Aggiornamento: Viene annunciato un mezzo-accordo nell'Eurogruppo sui fondi per l'emergenza COVID-19. Si tratterebbe di una mezza-misura per stanziare un mezzo-trilione di euro con un mezzo-MES (meccanismo europeo di stabilita' introdotto con la crisi greca) senza eurobond e con il vincolo d'uso. Per l'Italia (e Giuseppe Conte) una mezza vittoria o una mezza sconfitta? ______________________ 9 aprile. Si conferma l'impressione che il picco sia un altopiano, con una discesa lenta e ondulata che prolunga la necessita' di tenere chiuse gran parte delle attivita' economiche e obbligare le persone a rimanere dentro casa. La crescita dei contagi e dei decessi si mantiene piu' o meno costante al ribasso e diminuisce nettamente il numero dei ricoverati. Ma se la decrescita non accelera in modo marcato nei prossimi giorni, l'inizio della Fase 2 e' a rischio. ______________________ Giorni di polemiche, minacce, proclami, alleanze e fronti comuni, l'Europa nell'epoca del nuovo coronavirus recita la vecchia tragedia della crisi greca, con Giuseppe Conte nel ruolo di Alexis Tsipras. Persino Angela Merkel che tutti davano ormai fuori dal palcoscenico e' tornata a recitare la parte della mediatrice di se stessa. Il nodo e' ormai chiaro, tutto ruota attorno alla richiesta italo-franco-spagnola di introdurre la possibilita' di emettere titoli obbligazionari in euro - eurobond - tra le misure per fronteggiare la gravissima crisi economica causata dall'epidemia di COVID-19. Titoli che dovrebbero essere garantiti dall'intera Unione Europea per coprire le spese di ciascuno Stato membro emittente, indistintamente. I cittadini tedeschi si troverebbero cosi' a garantire i coronabond spesi dall'Italia o dalla Spagna. E' un concetto semplice e normale secondo la logica di chi e' indebitato, molto meno se si vede dal punto di vista dei creditori o garanti. Ma e' esattamente la differenza tra una Unione monetaria e commerciale da un lato e uno Stato sovrano e unito dall'altra. Uno Stato si indebita (o si dovrebbe indebitare) in modo indistinto a prescindere dalle regioni geografiche-economiche, fatte salve le autonomie fiscali. Una Unione commerciale con moneta unica come invece e' l'Europa non puo' costringere il cittadino-contribuente di un paese a pagare le tasse a favore di un altro paese membro. O almeno non in modo indiscriminato, come nel caso degli eurobond. E' il l'ultimo diaframma che Germania Olanda Austria e altri paesi del Nord Europa non intendono rompere, mentre dall'altra parte i paesi indebitati reclamano solidarieta', altrimenti che ci stiamo a fare in Europa? Avevo gia' espresso il dubbio che introdurre il dibattito sugli eurobond in questa fase e sotto la pressione dell'epidemia poteva sembrare efficace ma era anche un tentativo maldestro di cavalcare l'emergenza senza un vero dibattito trasparente e approfondito. La conferma viene proprio in queste ore dall'atteggiamento della Germania, chiusa e infastidita dalle richieste italiane - la mafia pronta ad accaparrarsi i soldi della UE - in preda ad una crisi politica di idee e identita', che si aggrappa ad una cancelliera Merkel gia' ex e in pensione. La quale non puo' fare altro che recitare lo stesso copione, anche se in condizioni piu' drammatiche, gia' visto negliultimi 10 anni. Mediare ma fino ad un certo punto. Giuseppe Conte e' stato mandato allo sbaraglio da uno schieramento composito il cui stratega occulto sarebbe Mario Draghi, a cui l'impresa di creare gli eurobond non e' riuscita quando era a capo della BCE figuriamoci se potra' riuscirci in questo momento per interposta persona. Se Draghi vuole riemergere in Europa, come capo di un governo italiano e come futuro ministro delle finanze unificate europee, dovra' farlo con la propria faccia e le proprie idee, se qualcuno in Italia glielo consentira'. Ora c'e' il coronavirus e una catena montuosa di debiti piu' alta dell'Himalaya. Come ha detto la Merkel, non e' questo il tempo di fare gli eurobond, ci sono altre soluzioni, altre mezze misure, comunque efficaci se l'obbiettivo e' quello di stampare denaro. E se il coronavirus ha una aggressivita' diversa in Germania rispetto all'Italia, anche l'Unione Europea potrebbe prendere atto di queste differenze e applicare diverse velocita'. Per ora i tedeschi (e gli olandesi) non credono al bluff di Giuseppe Conte. Coronabond