All'indomani delle prime sanzioni lanciate dagli Stati Uniti e dall'Europa contro aziende e oligarchi russi a causa dell'invasione dell'Ucraina, Vladimir Putin firmò una serie di decreti che imponevano al sistema economico la sostituzione dei prodotti importati dai paesi occidentali con altrettanti di fabbricazione interna.
Dalla produzione di auto agli alimentari, dai componenti elettronici ai vestiti, secondo Putin tutto ciò che era importato poteva essere sostituito in tempi rapidi e con risultati convenienti.
Per le aziende di servizi straniere che avevano stabilimenti in Russia e hanno deciso di chiuderli per effetto delle sanzioni, il regime ha previsto la loro sostituzione.
Il caso più eclatante e popolare è quello della catena di ristoro McDonald's, simbolo della globalizzazione del food in tutte le grandi capitali del mondo e tra queste ovviamente Mosca, dove aprì a gennaio del 1990 con una enorme partecipazione popolare e segnò la fine dell'URSS.
Una settimana fa, il giorno della Festa della Russia, si è ripetuta la ressa in piazza Pushkin a Mosca per l'apertura del McDonald's stile Putin, nuovo logo e nuovo nome , "Vkousno i totchka", ovvero “Delizioso e basta", altezzoso come il suo sponsor politico.
Dopo poche ore le lunghe code per entrare a "Vkousno i totchka" si sono esaurite, mentre quelle per uscire erano piene di commenti sarcastici.
Alcuni sono stati intervistati dai media russi, allineati alle direttive sulla "operazione speciale" contro l'Ucraina, tra i quali si distingue un giornale di Mosca "Московский Комсомолец" "Moskovsky Komsomolets" che si autodefinisce indipendente e liberale, ma dopo pochi secondi si manifesta per quello che è.
Eppure, nonostante lo spirito patriottico dei suoi redattori, nemmeno "Moskovsky Komsomolets" è riuscita a nascondere la realtà: il giudizio dei moscoviti sul nuovo finto McDonald's di Putin è tranciante, senza appello.
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Abbiamo anche deciso di valutare i nuovi prodotti. Alla cassa, ho chiesto di avvolgere qualcosa di simile a un Big Mac, che è stato rimosso dal menu.
"Prendi il Grand de Luxe, ricorda in qualche modo il Big Mac che ci ha lasciato", ha consigliato la ragazza.
- C'è una Coca-Cola?
- Delle scorte precedenti è rimasta solo Cola Zero.
Per prova, ho anche preso un latte, patatine fritte, salsa al formaggio e una torta con ciliegie. Costo totale 553 rubli.
Le merci sono state avvolte in un normale sacchetto di carta senza segni di identificazione. Anche le tazze e i pacchetti per le patate hanno perso i loro fiori.
Con le salse, il problema è stato risolto radicalmente: hanno ridipinto con un pennarello nero sopra i vecchi loghi.
Di tutti i prodotti offerti, solo una torta con ciliegie e cola zero non sono cambiati nel gusto.
Il Grand de Luxe non ha fatto impressione. Le patatine fritte erano rinsecchite e insapori.
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Un uomo a un tavolo vicino si unì alla conversazione: "Stai ridendo? Dove hai assaggiato il formaggio naturale? L'ho sciolto. Penso che fosse ancora meno probabile che fosse messo in un hamburger. La salsa è un pò strana. Il panino ora sembra asciutto."
All'altra estremità della stanza, mi rivolsi a un visitatore che aveva preso Filet-o-Fish.
- Sono un fan dell'hamburger di pesce, l'ho preso per molti anni. La differenza è enorme. Il gusto non è più ricco come prima. La salsa era con sottaceti ed erbe. E ora solo maionese con pesce ", dice l'uomo.
Ma per me, la bellezza di McDonald's è diversa. Questa è l'unica istituzione in cui puoi facilmente andare in bagno.
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"Il successo reale e duraturo arriva solo quando colleghi il tuo futuro e il futuro dei tuoi figli con la tua patria. Gli affari sono molto più del profitto. Il nostro Paese ha un potenziale enorme: investire qui, sostenere l'istruzione, le università, Vkousno i totchka".
Se Putin non riesce a copiare decentemente un panino con hamburger e patatine come pensa di fabbricare microchip e componenti hi-tech?
E' la domanda che si è posta anche German Gref, il boss di Sberbank, la più grande banca russa, e membro della nomenclatura di regime: secondo il banchiere di Putin ci vorranno almeno dieci anni prima che l'economia russa possa riprendersi dalle sanzioni occidentali.
Intervenendo al SPIEF (San Pietroburgo International Economic Forum), dove Putin aveva tenuto un comizio di qualche ora magnificando le capacità della Russia - "la Russia è Grande, l'economia va bene, la guerra pure, le sanzioni ci fanno un baffo e costano di più all'Europa"- , il banchiere di Sberbank ha calcolato una perdita del PIL di circa il 15% per effetto delle sanzioni.
Import-export verso i paesi sanzionanti contano per circa il 50% dell'interscambio commerciale russo, e in gran parte si tratta di prodotti non facilmente "copiabili" e sostituibili come le patatine di McDonald's.
Le parole di Gref non sono piaciute al boss dei boss, che ha sguinzagliato i suoi fedelissimi cani razza Medvedev per azzannare i critici e i dubbiosi.
German Gref è finito nell'elenco di coloro che farebbero parte del "partito della pace", cioè coloro che nella cerchia dei maggiordomi di regime si augura comunque che la guerra finisca e si torni al business as usual con gli europei.
Tra gli esponenti significativi del "partito della pace", oltre a German Gref, viene indicato il capo del VTB Bank Andrei Kostin e il capo del Rostec Sergey Chemezov. Anche i fratelli Yuri e Mikhail Kovalchuk, che si ritiene facciano parte della cerchia ristretta di Vladimir Putin, farebbero parte del "partito della pace".
Sono tutti oligarchi sanzionati, che hanno quindi un interesse particolare a chiudere rapidamente la guerra con l'Ucraina, ma interpretano una visione "laica" degli accadimenti.
Sergey Chemezov ha scritto un articolo per RBC, in cui ha affermato che la politica di sostituzione totale delle importazioni è inefficace:
È inutile, economicamente poco pratico e semplicemente impossibile sostituire tutto. Nessun paese sviluppato al mondo lo fa. L'isolamento, compreso l'isolamento tecnologico, e il tentativo di fare tutto da soli è una strada verso il nulla.
La Russia deve rimanere parte di un mondo globale in cui lo sviluppo è impossibile senza partenariati internazionali. Il tradimento dell'Occidente non è un motivo per chiudere finestre e porte.
Non siamo sulla strada dei conduttori delle sanzioni, ma abbiamo partner in altre regioni del mondo che oggi si comportano in modo coerente e di principio.
Vladimir Putin non teme le critiche di pochi oligarchi; come ebbe già a dire all'inizio dell'invasione si tratta di traditori interessati solo alla difesa dei loro privilegi.
Il Despota teme molto di più l'opinione dei clienti di McDonald's, ostinati amanti del gusto inimitabile delle patatine e del Big Mac.
Per questo ha già mobilitato alcune decine dei suoi migliori agenti segreti per infiltrarli negli staff McDonald's di Londra e Parigi, copiare i segreti del Fast Food occidentale e prevenire manifestazioni nella Piazza Rossa.
E' probabile che i primi tentativi di imitare le patatine possano fallire. Una squadra di detenuti del super-carcere di Melekhovo farà da assaggiatori volontari. Tra loro ci sarà anche il super-critico Navalny.
Qualche patatina McDonald's potrebbe causare effetti collaterali simili a quelli già sperimentati in passato.