Caso Almasri: Nordio e Piantedosi stanno coprendo Meloni e Tajani?


aggiornamento del caso Almasri: i tecnici di Nordio gli avevano preparato la bozza per convalidare l'arresto ma lui non l'ha firmata, perché nel frattempo era giunto l'ordine di scarcerare il criminale libico e riportarlo in Libia ...

Almasri Meloni Tajani
Almasri Meloni Tajani

i.fan. - 7 Febbraio 2025 ID: 4554

aggiornamento del caso (vergognoso) Almasri: i tecnici di Nordio gli avevano preparato la bozza per convalidare l'arresto ma lui non l'ha firmata, perché nel frattempo era giunto un ordine di scarcerare il criminale libico e riportarlo in Libia ...

 

Chi ha dato l'ordine al ministro di Giustizia Nordio di non firmare la convalida dell'arresto, ovvero di non dare seguito alla richiesta della Corte di Appello, ovvero di spianare la strada per la scarcerazione e la finta "espulsione" del criminale libico?

 

Perché ormai è chiaro a tutti, anche ai più sprovveduti fans del governo Meloni, che il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello dell'Interno Matteo Piantedosi hanno agito per conto di qualcun altro, qualcuno che aveva l'interesse e il potere di ordinare ai due ministri, "il gatto e la volpe" secondo la metafora renziana, di fare di tutto per IMPEDIRE la consegna di Almasri ai giudici della Corte Penale Internazionale.

 

"Inventatevi quello che volete, escogitate qualche trucco, qualche cavillo, qualunque cosa per liberare il libico in fretta e senza indugi, qualunque cosa, mi raccomando e fate presto è una questione di interesse nazionale".

 

Questo è stato l'ordine che QUALCUNO ha dato a Nordio e Piantedosi nella notte del 19 gennaio, quando negli ambienti di governo era iniziata a circolare la notizia dell'arresto a Torino di Osama Almasri, "generale" libico accusato di crimini contro l'umanità contro i migranti nei lager della Libia, fino a quel momento libero di circolare in tutta Europa per curare rapporti politici e affari oscuri.

 

Qualcuno sapeva già dal giorno precedente che la CPI aveva emesso il mandato di arresto. Quel qualcuno dell'ambasciata italiana all'Aja ne era al corrente perché aveva ricevuto la documentazione affinché la trasmettesse in Italia. Era stato avvisato anche l'ambasciatore Giorgio Novello, che essendo stato promosso da Tajani nel 2023  ad ambasciatore di grado gli è sicuramente un esperto diplomatico e ne ha sicuramente dato immediata notizia al ministro.

Tajani cerete notizie e responsabilità non se le tiene per sé e ha pensato bene di avvisare Giorgia Meloni, compartecipe dei segreti che avvolgono i rapporti con la Libia.

 

Da quel momento è scattato il piano per riportare Almasri in Libia, dando ordini ai ministeri competenti di inventarsi qualsiasi cosa per non consegnare il criminale alla giustizia della CPI.

 

 

 

 

Come fa notare il Corriere della Sera:

 

"... Anche la scansione temporale con la quale il ministro della Giustizia ha ricostruito i tempi delle informazioni giunte dall’Aia destano perplessità nell’istituzione che ha sede in Olanda.

Ha parlato di una «nota informale trasmessa da un funzionario dell’Interpol» la mattina di domenica 19 gennaio, precisando di aver ricevuto il «complesso carteggio» dalla Procura generale di Roma solo 24 ore dopo. Senza fare cenno alla comunicazione ufficiale inoltrata dalla Corte all’ambasciata italiana da dove, la stessa domenica 19, il magistrato addetto ha trasmesso il fascicolo al consigliere diplomatico del Guardasigilli, attraverso l’apposita piattaforma telematica.

 

Dunque gli uffici ministeriali erano informati di tutto, e si erano subito messi al lavoro per sanare il vizio di forma rilevato nell’esecuzione della cattura di Almasri: la mancata ricezione preventiva della richiesta d’arresto alla quale, secondo la legge, il Guardasigilli è chiamato a «dare seguito». Una bozza di provvedimento che rimediasse a quell’errore procedurale e consentisse alla corte d’appello di Roma di confermare la detenzione del ricercato era già stata predisposta, ma Nordio ha preferito percorrere un’altra strada: non rispondere alla richiesta dei magistrati romani di conoscere le sue «determinazioni» e far scarcerare il generale libico. "

Qualcosa non quadra, secondo i media indipendenti, nel comportamento di Nordio:

 

da Avvenire: 

... stando a quanto da lui stesso (Nordio) riferito, si è soffermato appunto su una serie di valutazioni che finiscono per dare alla scarcerazione (e al rimpatrio) del libico accusato di crimini gravissimi il peso di una decisione politica. Anche perché, mentre a via Arenula «si valutava», il jet dei servizi segreti italiani era già pronto al decollo dall’aeroporto di Torino per ricondurre a casa il generale di Tripoli. Come a dimostrare che la decisione era già stata presa.

 


Il passo successivo, elementare, è chiedersi: chi ha preso la decisione politica?

Ma davvero vogliono farci credere che sia stato Nordio a decidere di rilasciare Almasri?

e non chi invece è a conoscenza degli accordi segreti che da anni incatenano l'Italia alla Libia ?

e chi, se non il presidente del coniglio Giorgia Meloni e il ministro degli affari esterni Antonio Tajani (che è anche vice della Meloni), sono a conoscenza di quegli accordi segreti?

 

A proposito di Tajani, vice di Meloni, desta meraviglia il suo accanimento particolare contro la Corte Penale Internazionale. Fin dalle prime ore del caso Almasri Tajani si è premurato di criticare la Corte in modo stizzito e cattivo, contrariamente alla sua indole paciosa e accomodante. Oggi Tajani è arrivato addirittura a proporre un'inchiesta contro i giudici dell'Aja, colpevoli di aver ricevuto la denuncia di un migrante sudanese torturato da Almasri che accusa l'Italia di favoreggiamento.


Nordio e Piantedosi ci stanno mettendo la faccia, per coprire responsabilità e decisioni prese da altri, ai vertici massimi del governo?

 

Perchè l'opposizione non chiede al ministro Tajani di riferire in Parlamento? 

 


 

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Key1: Almasri keywords: caso Almasri, governo Meloni, Libia, migranti, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, crimini contro umanità,

Date Created: 07/02/2025 11:47:36


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