Il Governo Conte ha prorogato lo stato di emergenza Covid 19 fino al 31 gennaio del prossimo anno. Spese facili, smartworking, bonus. Gli unici che non se ne accorgeranno, per il momento, sono gli studenti. Oggi, primo giorno di ottobre, le statistiche sulla pandemia di coronavirus cominciano a registrare gli effetti della riapertura delle scuole. Duemilacinquecento infettati, come ad aprile scorso, 24 morti, relativamente pochi ma in costante aumento. Visti questi numeri, il virologo Roberto Burioni, non avendo piu' ascolto a Palazzo Chigi e al Ministero della Salute, pensa di rivolgersi direttamente al popolo italiano, con un appello via Twitter, breve ma esaustivo: Le cose cominciano a mettersi peggio. Vi prego, state attenti, mantenete le distanze, portate le mascherine, evitate luoghi affollati al chiuso, lavatevi le mani. Il virus e' li' fuori, infettivo e nocivo come nella scorsa primavera. Dipende tutto da noi. Il virus e' li' fuori. Immagino un giovane studente di 15 anni che deve recarsi a scuola. Appena svegliato, ancora con gli occhi appiccicosi, si avvicina alla finestra dell'appartamento al terzo piano, palazzina popolare a San Basilio, Roma. Sbircia "li' fuori" per vedere se il coronavirus c'e', se ha preso servizio, o se si intravedono le sue tracce. Niente, niente covid, la strada e' sgombra, il ragazzo in fretta si veste, si assembla in tenuta anticovid e corre alla fermata dell'autobus... altre decine di studenti sono apparsi all'improvviso. Non si perde d'animo, mantiene le distanze, la mascherina ben calzata sul volto, si e' lavato le mani, ma come potra' evitare "luoghi affollati al chiuso" se il suo autobus passa ognimortedipapa? Il ragazzo ha imparato a fare i calcoli sul coronavirus, quante probabilita' di contagiarsi in rapporto a quanta gente sale su quell'autobus prima che arrivi alla fermata della sua scuola. Oggi e' molto probabile che anche il coronavirus sia salito sull'autobus. Ha ragione Burioni, il virus e' li' fuori, e le cose si sono gia' messe peggio. .............. Ci consoliamo leggendo le notizie che arrivano dalla Spagna, dove le cose si erano gia' messe peggio da un bel pezzo. Duecentocinquanta morti e diecimila contagiati in un giorno, ma c'e' di peggio perche' la presidente della Comunita' di Madrid Isabel D�az Ayuso, a capo di una giunta di centro-destra, si ribella all'ordine (tardivo) del governo Sanchez di adottare misure restrittive. Perche' chiudere tutto? tanto ormai il virus e' di nuovo li' fuori, e non fa paura a chi ama la liberta', come direbbe il virologo Boris Johnson. Anche Macron aveva promesso ai francesi "mai piu' lockdown" ma aveva fatto i conti senza covid-19. Dopo Marsiglia, dove le attivita' sono state chiuse per l'alto numero di focolai di infezione, sara' la volta di Parigi che da lunedi' dovra' fermare i bar, ristoranti e musei. Anche in questo caso una decisione tardiva, presa solo ora che i contagi dilagano, 14mila in un giorno, e i decessi crescono verso i 100 giornalieri. Anche in questo caso si e' permesso al coronavirus di diffondersi silenziosamente per piu' di un mese, senza misure di contenimento effettive, tranne poi dover constatare che la seconda ondata si sta alzando minacciosa come la prima. Il virus e' li' fuori, chi si azzarda ad uscire ?