In un post del 25 gennaio 2020, quando da pochi giorni sui giornali comparivano i trafiletti sulla strana polmonite di Wuhan in Cina, scrissi:
L'Organizzazione Mondiale della Sanita' ha applicato un modello di previsione ottimistico su pressione di Cina e Stati Uniti per evitare di dichiarare l'emergenza internazionale.
La morte di altri 15 cinesi (totale 41) e' stata tenuta nascosta per non influenzare la decisione OMS. Uno studio dei ricercatori indipendenti Jonathan M. Read, Jessica R.E. Bridgen, Derek A.T. Cummings, Antonia Ho, Chris P. Jewell prevede che il virus partito da Wuhan tra 10 giorni potrebbe causare 250.000 contagiati e 10.000 morti !
Coronavirus, quali controlli in Italia per le merci provenienti dalla Cina o da paesi di transito?
Quindici mesi dopo, il 12 maggio 2021, un rapporto dell’Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response - organismo di ricercatori indipendenti - arriva alla conclusione che i ritardi delle autorità sanitarie mondiali (OMS) e dei leader delle principali potenze (Trump e Xi Jinping) a prendere atto del pericolo - favorirono la diffusione del coronavirus e l'insorgere della pandemia.
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COVID-19 remains a global disaster. Worse, it was a preventable disaster. That is why the recommendations of the Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response are urgent and vital. The world needs a new international system for pandemic preparedness
and response, and it needs one fast, to stop future infectious disease outbreaks from becoming catastrophic pandemics.
The Independent Panel has found weak links at every point in the chain of preparedness and response. Preparation was inconsistent and underfunded. The alert system was too slow—and too meek.
The World Health Organization was under-powered. The response has exacerbated inequalities. Global political leadership was absent.
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«Per come è disegnato attualmente, il sistema limita un’azione rapida, piuttosto che facilitarla», spiega il rapporto, che critica l’Oms per non aver dichiarato un’emergenza sanitaria internazionale fino al 30 gennaio, e per aver aspettato il 30 marzo a parlare di pandemia. Le critiche principali, tuttavia, sono riservate ai principali Paesi europei e del Nord America, colpevoli di aver «buttato febbraio 2020» senza fare nulla, un mese perduto in cui molti Paesi avrebbero potuto prendere decisioni che avrebbero contenuto la diffusione del Sars-Cov-2.
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Il disastro globale della pandemia di coronavirus aggiunge altre immagini macabre alla lunga collezione.
Sono quelle dei corpi che galleggiano nei fiumi dell'India sconvolta dalla seconda ondata, negata prima e sottostimata dopo dal boss Narendra Modi.
I morti veri sono molti di più delle cifre ufficiali governative - pur drammatiche, oltre 4mila decessi giornalieri - e la legna per bruciare i cadaveri scarseggia o è troppo costosa.
I morti, con il loro carico letale di virus, vengono affidati alle acque del Gange e dei tanti fiumi che attraversano il "continente indiano".
Galleggiano sulla corrente, che li adagia sulle rive di un'ansa, dove restano in putrefazione con il rischio di diffondere altre malattie terribili.
Il resto del mondo resta a guardare e a discutere sul da farsi per aiutare l'India, ovvero evitare che la bomba esploda nel cortile della propria casa, perdendo tempo e credibilità.
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Alcuni giornalisti di Indian Express sono andati nel piccolo villaggio rurale di Sultanpur Khera, distretto di Raebareli nella popolosa regione di Uttar Pradesh.
Meno di tremila abitanti, sparsi nei tuguri di campagna; nel mese di aprile sono morte 18 persone, di cui 17 avevano i sintomi del Covid.
Solo 2 però sono state dichiarate ufficialmente come morti da Covid, e quindi computate nelle statistiche ufficiali della pandemia. Gli altri sono morti per cause sconosciute.
Rae Bareli: 17 deaths in a month in a single village tell the story of a state
Rae Bareli is among the predominantly rural districts in India's most populous state that have been buffeted by the second Covid wave.
"L'Indian Express ha parlato alle famiglie di 11 di loro e ha confermato la presenza di sintomi, come febbre, tosse, raffreddore, mal di testa e mancanza di respiro, prima della morte. “Per giorni abbiamo creduto che fosse il solito sardi-khasi (raffreddore e tosse). Poi, la gente ha iniziato a morire e siamo stati presi dal panico ", dice Singh."
... villaggio di Sultanpur Khera nel distretto di Raebareli di UP.
E dietro la barriera c'è la casa di Prasad, dove i suoi familiari sono seduti su una branda nel cortile. “Nessuno sta uscendo. Dehshat hi dehshat hai (C'è paura ovunque) ", dice.
Nelle vicinanze, Dinesh Singh, un impiegato di banca, tiene la contabilità di coloro che sono morti qui lo scorso mese dopo aver manifestato sintomi simil-influenzali: 17 su 18.
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Tra i 15 morti senza essere messi alla prova c'era Ram Samjivan Sahu, che gestiva un chaat. “Per tre giorni, tutto quello che ha avuto è stato un brutto raffreddore e la febbre. Così lo abbiamo portato da un medico locale, che gli ha dato delle medicine di base. Poi il suo respiro è diventato pesante e abbiamo iniziato a cercare ossigeno. Ma è morto molto rapidamente (il 27 aprile) ", dice il figlio di Sahu, Ganesh.
I residenti dicono che il villaggio non ha mai visto 18 morti in un mese prima. «In un villaggio delle nostre dimensioni, forse uno o due. Ci sono molti mesi in cui non ce ne sono. Quando qualcuno muore, lo sanno tutti perché tutti si riuniscono ", dice Singh.
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Virendra Singh, Chief Medical Officer (CMO), afferma che nei registri ufficiali ci sono stati solo due decessi per Covid a Sultanpur Khera il mese scorso. “Avevamo ricevuto alcune informazioni su morti e casi a Sultanpur Khera ad aprile. In questi, c'erano solo due test Covid. Gli altri erano anziani e potrebbero aver avuto altre malattie croniche, che hanno causato la morte ", dice.
Tuttavia, i residenti dicono che una settimana dopo che i test sono stati condotti, c'è stata un'altra morte - di un paziente Covid guarito, Bablu Savita, che gestiva un negozio che vendeva maschere e prodotti di stoffa. “Ha avuto Covid a marzo. Quattordici giorni dopo, è risultato negativo ", dice suo nipote, Prashant Kumar. “Ha riaperto il suo negozio ma ha continuato a lamentarsi della stanchezza e del mal di testa lancinante che andava e veniva. Ma non c'erano problemi respiratori o febbre. Pensavamo fosse passato. "
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In India i villaggi come quello di Sultanpur Khera sono decine di migliaia.
Di alcuni, il governo centrale ne ordina il lockdown solo dopo settimane di attesa.
Solo dopo che la legna per bruciare i corpi è finita. O solo dopo aver scoperto tanti cadaveri che galleggiano lungo le anse di un fiume.
Ora gli esperti ci dicono che tutto il mondo si è accorto tardi del coronavirus, come a Sultanpur Khera.
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Il report degli esperti del Independent Panel for Pandemic Preparedness
and Response raccomanda:
Now, a priority is to end illness and deaths from COVID-19.
Current national waves of transmission are causing the same human traumas
as those witnessed last year—especially tragic when we know that
public health measures could prevent them. Vaccine distribution is
blatantly unjust and not strategic.
Vaccine variants are emerging as SARS-CoV-2 spreads, and ever new ones are possible.
The burden on people and nations is intolerable.
That is why the Panel calls for essential short-term measures.
i.fan.
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Date Created: 13/05/2021 07:12:27