Da più di 24 ore l'Italia politica, alle prese con i mercatini delle elezioni 2022, è scossa dalle clamorose rivelazioni pubblicate da La Stampa.
Un funzionario dell'ambasciata russa in Italia, tale Oleg Kostyukov già noto alle cronache politiche, avrebbe chiesto al faccendiere Antonio Capuano - quello che aveva tentato di organizzare una scampagnata leghista a Mosca - se Matteo Salvini era disponibile a far cadere il governo Draghi.
Un piccolo favore allo zar Putin, al quale la posizione molto filo Ucraina dell'ex BCE non era gradita.
La notizia che i servizi segreti avessero informazioni imbarazzanti in merito alla richiesta di Putin a Salvini è stata indirettamente confermata dal sottosegretario Gabrielli, responsabile dei servizi italiani, il quale ha escluso che i documenti citati dal giornalista Jacoboni della Stampa provenissero dall'intelligence italiana.
Il documento esiste, asserisce Gabrielli, ma l'origine è da ricercare altrove. Quasi certamente in ambito NATO.
Le rivelazioni (per ora) si fermano però alla prima parte del documento, quella in cui si esplicita la richiesta del Cremlino verso l'amico Salvini, cioè di mettere in crisi il governo costringendolo o ad un cambio di rotta dalle posizioni filo ucraine o addirittura farlo cadere, con la prospettiva sicura delle elezioni politiche anticipate.
Matteo Salvini ha immediatamente smentito, definendo fake news le notizie riportate dai mass media. Il Truce leghista si fa scudo con Giuseppe Conte, primo responsabile dell'attacco a Draghi.
Quando nel maggio scorso il funzionario russo chiedeva la testa di Draghi, non era ancora partito l'attacco di Conte al governo, e Salvini non immaginava che la sua risposta alla richiesta fatta da Putin avrebbe da lì a poco trovato le condizioni per avverarsi.
Cosa ha risposto Salvini a Kostyukov , per il tramite di Capuano ?
1) La Lega aveva ben presente e condivideva l'esigenza della Russia di modificare il comportamento del governo italiano e in particolare di Mario Draghi.
2) La Lega avrebbe fatto tutto il possibile per limitare l'appoggio italiano all'Ucraina, ma non vedeva la possibilità di provocare direttamente una crisi di governo su un argomento così delicato.
3) La Lega sarebbe stata pronta a cogliere ogni opportunità per condizionare Draghi e creare una situazione favorevole alla sua caduta.
Il film della crisi politica degli ultimi due mesi ora appare più chiaro: lo stillicidio di attacchi della Lega contro il M5S per costringere Giuseppe Conte a contrattaccare mettendo nel bersaglio anche Draghi e frammentando i già divisi Cinque Stelle, far aprire una breccia nello schieramento della maggioranza di governo e poi infilarcisi dentro per rendere irrevocabile la crisi.
In pratica la risposta di Salvini alla richiesta di Putin di far cadere Draghi è stata:
"Puoi contare su di me, è solo questione di tempo e ... di denaro.
Credimi, a Natale ci rivedremo a Mosca...sempre tuo, Matteo"