aggiornamento 4 maggio - Anche l'ISW ritiene che il presunto tentativo di uccidere Vladimir Putin con un drone sul Cremlino sia una messa in scena
L'Institute for the Study of War (ISW) in una revisione quotidiana ha analizzato "l'attacco dei droni" al Cremlino e ha concluso che probabilmente è stato messo in scena, "false flag", per mobilitare l'opinione pubblica interna e giustificare un'escalation.
Proprio come molti hanno ipotizzato nelle prime ore successive al comunicato del Cremlino.
video: la messinscena dei droni che attaccano il Cremlino
Nella tarda mattinata di mercoledì 3 maggio l'ufficio amministrativo della presidenza russa rilascia un comunicato in cui informa che nella notte il Cremlino, cioè la residenza del presidente Vladimir Putin, è stato oggetto di un tentativo di attacco da parte di due droni, che sarebbero stati abbattuti sulla cupola del palazzo presidenziale senza causare danni o vittime.
Un video mostra uno dei due droni che sorvola la cupola ed esplode in volo, senza che nulla lo abbia colpito. Dell'altro drone non si hanno immagini o notizie.
Il video del drone sul Cremlino solleva molti dubbi.
Come è esploso il drone? Nessun proiettile di contraerea o altro dispositivo è visibile nel video. Il drone è esploso autonomamente, radiocomandato, poiché nelle immagini non si vedono altri oggetti che possano aver causato l'esplosione. Ma il velivolo passa sopra la cupola del Cremlino ed esplode in volo. Perché non ha colpito direttamente la cupola esplodendo contro il tetto? le immagini mostrano una luce intensa e poi il fumo, molto simile ad un grande fuoco d'artificio piuttosto che un vero esplosivo.
Il clamore scatenato dalla notizia è notevole: ATTACCO AL CREMLINO, TENTATIVO DI UCCIDERE PUTIN.
I media del regime di Mosca parlano di "attentato terroristico" organizzato dall'Ucraina, ovvero da Zelensky, per intimorire la Russia a pochi giorni dal "Victory Day" del 9 maggio, con la grande parata militare sulla piazza Rossa davanti al Cremlino.
"Vendetta, vendetta, vendetta" è il grido all'unisono degli organi di stampa russi.
Facile chiedere la vendetta, ma di che tipo? di quale livello?
Il clown Medvedev chiede esplicitamente l'uccisione di Zelensky. Ovvio.
Un gesto così eclatante, ben più grave della bomba sul ponte di Crimea, merita una risposta altrettanto eclatante.
I soliti missili con cui Putin ha risposto nei momenti più simbolici della guerra contro l'Ucraina sembrano inadeguati alla risposta.
Il popolo russo, quella parte che vota e appoggia Putin da più di 20 anni, oltre a chiedere a gran voce l'uccisione di Zelensky vuole l'inferno su Kyiv. "Trasformare piazza Maidan in un enorme cratere", e via di questo passo.
ESCALATION è la parola temuta che torna a risuonare nelle capitali di tutto il mondo.
Scrive il falco russo Mikhail Rostovsky su mk.ru:
"Come attore professionista, Volodymyr Zelensky ha sempre capito molto bene il valore degli effetti speciali. Pertanto, dovrebbe essere riconosciuto: è davvero riuscito nell'"effetto speciale" nella notte tra il due e il terzo maggio.
... sullo sfondo dell'assenza della "controffensiva" ampiamente pubblicizzata e tanto attesa delle Forze Armate dell'Ucraina, l'Ucraina sta ora attaccando attivamente il "vecchio" territorio della Russia usando le tattiche di singoli attacchi sparsi: attacchi di droni aerei e subacquei, esplosioni di treni merci e così via.
... quando, come e con cosa risponderà Putin? lo scopriremo solo nel momento in cui una risposta ci sarà. Indovinare è inutile. Si può solo aspettare.
... e credere nella loro realtà - nel senso, nella realtà dell'escalation - purtroppo è necessario. Se l'attacco dei droni al Cremlino ha dimostrato qualcosa, probabilmente è questo: ciò che fino a poco tempo fa era considerato impensabile sta rapidamente diventando parte della routine.
Il ragionamento è ovvio: se l'Ucraina fa qualcosa di impensabile contro la Russia e il suo zar, altrettanto sarà legittimo fare contro l'Ucraina e Zelensky.
Torna di nuovo la minaccia dell'arma atomica, direttamente contro la capitale Kyiv, il bunker di Zelensky e dei capi militari dell'esercito ucraino.
"Dal momento che Zelensky ha cercato di uccidere Putin si è condannato da solo, la responsabilità è solo sua, la Russia non potrà essere accusata di alcun crimine perché si è solo difesa ..."
Anche un bambino capirebbe che il cui prodest dello strano attacco di droni al Cremlino va solo in una direzione, cioè quella di Putin.
L'offensiva per la piena conquista del Donbass si è impantanata a Bakhmut, con decine di migliaia di morti, le condizioni dell'economia russa peggiorano velocemente e la popolazione comincia, anche se in ritardo, a collegare il binomio inflazione-guerra.
Le azioni di sabotaggio in territorio russo da parte della resistenza ucraina si intensificano, preludio di una controffensiva senza fretta da parte dell'esercito di Zelensky.
Come se non bastasse, le diplomazie internazionali sono riuscite nell'impresa impossibile di far approvare anche con il voto della Cina, oltre che dell'India, una mozione dell'ONU in cui si definisce "aggressione" la guerra scatenata da Putin.
Più il tempo passa, più le vie di uscita dall'errore strategico per Putin si riducono.
Per questo l'opzione ESCALATION torna ad essere "ragionevole" e praticabile, secondo la folle visione del dittatore russo.
Un'escalation motivata dalla "necessità di risposta" a quella ucraina, simboleggiata prepotentemente dal drone che esplode sulla testa di Putin, sul Cremlino, alla vigilia del giorno della Vittoria.
E che giorno sarebbe il 9 maggio ! se 24 ore prima una bomba atomica "tattica" facesse saltare in aria il palazzo presidenziale di Zelensky!
E dopo una bomba ne potrebbero seguire altre 100 e in 48 ore annientare l'Ucraina, seppellire Zelensky sotto le macerie, ammutolire il mondo, chiudere la partita e aspettare che tutti capiscano che Putin non scherza quando minaccia la guerra nucleare globale.
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