Non sono aggiornato sui cantanti moderni e non seguo il festival di sanremo. Ma questa mattina scorrendo le news mi colpisce quella sul monologo della cantante Elodie, di cui si elogia la performance nella serata del festival.
Elodie parla di sé, come fanno ovviamente tutte e tutti i personaggi. Delle sue origini povere e difficili, della disistima verso se stessa, della paura di non farcela, fino alla svolta, l'incontro che cambia la vita, la scoperta delle propria forza interiore che ti porta al successo.
Una storia come altre volte è capitato di leggere, che sembra scritta per far sognare milioni di persone che stentano e non ce la fanno, ma fa sempre piacere sapere che esiste una possibilità, anche se solo per pochi, qualcuno che ce la fa a non perdersi nelle fogne della vita del quartieraccio.
Ho cercato qualcosa su internet che mi aiutasse a capire chi fosse Elodie Di Patrizi e ho trovato un'intervista al Corriere della Sera dell'ottobre scorso.
... Considero il mio passato la mia fortuna: mi ha dato la possibilità di vedere la vita cruda fin dall’inizio e non l’ho subìta».
In ogni parola di Elodie c’è un carico di verità raro. Niente retorica, nessun dolore. Solo una finestra spalancata su un mondo che ti fa guardare a lei come a una specie di miracolo, incarnazione perfetta di uno di quei fiori che contro ogni logica rompono l’asfalto e vedono la luce. «I miei si sono separati quando avevo otto anni ma anche prima non erano molto felici, a casa non c’era una bella arietta — racconta. Mia mamma faceva la cubista, era una ragazza con problemi, mi ha avuta a 21 anni. Entrambi hanno sofferto molto ed erano onesti in questo, non hanno mai camuffato il loro malessere. Ma per me che ero una ragazzina e li vedevo così, erano dei folli»
...
«Potrei fare un film dai miei otto anni ai 23, con tutti i personaggi della mia vita: anche solo sul pianerottolo c’erano spacciatori, gente sessualmente promiscua, alcolizzati, la mia famiglia che non era quella del Mulino bianco. Ma tutto il quartiere aveva volti parecchio coloriti: osservandoli è come se avessi studiato, ho amato tante di quelle persone. Mi hanno dato la possibilità di vedere le vita con serenità: tutte le cose si risolvono e anche quando soffri è una fortuna, perché stai vivendo».
Il resto della storia si può immaginare. L'incontro con la musica, la tenacia, la scoperta di se stessi, il superamento della disistima, il successo che ti ripaga per tutto quello che hai passato.
Una storia bella o l'ennesima favola di una che ce la fa per addomesticare le tante che non ce la fanno?
Propendo per la prima ipotesi. Se poi qualcuno la usa o strumentalizza per altri fini, non è la prima volta che accade.
E' già tanto che non gli siano state fatte domande, con relativi salamelecchi, sul genere "cosa farà Mario Draghi per aiutare i giovani come te?"
Di Elodie mi colpisce anche la somiglianza del volto con quello di Alexandria Ocasio-Cortez, la deputata americana democratica battagliera che, a differenza di Elodie Di Patrizi, ha studiato da avvocato e ha fatto carriera in politica, dovendosi però fare spazio a gomitate nel paludoso establishment di Washington. Alexandria Ocasio-Cortez è una delle più importanti sostenitrici del "Green New Deal".
Storie di successi di donne tra le troppe, infinite cronache di femminicidi.
Non credo che la scoperta di Elodie mi convinca a guardare sanremo, (mi rifiuto non per snobismo ma perché lo trovo insopportabile) ma sono contento se anche altri hanno apprezzato le parole della cantante anzichè i dettagli sui suoi abiti succinti.