Il giallo della QUARTA DOSE di vaccino anti covid-19 proposta in Israele mentre tutto il mondo è ancora alle prese con tassi di vaccinazione molto bassi nei paesi più poveri o con l'inizio della terza dose in quelli più ricchi, ha fatto pensare ad un eccesso di protagonismo vaccinale da parte delle autorità israeliane, diventate ormai la longa manus dei centri di ricerca Pfizer.
La proposta della quarta dose per over 60 e soggetti fragili è stata poi ritirata frettolosamente, perché da ogni parte si sono alzate voci di critica o protesta contro la logica di accaparramento dei vaccini da parte dei paesi ricchi a scapito di quelli più poveri.
L'insorgere di Omicron in Sudafrica dimostrerebbe che è illusorio pensare di uscire dalla pandemia se non vengono vaccinati i miliardi di individui più poveri, cavie involontarie e focolai di partenza delle nuove varianti di coronavirus.
A cui si sono aggiunte poi le considerazioni di molti governi occidentali, preoccupati per l'effetto boomerang dell'annuncio di una quarta dose di vaccino che potrebbe fornire argomenti a chi mette in dubbio l'efficacia stessa del vaccino, oltre che creare gravi problemi organizzativi.
Ma il Pandemic Response Team di Israele, l'equivalente del Comitato Tecnico Scientifico italiano, insiste nel denunciare il rischio della scarsa protezione dei vaccini dopo qualche mese dall'inoculazione.
"Israele potrebbe essere completamente non protetto contro il COVID-19 nel giro di un mese" - avverte il rapporto del PRT - "al punto che entro un mese o due, la protezione da covid-19 potrebbe tornare quasi al punto in cui era prima dei vaccini"
"L'ondata di Omicron è in aumento e l'immunità è in declino"
Il rischio di trovarsi al punto inziale, senza più la protezione dei vaccini, nasce dalla combinazione della maggiore diffusione della variante Omicron e della minore durata dell'efficacia dei vaccini anti Delta riscontrata anche dopo la terza dose, che in Israele è stata inoculata molto prima che negli altri paesi.
Esistono ampie evidenze empiriche sul fatto che i vaccini a mRNA come Pfizer e Moderna hanno una durata molto inferiore rispetto a quanto era stato dichiarato inizialmente (9 - 12 mesi) e quindi espone una larga parte della popolazione vaccinata al rischio di essere contagiata mentre si ritiene di essere protetti contro il coronavirus.
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" La protezione del booster dall'infezione contro la variante Omicron è inferiore rispetto alla variante Delta", hanno affermato i ricercatori israeliani. "L'ondata di Omicron è in aumento e l'immunità è in declino".
I ricercatori hanno tracciato uno scenario in quattro fasi che sta mettendo il governo israeliano sotto pressione per decidere subito sulla quarta dose.
"Entro due o quattro settimane si prevedono infezioni su vasta scala, quindi il tempo per prendere una decisione è breve", hanno affermato illustrando le quattro fasi, di cui la prima sarebbe già passata.
Fase uno: Ritardare l'inizio della diffusione di Omicron nella comunità. Tempo stimato: è finito.
Fase due: transizione da un numero di infezioni individuali al giorno a un livello di morbilità simile a quello di Delta. Tempo stimato rimasto: una settimana.
Fase tre: transizione a un livello di elevata morbilità, ovvero il passaggio da 500 - 1.000 nuove infezioni al giorno a 5.000 - 10.000. Tempo stimato: da una a due settimane.
Fase finale: sovraccarico degli ospedali poiché le persone infette da Omicron sviluppano una malattia grave, più individui contraggono l'influenza e il personale medico entra in quarantena.
Quanto tempo potrebbe durare? In base all'esperienza del paese con le ondate precedenti, fino a due mesi.
I ricercatori del PRT sostengono che con una una quarta dose la protezione si rinnova e quindi più elevata contro le infezioni e le malattie gravi. Questo perché nei primi due mesi il vaccino Pfizer offre una protezione ottimale: dal 70% al 90% di protezione nel primo mese e dal 50% al 70% nel secondo mese.
Per quanto riguarda la sicurezza, i ricercatori hanno dimostrato che circa mezzo milione di persone si erano probabilmente riprese dal virus e non lo sapevano, e quindi hanno preso l'equivalente di tre dosi del vaccino Pfizer. Questi individui non hanno avuto effetti collaterali insoliti, il che significa che è probabile che anche una quarta dose non causi danni.
D'altra parte, hanno affermato, "le informazioni complete sulla malattia grave di Omicron possono arrivare solo quando è già troppo tardi... Di fronte a Omicron, è importante agire nelle fasi iniziali dell'ondata".
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In Israele, come in molti altri paesi, c'è stato un aumento di quasi l'85% dei nuovi casi giornalieri tra due settimane fa e la scorsa settimana, e i numeri continuano a salire.
Il tasso di riproduzione o "Rt" ha raggiunto 1,4 e sembra aumentare, e ci sono già 1.118 persone identificate come portatrici della variante di Omicron e altre 861 che sono altamente sospettate di essere infettate dal ceppo, secondo un aggiornamento rilasciato dal Ministero della Salute.
Durante il fine settimana, i ricercatori dell'Università Ebraica di Gerusalemme hanno avvertito il governo che entro la fine di gennaio il 4% dei casi gravi potrebbero riguardare bambini di età inferiore ai 12 anni, supponendo che i tassi di vaccinazione continuino al ritmo attuale.
Ad accrescere la confusione è giunta anche una ricerca dalla Gran Bretagna sui casi di variante Omicron. I vaccinati da 10 settimane con terza dose Pfizer avrebbero una protezione solo del 40% mentre quelli con dose Moderna sarebbero protetti fino al 70%. Esattamente il contrario di quanto si supponeva fino a poco tempo fa, soprattutto in Israele dove tutti sono vaccinati Pfizer.
Quindi è molto probabile che il governo israeliano sciolga le riserve e autorizzi l'inizio della quarta dose estesa a tutti e subito. C'è da scommettere che verrà seguito a breve anche dai paesi europei e dagli USA.
D'altra parte, imboccata la strada della prevenzione da Covid tramite vaccini, bisogna percorrerla fino in fondo, facendo una dose ogni tre-quattro mesi dall'ultima, e adeguando quindi anche le limitazioni - ad esempio la durata del green pass o dell'obbligo vaccinale - a questa nuova realtà.
Ogni quattro mesi si ricomincia daccapo, altrimenti diventiamo tutti no-vax.