Gli elettori di qualsiasi schieramento, soprattutto i progressisti che ancora cercano tracce di razionalità nelle caotiche e cialtronesche dinamiche della politica italiana, dovrebbero essere grati a Carlo Calenda per aver tolto ogni dubbio sul futuro che ci aspetta.
Pochi giorni dopo aver sottoscritto un patto elettorale con Enrico Letta, l'instabile Calenda ci ha ripensato e ha deciso di correre da solo, e grazie a questa scelta la coalizione di destra Meloni-Salvini-Berlusconi avrà la possibilità di conquistare quasi tutti i collegi uninominali e, sommandoli alla quota proporzionale, ottenere la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato. 5 anni di Parlamento da incubo.
I motivi del ripensamento di Calenda sono apparentemente noti. Non ha gradito l'alleanza elettorale che il segretario del PD aveva stipulato anche con Verdi e Sinistra, tanto per rinforzare il fronte elettorale antagonista alla destra e avere qualche chance in più di vincere. Calenda sapeva dell'alleanza e aveva acconsentito all'iniziativa di Letta. Ma poi ci ha ripensato, senza consultarsi con nessuno, come si conviene ai narcisisti che si credono Napoleone, e in diretta TV ha annunciato lo strappo.
Una decisione "sofferta", ha tenuto a precisare il Calenda, e anche legittima aggiungo io. Le distanze tra il bullo romano e il Fratoianni comunista non sono piccole, e quindi è bene che ciascuno vada per la sua strada, che poi sarà per tutti quella che verrà asfaltata dalla destra orbaniana italiana.
La storia vera dello strappo invece è diversa e un pò meno nobile di quella che Calenda racconta.
Subito dopo la sigla dell'accordo tra PD e Azione, Carlo Calenda è stato contattato da Berlusconi in persona, che gli ha fatto una ramanzina a fin di bene.
"ma come, hai aperto le porte a Carfagna e Gelmini e poi ti metti con Fratoianni e Bonelli? ma lo sai che cosa dicono i sondaggi, quelli miei che sono affidabili?
Dicono che se corri da solo al centro, senza alleanze dirette o indirette con i comunisti, puoi arrivare a prendere il 15% dei voti, cioè il doppio di quelli che ti darebbe l'alleanza con Letta. Ascolta il mio consiglio, mettiti in proprio e avrai un ruolo centrale nella prossima legislatura, anche se all'opposizione.
Un conto è stare all'opposizione con il 6%, un altro è starci con il 15. Meglio essere primi al centro che secondi o terzi nel centrosinistra."
I dati dei presunti sondaggi che Berlusconi ha fornito a Calenda erano ovviamente fasulli e inventati appositamente per lusingare la vena narcisista del romano, sempre alla ricerca di qualcosa in cui essere primo.
Un banale tranello in cui il carletto è cascato con molta facilità e lo ha spinto a stracciare "con sofferenza" il patto con Letta e a consegnare il prossimo Parlamento alle destre.
Ed Enrico Letta non si era accorto con chi si stava alleando. E pensare che aveva mandato al diavolo Giuseppe Conte pur di avere la parola di Calenda ...
E poi ci vorrebbero invogliare ad andare a votare ...