I bollettini giornalieri del Ministero della Sanita' su Covid-19 non interessano quasi piu' nessuno. Contagiati e morti sono considerati ormai fenomeni residuali r tollerabili della grande epidemia di coronavirus. Ora c'e' un altro bollettino quotidiano che giorno per giorno, senza alcun ministero alle spalle, si alimenta di numeri e di casi tristi o disperati. E' quello di chi non ha ancora ricevuto un euro tra i tanti promessi dal governo all'inizio e durante il corso della crisi. Bonus, contributi, cassa integrazione. Sono ancora centinaia di migliaia i "contagiati" dal virus della burocrazia che impedisce a loro di ricevere quel sostegno che in molti casi e' la linea di demarcazione tra una povera ma dignitosa sopravvivenza e il baratro della disperazione. Quasi tutti i mass media, non solo quelli vicini ai salvini che mangiano ciliegie mentre parlano delle disgrazie altrui, hanno aperto delle rubriche quotidiane dopo pubblicano lettere e messagi di chi non ha ancora ricevuto nulla. da Repubblica, "Ho 43 anni, io purtroppo attualmente non lavoro, mia moglie da marzo era in cassa integrazione, ora e' scaduto il suo contratto e nn abbiamo ricevuto nulla, siamo da 4 mesi senza entrate e paghiamo un affitto. Stiamo cadendo nel baratro, nn sappiamo piu' come fare..." .... "Come migliaia di italiani oggi 12 giugno ho controllato costantemente il telefono nella speranza di vedere un messaggio o una mail dell'Inps, Ma niente, le ennesime parole al vento. Io sono una madre di 3 figli che ho orgogliosamente cresciuto da sola e ai quali negli ultimi mesi ho dovuto negare ogni cosa: mi chiedo fino a che punto i "signori" che stanno al governo vogliono arrivare. Mi chiedo come possano dormire la notte e guardarsi allo specchio, senza pensare alle migliaia di persone che non riescono piu' a vivere". ..... "Sono un padre di famiglia, dal 1� marzo in cassa integrazione. Il Fondo di competenza e' uno di quelli bilaterali, non Inps: come e' possibile non ricevere neanche un euro da marzo? Come si puo' ridurre in poverta' una famiglia di cinque persone?" ..... "Sono 3 mesi che si sentono solo parole....a cinquant'anni mi ritrovo a vivere con mia madre e farmi aiutare con la sua pensione! Poi parlano di dignita' questa e' una vergogna" ..... Lo Stato dov'e'? "Per oggi era stato annunciato il pagamento ed e' rimasto solo un annuncio! Sul conto corrente non c'e' niente e sull'account dell'Inps non risulta nulla. Verrebbe proprio da dire: oltre al danno anche la beffa! Tutto questo e' vergognoso, ma nella realta' e' piu' che altro drammatico. Non c'e' neanche una piccola consolazione, dal momento che a luglio saro' di nuovo in cassa integrazione. Sono sempre stata una statalista convinta, ligia alle regole e convinta che pagare le tasse fosse giusto per me stessa e per la collettivita', ma oggi mi chiedo lo Stato che ho sempre tanto sostenuto dov'e'?" da il Fatto Quotidiano �Lavoro a chiamata e mia moglie e' clown dottore: nessun aiuto� � Francesco invece organizza eventi ed e' socio di una cooperativa con cui ha un contratto di lavoro a chiamata. �Ho fatto domanda di bonus come lavoratore dello spettacolo e mi hanno escluso perche' ho un contratto da dipendente. Dopo il decreto Rilancio, che ha incluso gli intermittenti, ci ho riprovato. Ma ancora niente�. Nel frattempo ha ottenuto circa 500 euro di disoccupazione, gia' agli sgoccioli perche' i contributi versati erano pochi. Intanto la moglie, assunta a marzo come clown dottore con un cococo, ha chiesto anche lei l�indennita' ma quel contratto ancora �non risulta� all�Inps. Con due figli di cui uno sotto i tre anni, speravano almeno nei buoni spesa del Comune, nel suo caso Roma. Ma la risposta e' stata negativa." ..... Pagata a ore dal call center: a maggio non le spetta nulla � Marta Neri e' stata piu' fortunata perche' a marzo e aprile ha preso i 600 euro. Ma a maggio non le spettera' nulla perche' il suo contratto cococo formalmente e' ancora valido, e il decreto Rilancio riconosce l�indennita' (maggiorata a 1000 euro) solo a chi alla data di entrata in vigore avesse cessato il rapporto di lavoro. �Ma io sono pagata a tariffa oraria, 7,6 euro lordi all�ora con turni che variano di settimana in settimana�, spiega lei. �E sono a casa dal 22 febbraio. Facciamo indagini di mercato e con il Covid la domanda di questo servizio e' calata�. Risultato: l�ultima busta paga e' arrivata a gennaio ed era di 474 euro. Una settimana fa e' tornata al lavoro: quattro ore al giorno per un totale di 30 euro lordi. ... Sono solo alcuni esempi di vittime economiche del coronavirus, le cui storie raccontano di una realta' opposta a quella che il governo Conte immagina mentre incontra il gotha di finanza e industria agli Stati Generali dell'Economia. Immagino la sensazione di rabbia ed insofferenza di chi guarda le immagini ovattate o ascolta le interviste in cui si sciorinano decine di miliardi di euro mentre a lui non arriva nulla e il suo IBAN piange. La rabbia di queste persone a chi si deve rivolgere? chi e' responsabile dei ritardi e delle "dimenticanze"? Le istituzioni hanno nomi e cognomi. In questo caso, la responsabilita' e' del Ministero dell'Economia e delle Finanze, ministro Roberto Gualtieri. Poi c'e' l'INPS, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, il cui presidente e' Pasquale Tridico. Senza dimenticare che il governo e' presieduto da un Primo Ministro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il governo Conte appare sempre piu' privo di prospettive, e non certo per colpa di qualche Di Battista o di qualche renziano. Alla crisi del Movimento 5 Stelle si sommano le debolezze strutturali del Partito Democratico nel quale si torna a parlare di congressi, scontri interni e nuovi segretari. Si ha sempre piu' l'impressione che Giuseppe Conte sia il presidente di un governo tecnico sotto mentite spoglie, un Conte Ter sorretto da tutti, anche da una parte delle opposizioni. Un governo Conte Ter che ha il compito di trattare in Europa le condizioni per ottenere fondi, comunque denominati, e sforamenti di debiti. Fino a quando la trattativa va avanti, Conte non puo' cadere ma cio' non toglie che gli venga fatto sentire gia' il rumore di chi affila le armi. La pioggia di miliardi attesi dall'Europa o da nuovi debiti sta causando le prime fibrillazioni nei centri di potere reale, su chi li dovra' gestire, dirottare, o farci la cresta. Si parla solo di questo nei ministeri e negli apparati pubblici, nei partiti di maggioranza e di opposizione, e i toni alti delle chiacchiere dei boiardi e dei portaborse nei corridoi del potere coprono le voci di decine di migliaia di lavoratori, artigiani, commercianti, precari che sono stati travolti dalla crisi del lockdown. Finora le manifestazioni di protesta sono state contenute e frammentate, ma abbiamo imparato a capire che le epidemie si evolvono in maniera esponenziale, all'inizio piano piano e poi improvvisamente accelerano ed esplodono.