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Emanuela Orlandi, Wojtyla e Tutte le Colpe della Chiesa


i.fan. - 17 Aprile 2023 - aggiornato il 01/05/2023 08:10:23 ID: 3731



Pietro Orlandi porta in Vaticano un audio che accusa Wojtyla sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Papa Francesco (solitario) scende in campo per difendere Wojtila e la Chiesa Cattolica. Una difesa inutile, perché la scomparsa di Emanuela Orlandi è la centrifuga di tutti gli scandali irrisolti del Vaticano, dalla finanza nera alla pedofilia.


aggiornamento 30 aprile  -

Pietro Orlandi, Nuove Dure Parole sui Silenzi del Vaticano

Pietro Orlandi ribadisce in una intervista TV le sue accuse al Vaticano sulla scomparsa di sua sorella Emanuela Orlandi. E aggiunge alcuni particolari inediti di cui è stato protagonista diretto.

Pietro sostiene che il Vaticano da 40 anni nasconde qualcosa che potrebbe fare chiarezza sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. "Emanuela sicuramente è stata presa per ricattare qualcuno ... Emanuela è stata presa da De Pedis e consegnata ad un monsignore ..."

 


Perché dopo 40 anni dalla sua scomparsa, l'immagine senza tempo di Emanuela Orlandi (e di Mirella Gregori) continua a far discutere e creare polemiche? e soprattutto: perché le tante e indimostrabili verità attorno alla sua scomparsa sono tutte verosimili, anche se qualcuna sarà più vera di altre?


 

 

Che si segua la pista della finanza nera che ruotava attorno allo IOR di Marcinkus e ai ricatti della Banda della Magliana, o che si voglia credere alle insinuazioni di chi ritiene che Emanuela Orlandi (e Mirella Gregori) fosse la pietra dello scandalo sessuale con protagonista Papa Wojtyla alias Giovanni Paolo II , in entrambi i casi il mistero della scomparsa punta dritto al cuore del Vaticano e ai 2 peccati storici che hanno attraversato la Chiesa: la gestione delle enormi sfrontate ricchezze accumulate nelle mani di pochi e la pedofilia dilagante, la violenza sessuale e psicologica nei confronti di ragazze/i indifesi. E quest'ultima è certamente l'accusa più infamantre e distruttiva che si possa lanciare nei confronti del Vaticano e di colui che ne è stato l'ultimo racconto spendibile, tanto da farlo "santo subito".

Papa Bergoglio alias Francesco si è sentito in dovere di difendere pubblicamente Wojtyla dopo le insinuazioni scatenate dalla audizione di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, da parte del "Promotore di Giustizia" del Vaticano Diddi.

Orlandi gli ha consegnato un nastro con l'audio di un'intervista ad un personaggio della malavita romana che si vanta di saperla lunga anche sulla scomparsa di Emanuela, che a suo dire sarebbe da ricondurre al fatto che la ragazza (come la Mirella Gregori) fosse tra le frequentatrici notturne di Woytila.

Netflix nel 2022 ci ha ricamato una serie TV dal titolo emblematico Vatican Girls.


 

Dopo 40 anni il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi non è più - o solo - un fatto di cronaca nera.

E' il tarlo distruttivo e indistruttibile che corrode la credibilità della Chiesa, sia nell'era opacissima di Ratzinger sia in questa presunta trasparenza di Bergoglio. Il quale si illude di poter addomesticare le polemiche suscitate dalle dichiarazioni di Pietro Orlandi, per il solo fatto di aver svolto un compitino, cioè avviare dopo 40 anni una indagine vaticana sul caso di Emanuela, e di voler isolare il caso dal resto della Storia, ovvero la piaga della pedofilia clericale.

E' stato il Vaticano a trasformare il caso Orlandi nel più pericoloso atto d'accusa contro la Chiesa Cattolica. Una responsabilità che accomuna Wojtila, Ratzinger e anche Bergoglio.

Come si fa a credere che siano illazioni le voci che accusano Wojtyla, dopo che durante il suo pontificato tutti gli scandali di pedofilia sono stati sistematicamente occultati? Il sospetto sul "Papa Santo" è stato generato proprio dall'aver impedito che il fenomeno della pedofilia clericale, di cui la vicenda di Emanuela Orlandi poteva essere un campanello di allarme, fosse affrontato senza remore.

E invece i comportamenti omissivi di Wojtyla e Ratzinger sui gravissimi casi di pedofilia hanno accresciuto il dubbio, anche laddove sarebbe facile fugarlo.

 

«Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate».

Così Papa Francesco durante il Regina Coeli, con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, riferendosi alle polemiche degli ultimi giorni sul caso di Emanuela Orlandi, la giovane residente nella Città del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 mentre tornava a casa dopo una lezione di musica. Come riporta Vatican News, dopo la recita del Regina Coeli «Papa Francesco ha difeso il predecessore san Giovanni Paolo II, la cui figura negli ultimi giorni è stata al centro di accuse infamanti legate al caso Orlandi, mosse sulla base di anonimi "si dice", senza testimonianze o indizi». 

La replica sui social di Pietro Orlandi: «Mai accusato Giovanni Paolo II»

«È giusto che Papa Francesco abbia difeso Wojtyla dalle accuse fatte attraverso un'audio reso pubblico lo scorso 9 dicembre. Per questo motivo ho deciso di depositare quell'audio al promotore di giustizia Alessandro Diddi, affinché convocasse Marcello Neroni, autore di queste accuse». E aggiunge: «Certamente non può spettare a me dire se questo personaggio abbia detto il vero oppure no. Diddi ha accolto questa mia richiesta, insieme alle altre, promettendo che avrebbe scavato a fondo ogni questione, compresa questa. Io e tantomeno l'avvocato Sgrò abbiamo mai accusato Wojtyla di alcunché, come qualcuno vorrebbe far credere. L'unico nostro intento è quello di dare giustizia a mia sorella Emanuela e arrivare alla verità qualunque essa sia». L'audio di Neroni, ex fiancheggiatore della Banda della Magliana e molto legato a «Renatino» De Pedis, la cui posizione giudiziaria è stata tuttavia archiviata, risale al 2009.


Il "nastro" accusatore


da il Riformista:

quello che nelle redazioni viene definito “il nastro”, ovvero le rivelazioni raccolte da Alessandro Ambrosini sull’ultimo incredibile movente della sparizione di Emanuela Orlandi e il possibile coinvolgimento di Karol Wojtyla che il Riformista ha pubblicato in esclusiva, grazie al blog Notte criminale, nel dicembre scorso.

Due giorni fa “il nastro” è entrato in Vaticano nelle mani di Pietro Orlandi ed è stato ascoltato dal promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi. Ma la portata delle rivelazioni, tutte da verificare, di Marcello Neroni, un uomo di punta del dispositivo criminale di Renato De Pedis, mente strategica della Banda della Magliana, non si fermano alla pista vaticana e raccontano una storia di confine, quella dei rapporti tra apparati dello Stato e alta criminalità. Ambrosini oggi spiega il backstage di quel “nastro” che può innescare una rivisitazione storica del papato di Wojtyla e che di certo sarà materia di indagine della commissione parlamentare sulla vicenda Orlandi-Gregori.


 

Sex Crimes and the Vatican

Un video-inchiesta della BBC: esiste un documento segreto che stabilisce una procedura per affrontare gli scandali di abusi sessuali su minori all'interno della Chiesa cattolica.

Il Crimen Sollicitationis è stato applicato per 20 anni dal cardinale Joseph Ratzinger prima che diventasse Papa.

Istruisce i vescovi su come affrontare le accuse di abusi sui minori contro i sacerdoti ed è stato visto da pochi estranei.

I critici affermano che il documento è stato utilizzato per eludere l'accusa per crimini sessuali.

 


L'opacità e la reticenza delle gerarchie ecclesiastiche sul fenomeno della pedofilia clericale sono state una costante storica con cui il Vaticano e gli organi di governo della Chiesa non hanno mai voluto fare i conti fino in fondo.



 

Piuttosto che indignarsi per le accuse a Wojtyla, Bergoglio dovrà sbrigarsi a trovare una verità plausibile sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, se vuole davvero salvare il salvabile.

(prosegue)

i.fan. twitter: menoopiu


Key1: keywords: Emanuela Orlandi, Mirella Gregori, Vaticano, Papa Francesco, Wojtyla, Pedofilia, Ratzinger,

Date Created: 17/04/2023 18:01:45


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