Giorgia Meloni si vantava fino a qualche giorno fa di essere il "ponte strategico" tra l'Europa e gli Stati Uniti di Donald Trump.
Al biscazziere della Casa Bianca erano bastate poche battute di Elon Musk per convincersi che la Meloni fosse una Orban travestita e quindi utilizzabile nel programma di annientamento di Zelensky.
Ma Donald Trump ha sottovalutato le capacità camaleontiche della Meloni, che in fondo è pur sempre un'europea e un'italiana "non ricattabile" da Putin a differenza di altri italici politicanti.
Alla base elettorale di Giorgia Meloni interessa ben poco la difesa dell'Ucraina e dei valori di libertà; interessa poco anche dell'Europa minacciata dalla coppia "Trump & Putin".
Ma la musica è diversa se si ode un tintinnio di denari, tanti denari pronti ad essere lanciati a pioggia.
Se Giorgia Meloni potesse fare di testa sua avrebbe già detto sì a Macron e ad Ursula Von der Leyen sul ReArm Europe da 800 miliardi, con qualche riserva solo sull'invio di soldati perché Giorgia è una mamma e le mamme sono giustamente terrorizzate dall'idea che un loro figlio possa andare in guerra e morire. Per l'Ucraina e l'Europa.
Ma Giorgia Meloni è a capo di una maggioranza la cui minoranza leghista non aspetta altro che metterla in difficoltà e ricattarla. Salvini da quando il biscazziere è tornato alla Casa Bianca si è rimesso la maglietta con l'effige di Putin e fa finta di essere più pacifista di Gandhi, come Trump.
Quindi Giorgia Meloni deve stare attenta, perché è ricattabile da Matteo Salvini per conto di Trump per conto di Putin. Quindi la posizione di Meloni sul ReArm Europe sarà "dateci i soldi, che poi vedremo come spenderli". Tanto ci penserà Macron, con Starmer e Merz, a fare la difesa dell'Europa dall'Orco Putin.
Per non sbagliarsi la Meloni oggi al Consiglio Europeo straordinario di Bruxelles ha mandato una sua sosia sordomuta.
Diversa e più incomprensibile è la posizione di Elly Schlein, segretaria del PD e alleata nei giorni dispari con Giuseppe Conte leader dell'ectoplasma dei 5 Stelle.
Elly Schlein è una persona per bene, fieramente schierata contro "Putin & Trump", europeista convinta anche ora che l'Europa è dominata dai conservatori moderati e dalla paura dell'estrema destra neonazista. Non credo che Elly Schlein abbia mai avuto molta simpatia per Zelensky ma per lei la difesa dell'Ucraina dall'imperialismo russo è fuori discussione.
Purtroppo anche lei è ricattabile sia dentro il PD che da parte di alcuni alleati del "campo largo". L'idea di essere definiti "guerrafondai" da Giuseppe Conte, Marco Travaglio e Michele Santoro agita tutti dentro il PD, anche quelli, come Gentiloni, che vorrebbero un esplicito appoggio al riarmo europeo - in fondo anche secondo loro gli 800 miliardi di denari sarebbero utili.
Come stare con Gentiloni e von der Leyen senza dare adito alle accuse di Giuseppe Conte e al rischio di spazzare via anche le briciole del "campo largo"?
Come spiegare al popolo di sinistra che la guerra è sempre guerra, ma questa volta non è guerra ma Resistenza a difesa dell'Europa e dei suoi valori di democrazia e libertà?
Ad Elly Schlein non manca la creatività e ha trovato il modo di conciliare le anime del PD con un frasario comprensibile per ora solo a lei: "No al riarmo dell'Europa targato von der Leyen (& Gentiloni), Sì alla difesa comune".
Cos'è la difesa comune, un doppione della NATO? una parte della NATO senza gli USA? un esercito composto da mezzi e soldati dei 27 paesi europei? la messa in comune degli eserciti dei 27? dopo aver convinto Orban? o solo un esercito di "volenterosi" dato dalla somma degli eserciti dei "volenterosi"?
Come diceva Totò, è la somma che fa il totale, cara Elly, oppure no?
A me quello della Schlein sembra solo un giro di parole, facilmente attaccabile dai filorussi del "campo largo" e dintorni.
Un modo come un altro di ammettere che in questo momento le beghe interne al PD e al "popolo di sinistra" contano molto di più degli sconvolgimenti causati da Trump & Putin e delle "minacce esistenziali" all'Europa e all'Italia.
Forse mi sbaglio, forse non ho capito, forse bisognerà aspettare ... aspettare.
Mi ero convinto della necessità di aderire alla manifestazione del 15 marzo per l'Europa, quella a cui sicuramente aderisce anche la Schlein.
Forse però mi conviene aspettare ... di capire cosa farfugliano i politici italiani mentre Trump & Putin si spartiscono il mondo.
i.fan.
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Date Created: 06/03/2025 18:07:37