In Italia i morti per Covid-19 superano i 100 al giorno, in Europa sono migliaia. La Commissione Europea valuta di rendere obbligatoria la vaccinazione in tutta l'Unione. Mentre tra Delta e Omicron ci si aspetta un lugubre passaggio di consegne, la vaccinazione è necessaria ma non sufficiente. Sempre più probabile un Christmas Lockdown.
I numeri della pandemia di Covid-19 sono drammatici e impietosi, soprattutto nell'Europa centro-orientale, Germania in testa. Centinaia di migliaia di contagiati, più di 4mila morti al giorno, stanno decretando il fallimento delle strategie fin qui perseguite dall'Unione Europea, tutte basate sulla vaccinazione ma senza avere il coraggio di renderla obbligatoria e affidandosi a misure surrettizie come il green pass.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen prende atto che "è tempo di iniziare a pensare all'obbligo di vaccinazione" tra quarta ondata di variante Delta e nuova variante Omicron.
Quel "iniziare a pensare" denuncia la lentezza dei tecnocrati di Bruxelles, sempre un passo indietro rispetto ai tempi e ai ritmi devastanti del coronavirus.
L'obbligo di vaccinazione si sarebbe dovuto introdurre o comunque raccomandare prima della fine dell'estate, perchè era fin troppo facile prevedere che l'autunno e l'inverno avrebbero accentuato gli effetti della pandemia.
Si è preferito far finta di nulla, come in Germania, Austria e paesi dell'Est che per motivi disparati presentano alti tassi di non vaccinati. O ricorrere a forme surrettizie, confuse e insufficienti, come il green pass in Italia.
Anche la decisione sulla "terza dose", che in Israele è stata presa in 48 ore, in Europa ha richiesto molte settimane e ancora non si è finito di discutere se farla dopo 6 o 5 o 4 mesi dalla seconda dose.
Mentre virologi e politici discutono, litigano, sperano o negano, nessuno ammette che gran parte della responsabilità sulla recrudescenza di covid è stata causata dall'euforia vaccinale, l'illusione che la vaccinazione ci avrebbe fornito una sorta di scudo invincibile in ogni circostanza.
Si preferisce dare la colpa ai no-vax residuali sempre più pentiti, e nessuno vuole fare i conti con la realtà dei numeri, impietosi già prima dell'apparire della variante Omicron. L'efficacia dei vaccini è inferiore ai 6 mesi, per vaccinare l'80% della popolazione italiana sono stati necessari 9 mesi, c'è un gap di tre mesi che espone il 30% dei vaccinati al rischio di contagiarsi e ammalarsi credendo di essere immuni.
Il caos ha contagiato anche i big della farmaceutioca mondiale. L'amministratore di Moderna è pessimista sulla copertura degli attuali vaccini contro la variante Omicron, di cui sono stati rilevati casi di contagio anche negli USA, e prevede una revisione del vaccino entro la primavera del 2022, mentre Pfizer è ottimista e contro omicron raccomanda di procedere rapidamente con la terza e anche la quarta dose.
Persino i bambini iniziano a fare le spese della confusione dilagante. Il ministro Speranza fa un'ordinanza in cui si prescrive la DAD al primo caso di contagio a scuola, ma subito dopo Draghi lo smentisce: "non basta un contagio per chiudere la scuola".
I genitori sono angosciati e incerti, la vaccinazione dai 5 anni in su non è ancora partita e Babbo Natale non sa se bussare alla porta o mettersi in lockdown.
Nemmeno lui farà in tempo a portare l'obbligo vaccinale entro Natale prossimo, che purtroppo non sarà normale, nonostante Mario Draghi.