L'India soffoca.
E' questa l'immagine che campeggia su tutto i mass media del continente indiano. In meno di un mese il paese è stato colpito da un'ondata di Sars-Cov-2 senza paragoni, che ha azzerato le scorte di ossigeno negli ospedali, mentre la produzione non regge il passo con gli ammalati che ne avrebbero bisogno.
Ormai la media dei contagiati accertati - che in un paese di un miliardo e quattrocento milioni di abitanti sono una piccola frazione di quelli reali - è di oltre 350mila al giorno. I morti, quelli che si riesce a contare, sono quasi 3mila in 24 ore.
L'immagine più straziante della catastrofe indiana, di cui il governo nazionalista di Narendra Modi porta tutta la responsabilità, è data dalle scene dei malati che cercano di ingoiare un pò di aria, sui letti di ospedale di New Delhi o Mumbai.
Manca l'ossigeno, ne servirebbero migliaia di tonnellate al giorno per salvare decine di migliaia di ricoverati, ma le scorte negli ospedali sono finite, la produzione stenta a reggere il passo dei nuovi malati e per molti giorni le autorità sanitarie e di governo hanno sottovalutato il problema.
L'India soffoca, non ha medicinali, le vaccinazioni sono praticamente inesistenti, nonostante sia il più grande produttore ed esportatore di vaccini.
Fermare Covid-19 è diventato praticamente impossibile.
La nuova variante a doppia mutazione è molto più aggressiva e veloce nel propagarsi e, data la situazione, il coronavirus sfrutterà l'enorme massa di esseri umani aggredibili per creare altre varianti, tra le quali emergeranno altre ancora più letali.
Sarà impossibile contenere le varianti indiane di coronavirus entro i confini del del paese.
I ceppi di coronavirus a doppia mutazione sono stati già avvistati in Europa, in particolare in Gran Bretagna, ma tutta l'Asia sta registrando un aumento dei contagi anche nelle situazioni che erano considerate sotto controllo, come il Giappone.
I dati diffusi dall'OMS Indicano che i contagi a livello mondiale hanno superato i picchi di gennaio scorso, e sono oltre i 900mila giornalieri e 15mila morti.
Il Brasile è l'altro grande epicentro della crisi dove, come India, gran parte delle responsabuilità ricadono sulle scelte scellerate di Jair Bolsonaro.
Quello che accade in questi paesi rischia di vanificare il grande sforzo di vaccinazioni di altre nazioni, Stati Uniti, Gran Bretagna ed Europa.
Le nuove varianti si sviluppano ad un ritmo maggiore, si diffondono prima ancora che la gran parte della popolazione sia stata vaccinata, mettendo a rischio anche coloro che già sono stati immunizzati.
Una corsa senza fine, in una situazione di grande disperazione e sofferenza sanitaria, economica e sociale.
Il caso dell'India dimostra ancora di più la necessità di un organismo internazionale - che non può essere l'attuale OMS burocratico e corrotto - che coordini davvero i diversi fronti di battaglia al COVID-19. Vaccinazione per tutti, strutture sanitarie adeguate, sforzi coordinati per controllare e limitare la mobilità internazionale del virus.
Mentre i politicanti italiani discutono del coprifuoco alle 22 o alle 23, la tragedia indiana bussa alla porta senza bisogno di un orologio.
i.fan.
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Date Created: 23/04/2021 18:34:00