Evviva Macron, abbasso Draghi.
Almeno l'antipaticissimo presidente francese ha avuto il coraggio di ammettere che il suo vero obiettivo è quello di fare dispetti ai no-vax, non tanto per motivi sanitari quanto propagandistici. Tra qualche mese si vota per il presidente in Francia e la gestione della pandemia sarà un argomento cruciale. Macron punta ai voti dei moderati conservatori vaccinati e arrabbiati contro i no-vax che diffondono il virus e danneggiano l'economia. Ricevere gli insulti violenti dei non vaccinati sarà un punto di merito.
In Italia si vuole ottenere lo stesso risultato ma senza dichiararlo, perchè l'elezione del successore di Mattarella non avviene con voto popolare e impone ai candidati (in prima fila Draghi e Berlusconi) di non accentuare troppo i toni e non disturbare la compravendita dei parlamentari.
Anche se nei fatti le iniziative del governo Draghi mirano a far arrabbiare oltremodo i residuali no-vax-utili-idioti per guadagnarsi gli applausi di gran parte del vasto fronte dei vaccinati / immunizzati dal Covid.
Calcolando la quota di popolazione italiana over 50, si può dire con certezza che quello di Draghi è un obbligo vaccinale più che dimezzato e senza particolare fretta. Come in altre occasioni, il nuovo decreto del mezzo-obbligo vaccinale è infarcito di burocrazia, controlli macchinosi e inefficaci, come nel caso del green pass "di base" per accedere a negozi, banche e altri servizi. Per non parlare delle misure previste per le scuole, con la variegata e macchinosa casistica di DAD o non-DAD basata sul numero giornaliero di ragazzi contagiati per classe.
Il Corriere della Sera sintetizza così le misure varate dal governo:
1 Obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni, tranne per chi non può farlo per «accertato pericolo per la salute». L’obbligo decorre da subito e se non ci si vaccina entro il 1 febbraio scatta la sanzione (100 euro). I lavoratori con più di 50 anni devono avere il super green pass (non basta il tampone) a partire dal 15 febbraio.
2 Le multe: l’accesso ai luoghi di lavoro senza green pass - e senza supergreen pass per gli over 50 - è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro. Chi è senza green pass non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro.
3 Obbligo vaccinale senza limite di età: è esteso al personale universitario, che viene dunque equiparato a quello scolastico.
4 Obbligo di green pass base (vaccino, guarigione o tampone), a partire dal 1 febbraio, per entrare in negozi, uffici pubblici, poste, banche, centri commerciali. Per parrucchieri, barbieri e estetiste l’obbligo decorre dal 20 gennaio.
5 Non serve nessun green pass per accedere a servizi essenziali, come supermercati, alimentari e farmacie.
6 Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, gli studenti che dovranno fare autosorveglianza potranno essere sottoposti a test gratuitamente.
7 Nelle scuole primarie, si va in Dad (didattica a distanza) per dieci giorni a partire da due studenti positivi. Nelle medie e superiori, la Dad scatta dal secondo studente positivo per i non vaccinati (ma anche per guariti e vaccinati da più di 120 giorni), per gli altri dal terzo.
8 Da oggi parte lo sblocco automatico del green pass per i guariti dal Covid.
I bene informati ci informano che le cervellotiche misure anti Covid-19, in aggiunta alle innumerevoli precedenti, sarebbero il frutto di una paziente mediazione da parte di Draghi tra le posizioni della Lega e quelle del PD.
Credo che anche la variante Omicron si sia resa conto della situazione e si sia messa a ridere per non piangere.