Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato su Radio Capital, ha anticipato il calendario delle prossime vaccinazioni: «Verosimilmente la terza dose sarà necessaria per tutti» e con precedenza a chi ha fatto il vaccino Johnson&Johnson «che avrà bisogno di un richiamo a tempi brevi». Ma «entro l’anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose»
Quella di Sileri è solo una delle tante boutade sulla terza dose di vaccino anti covid ascoltate negli ultimi giorni. Tutti si affrettano a rivelare la "necessità della TERZA DOSE" ma nessuno spiega perché.
Nessuno ha il coraggio di dire la verità.
Ci si limita al passa parola.
Terza Dose? Sì, perchè l'ha detto lui ..."
Nessuno che si prenda la responsabilità di affrontare l'argomento con serietà e trasparenza.
Se ne parla dall'inizio dell'estate, da quando in Israele Pfizer ha ordinato al governo di procedere speditamente al nuovo esperimento di massa, la terza dose appunto.
Israele decide di procedere alla terza dose di vaccino per gli over 60, anche se la FDA è scettica sui benefici. La variante Delta aumenta il contagio e il numero dei morti. Brutto segno per il resto del mondo. i.fan. - 29/07/2021
Il ragionamento era semplice: dalle evidenze statistiche l'efficacia del vaccino si riduce dopo 4-5 mesi dalla seconda dose, per scomparire dopo 9-12 mesi. Chi si è vaccinato tra aprile e maggio del 2021, si ritroverebbe senza copertura alla fine dell'anno o in pieno inverno.
Per mantenere quindi un alto livello di immunizzazione della popolazione, giunti all'80% di copertura con seconda dose è necessario partire subito con la terza, per non creare un pericoloso intervallo di "incertezza vaccinale" che farebbe di nuovo schizzare i decessi, oltre ai contagi.
Della necessità di una TERZA DOSE quindi si è consapevoli almeno da quattro mesi. Eppure in Italia, come in molti altri paesi, si procede a dirlo a bassa voce, nel mezzo di altre considerazioni e senza spiegare perché.
Ci sono troppi No-Vax e No Green Pass in giro. Annunciare l'inizio della TERZA DOSE per rinnovare l'immunizzazione contro il COVID-19 dopo pochi mesi dalla seconda significa assestare un colpo alla credibilità dei vaccini e regalare un facile spot ai no-vax e agli scettici.
Virologi e governanti, da Boris Johnson a Mario Draghi, da Joe Biden a Vladimir Putin, si trovano in una posizione di debolezza.
Se garantiscono l'efficacia duratura dei vaccini rischiano di sbattere contro la realtà dei fatti, con elevati tassi di diffusione del coronavirus che costringerebbero a lockdown e coprifuoco. Una sconfitta politica, prima ancora che sanitaria.
Se iniziano a parlare di TERZA DOSE quando c'è ancora un alto numero di non vaccinati, per convinzione o necessità, rischiano di legittimare le critiche degli oppositori e di compromettere la credibilità dei vaccini anche agli occhi di chi si è già vaccinato.
Un conto è farsi due punture una tantum, un altro è farsene due o tre ogni anno!!.
La TERZA DOSE rischia di essere il Comma 22 dei vaccini
Ma c'è un ulteriore grave risvolto che la TERZA DOSE comporta: l'annullamento della strategia del Green Pass, il certificato verde che funge da "garante" e volàno per le riaperture di attività lavorative, sociali, sportive, culturali, il ritorno alla normalità.
Se si dichiara la necessità di una terza dose pochi mesi dopo la seconda si viene a creare un intervallo di incertezza che paralizza l'uso del green pass, anzi lo rende pericoloso.
"Ho il green pass, quindi sono sicuro di essere protetto contro Covid-19 e mi comporto liberamente, mentre invece c'è il rischio che l'efficacia del vaccino sia scomparsa o molto ridotta e quindi posso ammalarmi e contagiare altri."
Mi avevano garantito una validità del green pass di almeno 12 mesi, poi scopro che tra tre mesi devo ricominciare tutto.
In queste condizioni il green pass diventa impraticabile, inutile e saremo tutti costretti a diffidare di frequentare luoghi affollati o persone vaccinate da oltre 6 mesi, a meno di non stare sempre a chiedere "tu da quanti mesi hai il green pass?". Andare al bar o al supermercato diventa un incubo, meglio chiudersi a casa.
La TERZA DOSE rischia di essere il Comma 22 dei vaccini.
A questo punto sarebbe più utile rendere obbligatorio il vaccino, almeno una volta l'anno.