"L'America non è il Canada. E il Canada non sarà mai, mai, parte dell'America in alcun modo, forma o aspetto", ha detto Carney nel suo discorso di incoronazione a leader dei Liberal e del governo canadese al posto di Trudeau.
Da notare che Mark Carney ha usato la parola America piuttosto che Stati Uniti d'America. Non è un caso, perché Carney considera il Canada, membro del Commonwealth, un paese più vicino alla Gran Bretagna che agli Stati Uniti. E in questo momento Il Regno Unito è più vicino all'Europa e all'Ucraina piuttosto che all'America di "Trump & Putin".
"Non abbiamo chiesto noi questa lotta, ma i canadesi sono sempre pronti quando qualcun altro lascia cadere i guantoni. Quindi gli americani non devono sbagliarsi: nel commercio, come nell'hockey, il Canada vincerà".
L'hockey su ghiaccio è lo sport nazionale dei canadesi e da sempre li vede contrapposti e vincenti sugli americani. Carney evoca il duello sportivo in chiave retorica, senza lesinare i primi colpi bassi e aggiunge:
"Il Canada applicherà dazi commerciali di ritorsione sui beni statunitensi finché gli americani non ci mostreranno rispetto e non prenderanno impegni credibili e affidabili per un commercio libero ed equo. Tutti i proventi dei dazi saranno utilizzati per proteggere i lavoratori"
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Carney promette dazi di ritorsione contro gli Usa «dollaro per dollaro» e, paragonando Trump a Lord Voldermort, il nemico di Harry Potter, mette addirittura in gioco la sua vita in questa sfida epocale:
"Stiamo affrontando la crisi più grave della nostra storia... tutto nella mia vita mi ha preparato per questo momento. ....
Chi è pronto a difendere il Canada? L’abbiamo reso il più grande Paese del mondo e ora un vicino vuole prendercelo?
No way. Non succederà".
Ma dopo la retorica e l'esplosione di sentimenti forti arriva la politica che fa i conti con la realtà. Ma anche in questo l'ex banchiere sembra ben attrezzato.
Carney potrà anticipare le elezioni previste per l'autunno, oppure governare i restanti mesi sulla scia dello scontro tra Canada e USA, sfruttando la situazione di emergenza e il clima di "fervore nazionale".
La situazione in Canada non è così florida e favorevole a Carney. Da molti anni le politiche di Trudeau hanno seminato scontento e divaricazioni su cui si sono fiondati sia i troll filorussi che quelli filotrumpiani, con una retorica d'assalto a tutto campo che spiana il terreno alle truppe del MAGA capitanate anche in Canada da Elon Musk.
Carney però sembra meglio posizionato di Trudeau per guidare la resistenza del Canada all'invasione di Trump.
Perché è un ex banchiere con forti legami nella finanza internazionale, apprezzato per l'indipendenza e autorevolezza con cui ha guidato la Banca d'Inghilterra nel decennio difficile della Brexit e, pur non essendo mai stato eletto, conosce il mestiere della retorica politica quel tanto da farlo sembrare un gentiluomo piuttosto che un banchiere, categoria giustamente invisa all'opinione pubblica di ogni latitudine.
Ha promesso di ridurre le tasse e di promuovere una diversa sostenibilità ambientale, basata non su tasse ma su incentivi.
Molti lo hanno definito un "banchiere gentiluomo" che però sa tirare fuori gli artigli quando serve.
L'avvicendamento di Trudeau con Mark Carney complica i piani di Donald Trump e lo costringerà a rettificare il tiro nella guerra dei dazi, o alzando il livello di scontro oppure facendo qualche concessione e passo indietro.
Trump è sempre convinto di potersi prendere il vicino confinante con il ricatto politico-economico ma nulla è scontato in questi tempi tumultuosi e non è da escludere che il Canada a guida Carney possa partecipare a fianco dell'Europa alla messa in comune di un sistema di difesa militare contro Putin e Trump.
i.fan.
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Date Created: 10/03/2025 08:10:43