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Dopo Gaza: DUE POPOLI, DUE CUMULI DI MACERIE (materiali e morali)


i.fan. - 5 Novembre 2023 - aggiornato il 06/11/2023 19:05:14 ID: 3991


Dopo aver raso al suolo Gaza e ucciso tutti, proprio tutti, gli Hamas e i suoi simpatizzanti, ci sarà la pace tra Israele e Palestina?
Ci sarà una Palestina? e Israele sarà una fortezza sicura?
Oppure resteranno solo altri cumuli di macerie e di odio?


Dopo aver raso al suolo Gaza e ucciso tutti, proprio tutti, gli Hamas e i suoi simpatizzanti, ci sarà la pace tra Israele e Palestina?
Ci sarà una Palestina? e Israele sarà una fortezza sicura?
Oppure resteranno solo altri cumuli di macerie e di odio?


Un editoriale su The Economist, media influente nel campo liberal-progressista, cerca di spiegare perché Israele deve andare fino in fondo nella sua guerra a Gaza (Perché Israele deve continuare a combattere) e distruggere Hamas, costi quel che costi (e il costo umano è già enorme).


 

Le argomentazioni a sostegno della tesi  dell'Economist sono razionali e condivise dalle diplomazie occidentali, al di là di qualche "sfumatura umanitaria" nel linguaggio utilizzato, e sarebbero prodromiche alla fase successiva alla guerra. Cosa fare di Gaza?


Primo, distruggere Hamas.
"Un cessate il fuoco è nemico della pace, perché consentirebbe ad Hamas di continuare a governare su Gaza con il consenso o con la forza, con la maggior parte delle sue armi e dei suoi combattenti intatti."

Secondo, trovare qualcuno che si occupi di governare 2 milioni di palestinesi affamati, sfollati, arrabbiati, umiliati.

Secondo il pensiero liberal-progressista, che confina con quello moderato-conservatore, il dopo Hamas a Gaza dovrà essere gestito da una forza di paesi arabi moderati - Egitto, Arabia Saudita, Giordania - che si occupino di mantenere l'ordine, di ricostruire le infrastrutture civili e garantire diplomaticamente Israele dalle minacce di Iran e Hezbollah. Dopo un periodo di "ricostruzione" la Striscia di Gaza verrebbe affidata all'Autorità Palestinese che attualmente governa la West Bank, possibilmente con un ceto politico diverso dall'attuale Abu Mazen, inviso alla maggioranza dei Palestinesi che lo considera incapace e corrotto.


 

Sono tremila anni che nella Terra Promessa i desideri si infrangono contro la realtà.

Sono 70 anni che si è fatto di tutto per accrescere i problemi anzichè risolverli. Sono venti anni che Israele ha scelto - votando Netanyahu in più occasioni - di non voler trovare nessuna soluzione che cotempli "Due Stati per Due Popoli"

Hamas è una creatura di Netanyahu. Non è una mia opinione emotiva ma la considerazione che molti - anche l'Economist - fanno amaramente prima di ogni altra riflessione.

E se questa affermazione è vera, la domanda banale che sorge è: come farà Israele ad accettare, favorire, collaborare con qualsiasi soluzione che preveda "2 Popoli, 2 Stati?"

Distrutta Hamas adesso, cosa impedirà che ne nasca una nuova, se la maggioranza degli israeliani continuerà a sperare nella distruzione di tutti i palestinesi?

Mai come nel caso del conflitto millenario tra palestinesi ed ebrei la vendetta ha chiamato altra vendetta, facendo terra bruciata attorno qualsiasi persona - e ce ne sono state molte anche in Israele -  o idea che predicasse propositi di pace e di buona volontà.

E ciò che sta guidando le operazioni criminali di Israele a Gaza è proprio la vendetta, il sangue palestinese che Hamas cerca per rinnovare il fanatismo, l'odio, il terrore di generazione in generazione.

Se l'esercito di Israele entrasse tra le macerie di Gaza City con camion di viveri, acqua, medicinali, anzichè con carri armati e bombe, allora sì che Hamas sarebbe distrutta e si troverebbe qualcuno di buona volontà disposto a prendersi cura dei palestinesi e degli israeliani.

Ma la soluzione più "facile" che si profila è quella propugnata dai pensatori dell'Economist e dalle diplomazie arabo-occidentali: lasciare che Israele distrugga Gaza nel nome della lotta al terrorismo di Hamas, e aspettare che sulle macerie crescano i rovi di nuovi rancori e di nuovi equilibri.

Perché il senso di sicurezza e invincibilità costruito in 70 anni di guerre si è frantumato nell'orrendo mattino del 7 ottobre.


Perché vede rinascere in tutto il mondo la condanna verso i crimini compiuti a Gaza, perché continua con cinismo e stupidità a sostenere che le migliaia di bambini uccisi fossero "fiancheggiatori di Hamas".


I palestinesi, sia quelli di Gaza che quelli di Cisgiordania, sono stati presi nella trappola della rabbia che nasce dalle ingiustizie, dalla povertà e dai soprusi. E dagli inganni che tutti, compresi gli arabi e le fazioni islamiche, hanno tramato alle spalle dei diritti dei palestinesi.

Israele ha perso il senso della misura dell'umanità. Se ne renderà conto presto, perché dopo aver elaborato il lutto per i 1400 ebrei massacrati da Hamas il 7 ottobre - sperando di riportare a casa sani e salvi i 240 ostaggi - si troverà a fare i conti con l'isolamento e l'ostilità internazionale causati dalle sue bombe criminali.

Netanyahu sarà cacciato per sempre, ma altri demagoghi impugneranno la bandiera di "un solo popolo, un solo Stato". Bandiere da piantare sulle macerie.


 


La risposta di Netanyahu a Blinken: Inferno su Gaza

 TIMES OF GAZA su X: "Footage for the ongoing lsraeli bombardment of Gaza Strip.

Il ministro israeliano Amichai Eliyahu ha chiesto di sganciare una bomba nucleare sulla Striscia di Gaza, considerando questa "una possibile soluzione per sbarazzarsi della Striscia di Gaza e un'opzione che deve essere studiata"

Gaza War: OGGI BLINKEN INCONTRA ABU MAZEN a Ramallah

5 novembre 2023 - Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, incontrerà oggi a Ramallah il presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) in quello che sarà il primo viaggio del massimo diplomatico americano in Cisgiordania dallo scoppio della guerra di Gaza. Lo ha detto un funzionario palestinese al Times of Israel.

- Un altro campo profughi, quello di Maghazi nel centro della Striscia di Gaza, è stato bombardato da Israele. Almeno cento morti e feriti.

- Quasi 1,5 milioni di persone a Gaza sono sfollate dalle proprie abitazioni. Di questi, 710.275 hanno trovato rifugio in 149 strutture dell'Unrwa, 122.000 persone si trovano in ospedali, chiese ed edifici pubblici, 109.755 persone si sono rifugiate in 89 scuole e gli altri risiedono da famiglie ospitanti. Il dato è stato fornito dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.

HAMAS E' UNA CREATURA DI NETANYAHU e della Destra Israeliana

i.fan.


Key1: Gaza keywords: Guerra di Gaza, Gaza, Israele, Netanyahu, Hamas, Joe Biden, Palestina, Medio Oriente, Abu Mazen, Jabalia,

Date Created: 05/11/2023 16:38:23


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 - L'ONU ritiene che gli "attacchi sproporzionati" israeliani sul campo profughi di Jabalia a Gaza possano essere crimini di guerra, "per l'alto numero di vittime civili e l'entità della distruzione"

- Secondo il sito aawsat.com 7 ostaggi prigionieri di Hamas sarebbero morti nel bombardamento del campo di Jabalia. Le vittime palestinesi sarebbero almeno 400. 

 - A Gaza non c'è più guerra ma solo vendetta e criminalità, come a Jabalia. Netanyahu ha bisogno del sangue palestinese per evitare le dimissioni, Hamas usa il sangue palestinese per ricevere denaro da Iran e Qatar


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