apparato affaristico-militare in Russia, un "combattente" sul fronte decisivo delle tecnologie necessarie all'esercito russo, ottenute aggirando le sanzioni americane ed europee dopo l'aggressione all'Ucraina.
Pochi giorni dopo l'arresto del giovane Uss, il padre Aleksander si rivolge direttamente a Vladimir Putin per chiedergli aiuto:
"... mio caro Vladimir, tu lo sai quanto ci tengo a mio figlio. Dobbiamo fare qualcosa per tirarlo fuori e impedire che venga mandato negli Stati Uniti. Puoi aiutarmi?"
"Non preoccuparti, Aleksander, tuo figlio sta in Italia, dove abbiamo tanti amici e patrioti. Non sarà difficile riportarlo in Russia, vedrai".
"grazie Vladimirovich"
A fine ottobre arriva una dichiarazione di Peskov, portavoce di Putin, a riprova che lo zar ha preso in carico in prima persona la vicenda:
"Le missioni diplomatiche russe faranno del loro meglio per proteggere gli interessi di Uss"
A metà novembre ria novosty riporta una dichiarazione di papà Uss il quale si dice sicuro che suo figlio Artem, arrestato in Italia, avrebbe superato questo test e sarebbe tornato presto in patria.
"Per noi questa vicenda è un problema, per usare un eufemismo - un dolore. Ma penso: è russo, è siberiano, supererà questo test e lo vedremo a casa", ha detto Uss durante una diretta linea sul canale televisivo regionale Yenisei.
Da dove proviene tanta sicurezza in Aleksander Uss?
Ha da poco saputo che il suo nome, grazie agli interessamenti di amici, è stato inserito nella lista di coloro che possono "visitare" il figlio Artem nella casa di Borgo Vione di Basiglio, nel Milanese, dove il rampollo sconta i domiciliari, nonostante il divieto di comunicazione imposto dai giudici.
Gli amici in Italia stanno lavorando bene!
Chi ha redatto la lista delle persone autorizzate ad incontrare Artem Uss?
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Per salvare il "soldato Uss" i servizi segreti russi sono stati mobilitati senza badare a spese ... di consulenza.
Qualcuno aveva suggerito di chiedere ad un giudice russo compiacente di emettere un mandato di cattura contro Uss in modo da poter legittimare la richiesta di estradizione verso la Russia. Guarda caso la Corte moscovita di Meshehanskij invia una richiesta a Milano di estradizione per generici reati di riciclaggio a carico di Uss.
L'iniziativa serve solo a prendere tempo e creare un diversivo legale.
I russi sanno molto bene che l'Italia non può ufficialmente sottrarsi alla richiesta americana di estradizione, hanno bisogno di tempo per oliare i meccanismi, mettere in moto gli amici e organizzare il piano di fuga.
Qualcuno gli ha suggerito i trucchi per inceppare e ritardare la disastrata macchina della giustizia in Italia. Qualcuno che non ha mai badato a spese per farsi proteggere dagli avvocati.
Il 25 novembre i giudici Fagnoni-Curami-Caramellino concedono a Uss di uscire dal carcere e andare agli arresti domiciliari dopo che la moglie Maria Ivanovna Yagodina «si era resa disponibile ad assicurare tutte le esigenze di vita» pratiche del marito !!.
E' la prova che la macchina degli agenti russi si è messa in movimento nella direzione giusta.
Gli amici italiani di Vladimir Putin - provate a indovinare se conoscono Silvio Berlusconi o Matteo Salvini - si muovono in modo felpato ma deciso.
Uss deve portare un braccialetto elettronico, di cui poi si scoprirà che il dispositivo di localizzazione era guasto, ma in compenso nel sua nuova dimora può entrare ed uscire chiunque, senza alcun limite o controllo.
Il quarantenne affarista russo ha già capito che deve avere solo un pò di pazienza e godersi qualche settimana di relax in Italia, prima di poter ritornare in Russia dal papà e dallo zio Vladimir.
C'è un passaggio formale da attendere, rappresentato dal pronunciamento della Corte di Appello sull'ammissibilità dell'estradizione verso gli USA.
La sentenza arriva il 21 marzo e dichiara ovviamente ammissibile la richiesta USA ma a quel punto la macchina della fuga era già pronta e due giorni dopo infatti Artem Uss scompare nel nulla.
Assieme ad un gruppo di agenti dei servizi segreti russi si è disfatto del braccialetto elettronico, ha preso l'auto e poi un aereo privato. Ha fatto scalo in Serbia e poi è volato direttamente a Mosca.
Dopo qualche giorno ha iniziato a rilasciare interviste, dopo che il tribunale moscovita ha prontamente annullato le accuse nei suoi confronti.
Artem ha ringraziato pubblicamente gli amici e le mani forti che lo hanno aiutato. Fine della storia sul versante russo.
La storia dovrebbe a questo proseguire sul versante italiano, dove ci sarebbero molti interrogativi a cui dare risposta, ma sembra che nessun politico sia interessato a fare domande. Segno che le amicizie di Vladimir Putin a Roma e Milano sono vaste, occulte e potenti.
I quesiti sono abbastanza ovvi: perchè le forze dell'ordine non pattugliavano l'abitazione dove Uss era ai domiciliari? risposta, nessuno lo aveva richiesto, cioè nessuno, magistrati o inquirenti o SERVIZI di INTELLIGENCE, aveva ritenuto importante il personaggio Artem Uss.
Come se nessuno in Italia sapesse che c'è una guerra della Russia contro l'Ucraina che viene combattuta anche con traffici illeciti di tecnologia militare per aggirare le sanzioni a cui anche l'Italia aderisce (?!).
Come se nessuno fosse stato informato sull'importanza del personaggio e sulla rilevanza politica che il regime di Putin gli associava.
Come se l'Italia non fosse dotata di servizi di informazione e di sicurezza in grado di valutare ed intervenire.
Nessuno del DIS, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, aveva letto i giornali, nessuno del AISI, Agenzia informazioni e sicurezza interna, figuriamoci poi quelli del COPASIR, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che queste cose le vengono a sapere sempre dopo ...
Nessun agente segreto italiano si era accorto del via vai di agenti russi attorno all'abitazione lombarda di Uss. Nessuno aveva aveva trasmesso rapporti o informative.
Da un anno c'è una guerra devastante tra la Russia e l'Ucraina che coinvolge Europa e America, un conflitto geopolitico epocale e un livello di allarme come non se ne vedevano da 80 anni e in Italia nessuno si è premurato di sorvegliare un trafficante russo di segreti militari.
Oppure qualcuno ha fatto finta di sorvegliare per lo scopo opposto, cioè agevolare la fuga di Uss.
Dopo la scomparsa di Artem Uss, non c'è stata nemmeno un'interrogazione parlamentare, un accenno di domande. Tutti, anche i ciarlatani del sovranismo meloniano, hanno steso un velo sull'accaduto
Nessuno che abbia il coraggio di chiedersi dove erano i nostri servizi segreti quando il russo prendeva l'aereo per tornare da Putin.
Elisabetta Belloni, direttrice del DIS, ed ex segretaria generale della Farnesina, dovrebbe avere il coraggio e l'onestà di dare informazioni sulla fuga di Arten Uss, ma finora non si è visto nulla, silenzio assoluto.
Giorgia Meloni, responsabile del governo italiano che fa finta di commuoversi quando incontra Zelensky, dovrebbe andare in Parlamento e scusarsi con l'Ucraina, oltre che informare su quanto accaduto in Patria.
L'unico che parla ruota libera è il trafficante russo, il quale non ha perso l'occasione per sbeffeggiare l'Italia:
KRASNOYARSK, 4 aprile - RIA Novosti. Il figlio del governatore del territorio di Krasnoyarsk, Alexander Uss, Artem Uss, fuggito dagli arresti domiciliari in Italia, ha detto a RIA Novosti di essere in Russia.
"Sono in Russia! In questi pochi giorni particolarmente drammatici, persone forti e affidabili sono state accanto a me. Grazie a loro", ha detto l'interlocutore dell'agenzia. Ha notato di essere fuggito dalla giustizia italiana, poiché ha smesso di fare affidamento sulla sua obiettività.
"Il tribunale italiano, sulla cui imparzialità inizialmente contavo, ha dimostrato la sua chiara parzialità politica. Purtroppo è anche pronto a piegarsi alle pressioni delle autorità statunitensi", ha spiegato Artem Uss. Secondo l'imprenditore, nell'attuale situazione internazionale, quando i cittadini russi vengono "trattati senza regole", il ritorno in patria, anche in un modo così "non standard", è una vittoria.
Artem dimostra di essere un malfattore ingrato, anche nei confronti di chi in Italia cerca di mettere a tacere lo scandalo:
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Il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto (avvocato, di Forza Italia), ha rapidamente cercato di smorzare le polemiche del caso: «Se la Corte d'Appello aveva deciso per i domiciliari, è giusto che i provvedimenti siano rispettati. La politica deve fare la politica, la giurisdizione la giurisdizione, senza interferenze».
Interferenze? e di chi?
A cominciare dai domiciliari con braccialetto elettronico guasto, concessi dalla Quinta sezione della Corte d'Appello nonostante il parere negativo della procura generale.
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Se Artem è riuscito a tornare da papà Uss e zio Putin lo deve solo alle interferenze di alcuni politici al governo (vero Meloni?) e di alcuni membri dei servizi di dis-informazione italiani (vero Belloni?).