Donald Trump è un pu-pazzo manovrato da Putin contro Ucraina ed Europa

Mi rendo conto che l'affermazione contenuta nel titolo si presta ad una facile critica: considerare Donald Trump un pupazzo manovrato dal dittatore russo Vladimir Putin è una semplificazione azzardata, il classico modo di etichettare ciò che non si comprende o che non ci piace, sminuire e deridere il potere di un individuo ingigantendo quello di un altro.

Trump sarebbe in fondo solo un cinico idiota manovrato dal cinico furbo Putin.

Il primo a definirlo "pupazzo di Putin" fu Joe Biden nel settembre del 2020, in piena campagna elettorale. Il vecchio Joe non prese sul serio la sua stessa affermazione, e dopo l'invasione dell'Ucraina del 2022 appoggiò Zelensky ma con il contagocce e le linee rosse, consentendo al criminale del Cremlino di aspettare il momento buono per far tornare, anche grazie alla decisione di Biden di ricandidarsi fino a pochi mesi dal voto, il suo prezioso pupazzo alla Casa Bianca.

Ecco, ci risiamo con la fantapolitica del Russiagate. Dopo 2 anni di indagini non ne fu cavato nulla di importante e veritiero, e Trump ne uscì pulito più di prima, quindi perché tornare a ripetere la tesi complottistica contro l'antipatico ma candido biscazziere americano?

Forse è arrivato il momento di riconoscere e ammettere che Trump è più bravo e intelligente di tanti politici democratici, che interpreta il sentimento popolare come nessuno era riuscito a fare dall'epoca di Regan, che ha tante buone ragioni per difendere gli interessi americani contro il parassitismo del resto del mondo ... 

Vero, ma personalmente continuo a pensare, mio malgrado, che Trump sia un pu-pazzo costruito e programmato 15 anni fa dagli strateghi del Cremlino.

Con quello che è accaduto negli ultimi giorni, la cordialissima telefonata Trump-Putin, e quello che accadrà tra poche ore nella "Conferenza sulla Sicurezza" a Monaco di Baviera, anche i più distaccati e raziocinanti analisti politici si stanno convincendo che Donald Trump sta rendendo un gigantesco favore a Vladimir Putin, regalandogli di fatto l'Ucraina - subito il Donbass, poi entro 2 anni anche Kyiv - e lasciando completamente sguarnita e umiliata l'Europa di fronte alle sicure minacce di Mosca.

Ormai è ben chiaro a tutti quello che Putin guadagnerà dalla "pace" ottenuta da Trump, ma nessuno riesce a rappresentare compiutamente quale guadagno avrebbero gli USA da una "pace" come quella che si sta imponendo a Ucraina ed Europa. Quale scambio? quale tornaconto realizzerebbero gli USA dal "piano di pace" concordato tra Trump e Putin?

Ma davvero ci si prende in giro con la storiella delle Terre Rare, 500 miliardi di dollari che Trump - il doppio di quelli spesi dagli UDSA in aiuti all'Ucraina dal 2022 - vorrebbe rapinare al popolo ucraino sulla falsariga del furto di terra palestinese a Gaza?

Nessuno scambio proficuo per gli USA, né nell'immediato né per il futuro, si intravede dietro la vittoria di Putin in Ucraina.

E quindi è lecito pensare che Trump stia agendo come un vero e proprio asset di Putin, un pupazzo o se volete un super-agente segreto da anni al servizio dello zar e tornato utile in un momento topico per la storia della Russia, il bivio tra sconfitta e vittoria sia in Ucraina che nel resto del mondo.

E' il disegno strategico di Putin, che era stato interrotto solo momentaneamente dalla sconfitta di Trump nel 2020 ma che ora può riprendere il suo percorso verso la realizzazione della Grande Russia.

In cambio Donald Trump riceverà i ringraziamenti sia di Putin che di Xi Jinping - Taiwan ha le ore contate - e il loro incondizionato appoggio per vincere un terzo mandato presidenziale ed essere immortalato come il più Grande nella Storia degli Stati Uniti d'America.

Trump farà riscrivere i libri di Storia, come amano fare i despoti narcisisti, in modo che le nuove generazioni imparino le sue gesta, e così anche il figlio di Elon Musk la smetterà di dire che lui, Trump, non è il Presidente.

Scrive Kirill Martynov, redattore capo di Novaya Gazeta Europa

Secondo Trump, Putin sta ora cercando la pace, nonostante il fatto che il dittatore russo non abbia fatto una sola concessione come gesto di buona volontà per mostrare il suo genuino interesse a risolvere la guerra. Qualsiasi accordo di pace Putin-Trump che possa essere mediato potrebbe portare alla pace per Trump e Putin, ma non alla pace per l'Ucraina.

Il messaggio di Trump era chiaro. Se sei sufficientemente energico e coerente nel tuo desiderio di commettere crimini di guerra e ridisegnare la mappa del mondo, allora la tua perseveranza sarà alla fine ricompensata e ti verrà concesso un dialogo diretto con gli Stati Uniti, mentre le tue vittime saranno escluse e ignorate, insieme ai tradizionali alleati di Washington. Altre dittature in tutto il mondo, principalmente la Cina, che avrà monitorato attentamente la situazione, ora si sentiranno molto più a loro agio nell'andare avanti con i propri piani neo-imperialisti.

Qualsiasi accordo di pace tra Putin e Trump che verrà mediato potrebbe portare alla pace per Trump e Putin, ma non alla pace per l'Ucraina.

Sebbene non siano state avanzate proposte dettagliate in nessuna trattativa di pace, la strategia è chiara. L'Ucraina non riceverà chiare garanzie di sicurezza e, cosa più importante, non le verrà concessa l'adesione alla NATO. Le grandi potenze non vedono la necessità che qualcuno che rappresenti l'Ucraina sia presente mentre iniziano a smembrare il paese, gettando in ultima analisi le basi per un nuovo ordine mondiale, qualcosa che è da tempo l'obiettivo finale di Putin. Per la prima volta nella storia recente, non solo gli Stati Uniti hanno trascurato i propri obblighi morali verso un alleato come l'Ucraina, ma hanno anche segnalato la propria disponibilità ad abbandonare il resto dell'Europa, lasciandola a fronteggiare da sola l'aggressione russa.

L'interpretazione accurata di Putin dell'indifferenza di Trump verso le violazioni dei diritti umani e la sua priorità data alle relazioni personali tra cinici uomini d'affari rispetto ai dubbi morali sta ora dando i suoi frutti. Coloro che hanno perso le loro case o i loro cari in guerra, così come chiunque abbia combattuto per difendere il diritto dell'Ucraina a esistere per tre anni, avranno inevitabilmente sperato che quando sarebbe arrivata la pace, sarebbe stata molto diversa. Allo stesso modo, come convinti sostenitori del consenso postbellico che avevano osato sperare che l'uso della forza bruta, l'annessione di territori e le deportazioni di massa fossero una cosa del passato, anche gli europei hanno osato sperare in una pace onorevole.

Raphaël Glucksmann, saggista e eurodeputato francese del gruppo S&D, in un'intervista di Stefano Montefiori sul Corriere della Sera, è esplicito: «Trump e l'Ucraina? È la fine dell'Occidente. L'Europa è sotto choc, i nostri eserciti saranno presto alla prova»

«... Putin sta riuscendo nell’obiettivo storico dell’Unione sovietica e poi della Russia, ovvero separare gli occidentali, e in particolare l’Europa dall’America. È una conquista inestimabile. Quando si è accorto che non riusciva a prendere Kiev in tre giorni, Putin è passato alla guerra di attrito, confidando nel fatto che gli occidentali non avrebbero tenuto. Gli ucraini al fronte continuano a resistere, al prezzo di enormi sacrifici. Siamo noi, nelle retrovie, ad avere mollato».

Che cosa succederà ora? Che cosa potrebbe fare l’Europa in risposta a Trump?

«Siamo al momento di svolta. I dirigenti europei potrebbero scuotersi dal loro torpore, per esempio destinando immediatamente all’Ucraina i 200 miliardi di beni pubblici russi congelati nelle nostre banche. I Paesi baltici, gli scandinavi e la Polonia sanno di essere in prima linea e cominciano a prepararsi. Se gli altri Stati europei ignorano il pericolo, Putin avrà centrato l’obiettivo totale, dividere non solo gli europei dagli americani ma anche gli europei al loro interno».

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