Da Tokyo a New York, Esplodono Bolle e Colpiscono i Soliti Poveri


ifan - 5 Agosto 2024 - aggiornato il 07/08/2024 19:30:32

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Borse mondiali esplodono

  • 7 agosto - La Tempesta è passata?. Il boss della Bank of Japan Kazuo Ueda ha promesso che non ci saranno più aumenti dei tassi
  • I mercati finanziari crollano, con Tokyo in testa, dopo anni di bolle speculative. E' solo l'inizio di una Grande Depressione? Scompariranno milioni di posti di lavoro? La pacchia dei soldi facili e dei bonus per tutti è finita?




 

7 agosto - La Tempesta è passata?. Il boss della Bank of Japan Kazuo Ueda ha promesso che non ci saranno più aumenti dei tassi, che adesso sono al ridicolo livello di 0,25% ma per gli speculatori del carry trade è troppo! e magicamente le Borse risalgono. Almeno per ora.

 


aggiornamento 6 agosto - Dopo il lunedì nero il martedì rosa. Quello che i tecnici chiamano un "dead cat bounce"? oppure qualche banchiere centrale ha strizzato l'occhiolino?

 


 


Lunedì il Nikkei, principale indice della Borsa di Tokyo, in un solo giorno è crollato del 12%, peggior calo dal "lunedì nero" del 1987, 14%.

 

In pochi giorni le azioni giapponesi hanno perso mediamente un quarto del loro valore.

Prima del crollo il Nikkei aveva sbriciolato tutti i record precedenti, spinto dalla montagna di denaro stampato dalla Bank of Japan per finanziare il debito pubblico mostruoso, salito al 300% del PIL, e dalla svalutazione epocale dello yen, 160 per un dollaro ovvero carta straccia buona per fare carry trade (farsi prestare yen a tasso zero per acquistare azioni USA in dollari) e concorrenza sleale nelle esportazioni.

 

Il super balloon della speculazione giapponese è esploso per un misero rialzo di 0,25% dei tassi da parte della BoJ e non appena hanno cominciato a prendere consistenza i segnali di un rallentamento dell'economia americana, prima ancora di parlare di vera recessione.


Se lo yen sale il carry trade diventa rischioso e si blocca, le esportazioni calano e diventa difficile piazzare il surplus produttivo giapponese, ripagare la montagna di debiti, evitare che i crediti delle banche marciscano, e sperare che anche questa volta la Bank of Japan ci metta una pezza.

 

Anche le pezze dei banchieri prima o poi finiscono, checché ne dica Mario Draghi.

 

Se le bolle di Tokyo scoppiano perché non dovrebbero farlo anche quelle di New York, Francoforte, Londra, Hong Kong?

Le bolle speculative dei mercati finanziari sono fatte della stessa materia e consistenza, più o meno, e da oltre 25 anni vivono in sincronia grazie alla beata globalizzazione.


L'indice della paura di Wall Street, il VIX index, è triplicato in una settimana. Segno che acquistare azioni e coprirsi con le opzioni, sicuri comunque di guadagnare o non perdere, non conviene più.

 

Crollano le criptovalute, dai Bitcoin agli Ethereum, perché anche i narco trafficanti e le mafie internazionali hanno paura che i loro denari sporchi possano volatilizzarsi.

 

Crollano i  giganti tecnologici comprese le Big Tech come Apple e Intel e  i titoli legati all'Intelligenza Artificiale, saliti artificiosamente come Nvidia.

 


Migliaia di miliardi in fumo, i portafogli di Warren Buffet, Elon Musk, Bezos e Zuckenberg e  il Club del 1% sgonfiati di molto; verrebbe da essere contenti che tanti ricchi piangono per le perdite accumulate e le speculazioni bruciate.


Ma attenzione, se siete dei normali soliti poveri, una vasta categoria cresciuta a dismisura negli ultimi 15 anni (la Grande Depressione del 2009) che si estende dai lavoratori precari al ceto medio impoverito minacciato dall'evoluzione dei robot, dagli operai ai pensionati, non dovreste rallegrarvi troppo perché anche questa crisi prossima ventura che si preannuncia con i crolli delle Borse mondiali avrà i suoi effetti più micidiali su di voi (noi), i normali poveri del terzo millennio.

 

Chiusura di fabbriche, negozi e servizi,  disoccupazione e pochi sussidi di sopravvivenza, tanti debiti da ripagare. Tutto ciò che sembrava facile ed eterno, scompare nel giro di pochi mesi, costringe le famiglie alla paura, a cercare di risparmiare su tutto, a rinviare le scelte di acquisto. L'economia rallenta, forse si blocca, si iniziano a contare i giorni che mancano alla fine del tunnel. 

I normali soliti poveri sperano di ritornare alla normale solita povertà, ma non è detto che ci riescano tutti.

 

I normali soliti poveri quando leggono le notizie sui crolli dei mercati finanziari, alzano le spalle e sotto sotto commentano "ben gli sta, tanto a me non importa, non ho azioni o investimenti rischiosi".

 

Vero, verissimo se la crisi dei mercati dura come negli ultimi 10 anni. Uno scrollone, anche violento e poi di nuovo su, si sale verso nuovi record e nuove ricchezze, come se niente fosse.


Ma questa volta potrebbe essere diverso, perché ci sono due gravi guerre in corso che potrebbero unificarsi in un'unica grande guerra, ci sono più regimi autoritari e democrazie deboli, concentrazioni di ricchezze spaventose come ai tempi del Re Sole, una rabbia accumulata e latente, una crescita demografica che divora risorse, risorse sempre più scarse o costose, disastri climatici sempre più frequenti.


Come si sa le Tempeste Perfette si alimentano in tanti modi.

 

 

Un tempo, prima che i banchieri avvelenassero i pozzi del risparmio e del credito, le vecchie recessioni economiche venivano contrastate ricorrendo all'aumento della spesa pubblica, all'abbattimento dei tassi di interesse, alle politiche di redistribuzione del reddito e di sostegno all'economia.

 

Tutte cose a cui ormai è difficile ricorrere, perché sono state messe in campo senza interruzioni anche quando non ce ne era bisogno ma faceva comodo ai politici spargere la manna dal cielo per fini elettorali.

 

Il debito pubblico degli USA, negli anni di Obama, Trump e Biden è cresciuto senza interruzioni, raggiungendo i 40 trilioni di dollari e una percentuale "greca" sul PIL.

 

E' come un esercito che in tempo di pace spara tutte le munizioni che ha, e quando arriva la guerra scopre di non averne a sufficienza per difendersi.

La Cina ha già visto questo film e dal dopo COVID non riesce più a drogare la propria economia che ristagna nella palude dei debiti nascosti dal regime di Pechino.


L'Europa non può che seguire la stessa sorte.


I miliardi a pioggia nell'Unione Europea non hanno evitato alla Germania di entrare in crisi, avendo perso il mercato russo e indebolito quello cinese, e Francia e Italia truccano i debiti in bilancio ma ormai la vernice è finita.

 

L'inflazione degli ultimi anni ha eroso il potere d'acquisto dei "normali soliti poveri".

La recessione prossima ventura finirà per divorarlo completamente.

 

E per favore, nessuno dia ascolto a Mario Draghi travestito da Beppe Grillo.

 

ifan twitter: menoopiu


Key1: Crisi keywords: Mercati Finanziari,Tokyo,Wall Street,Grande Depressione,Bolle,poveri,Recessione,Disoccupazione,

Date Created: 05/08/2024 16:29:52


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