Chi ha ucciso Giovanna Pedretti, 59 anni titolare della pizzeria "Le Vignole" in un paese vicino Lodi, trovata morta nella campagna attorno al Lambro?
Tutto lascia pensare che Giovanna Pedretti si sia tolta la vita sotto il peso di una vicenda surreale ed emblematica. Un suicidio indotto dalle polemiche scatenate contro di lei dalla giornalista Selvaggia Lucarelli che l'accusava di aver inventato un caso di razzismo per fare pubblicità al suo locale.
Per molti la tragica morte di Giovanna Pedretti è da imputare alle critiche di Selvaggia Lucarelli e alla "gogna mediatica" che ne è scaturita sui social. Giovanna non ha retto all'umiliazione e all'improvvisa notorietà negativa e si sarebbe suicidata.
Un suicidio indotto? oppure una fragilità di cui la stessa Pedretti non aveva consapevolezza?
Forse entrambe le motivazioni sono fondate, ma quel che appare più grave è la mancanza di rimorsi in chi ha provocato, anche se indirettamente, la tragedia di Giovanna Pedretti.
Il commento di Selvaggia Lucarelli è agghiacciante. La giornalista del Fatto Quotidiano si erge a castigatrice delle fake news mondiali ma non riesce nemmeno a distinguere tra un timido tentativo di marketing e le manipolazioni gigantesche in cui affoghiamo ogni giorno.
dal corriere.it
La ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano, prima esaltata da migliaia di like e commenti («Esempio di umanità da seguire», «Quaranta minuti di appalusi») anche di ministri e politici, poi nel mirino degli haters: «Truffatrice, hai inventato tutto»
Credo che Selvaggia Lucarelli non sia così stupida da non capire che Giovanna Pedretti non era Chiara Ferragni.
Credo anzi che la stessa Lucarelli sia vittima del meccanismo infernale dei social media, costretta a ripetersi con monotonia e superficialità per aderire ad un business o ad una semplice moda. Se si fosse fermata un istante a riflettere sul caso della povera Giovanna forse avrebbe agito diversamente.
O forse ha deciso di vestire i panni dell'implacabile ispettore Javert, che nei Miserabili non si lascia sfuggire i malcapitati Jean Valjean ...
Giovanna Pedretti si era inventata una storia senza offendere nessuno, senza attaccare nessuno, senza truffare nessuno. Aveva solo cercato di far sapere a tutti che nel suo locale non c'è intolleranza verso omosessuali o disabili o altre categorie sociali meno fortunate.
Aveva inventato una storia come spesso fanno i pubblicitari famosi, immaginandosi situazioni inesistenti - ricordate la bambina con la mela di Esselunga?
Le critiche l'hanno stroncata, perchè il caso aveva creato un effetto boomerang più grande delle sue forze. Qualcuno ci ha aggiunto altro carico, e Giovanna Pedretti ha ceduto.
Almeno questa è l'ipotesi più accreditata.
Altrimenti ci sarebbe da pensare che qualcun altro, violento e criminale, abbia voluto mettere in pratica l'odio dei social ed eliminare una donna colpevole di essersi inventata una storia di successo contro gli omofobi e i razzisti, che in Italia sono tanti e ben rappresentati.