Qualche giorno fa, dopo la morte per Covid-19 di Raoul Casadei, mi chiedevo come mai pur avendo 83 anni non fosse stato ancora vaccinato. Forse un errore, sui grandi numeri qualcosa può non funzionare.
Forse la colpa è di AstraZeneca e non dei due mesi persi per la crisi di governo e per mettere Draghi sulla poltrona di primo ministro.
O forse è stata Angela Merkel a causare rallentamenti e confusione.
Ma oggi due testimonianze diverse e con il megafono della grande stampa nazionale rompono il muro di omertà attorno al fallimento del piano vaccinale nella regione più ricca e "sviluppata" d'Italia, la salviniana Lombardia gestita dalla coppia Fontana-Moratti, 3 giorni dopo la triste cerimonia a Bergamo per i 100mila morti di coronavirus.
La prima testimonianza è una lettera sul Corriere della Sera dell'economista Michele Salvati di 83 anni, che scrive all'assessore al Welfare della Lombardia chiedendogli per quale misterioso motivo lui e sua moglie non sono stati chiamati, o contattati per farsi il vaccino.
"Come mai la Regione Lombardia, che si vanta(va) di avere il miglior sistema sanitario italiano, è in ritardo nella proporzione di ultraottantenni vaccinati rispetto non solo alla Regione Lazio, (51,5%), ma anche a molte regioni limitrofe? (al 20 marzo risulta vaccinato in Lombardia il 41,6% degli ultraottantenni, contro il 49,8% del Piemonte, il 42,9% della Liguria, il 50% dell’Emilia-Romagna).
E quali sono i criteri che la Regione segue nelle chiamate dei vaccinandi? Se fossero chiari e ragionevoli, gli ultraottantenni potrebbero anche rassegnarsi alla lentezza del processo di vaccinazione e calcolare i tempi in cui verranno chiamati. Ma, sulla base di informazioni ottenute da una vasta rete di coetanei amici, noi, questi criteri, non li abbiamo proprio capiti. Chiaramente non è stato seguito il criterio più ovvio, prima i vecchissimi e a seguire i vecchi in ordine decrescente di età: sono infatti troppi i casi di ultranovantenni non chiamati e di persone molto più giovani — si fa per dire — che sono già alla vaccinazione di richiamo."
Il secondo caso è quello della ultracentenaria Giuliana Manasse Biraghi a Milano, raccontato su Repubblica.
"Ho superato la Spagnola, due guerre e la Shoah: non ho intenzione di arrendermi al virus". "Draghi ha detto che gli anziani non vanno più abbandonati: ora mi aspetto che arrivi qualcuno"
E adesso avrò pure la mia bella età (105 anni) ma non vorrei soccombere a questo coronavirus. Lei sa dirmi quanto devo aspettare ancora per il vaccino?»
Il caos della Lombardia non riguarda solo gli over-80. La macchina organizzativa della giunta leghista è in panne, anzi è nel pieno dello scandalo, l'ennesimo dopo quello dei camici dello scorso anno.
"Il secondo giorno consecutivo di caos nel servizio di vaccinazioni in Lombardia infiamma la politica e mette al centro del caso l’operato di Aria, la società posseduta per intero da Regione e incaricata di gestire il sistema delle prenotazioni per le somministrazioni dei vaccini." ... E pensare che Aria (Agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti) era nata proprio per mettere ordine in disservizi e sprechi del Pirellone."
Dopo queste ineccepibili denunce, ci aspettiamo che lunedì 22 marzo alle ore 9 il generale Draghi e il suo aiutante Figliuolo comunichino con solerte determinazione le irrevocabili dimissioni del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana e della sua vice Letizia Moratti.
A riprova che con Draghi non si scherza.
A meno che il fedele attendente Salvini non si affretti a spiegare il mistero degli anziani non vaccinati nella sua cara Lombardia.
Circola già una proposta risolutiva: affidare le vaccinazioni alle ronde leghiste, quelle che si distinsero con onore nella storica campagna per riportare l'ordine in tutta la Padania flagellata dalle orde di immigrati.
CAMALEONTE DRAGHI
Quando pensa a Salvini diventa sovranista.
Quando vede Di Maio si ricorda dei giovani disoccupati.
Se telefona Enrico Letta risponde "Qui Europa, chi parla?".
Con Berlusconi si trova a suo agio. Punto.
Camaleonte Draghi, il segreto del successo.