E' facile e comodo lanciare ora gli allarmi sul surriscaldamento della Terra.
Quando in pochi mesi si accavallano episodi naturali di estrema intensità che provocano incendi dal Canada agli Usa, dalla Siberia all'area mediterranea, e alluvioni come quella in Germania e in Cina, non c'è bisogno di leggere l'ennesimo documento di allarme di scienziati e organizzazioni ambientaliste.
Siamo nel pieno della catastrofe, a dispetto delle stime che scienziati compiacenti e governanti distratti collocavano oltre il 2030.
Siamo già nell'era della scomparsa dei ghiacciai del Polo Nord, l'incenerimento della foresta amazzonica, il prosciugamento dei grandi laghi, la desertificazione della California, l'allagamento improvviso degli ammassi metropolitani, l'estinzione di grandi aree naturali.
Sono almeno cinque o sei anni che il limite di sopportazione delle emissioni di CO2 e altri gas serra collegati alle attività umane è stato ampiamente superato e le promesse di governi e istituzioni sovranazionali si sono ormai trasformate in offese all'intelligenza dei cittadini.
Nessuno ormai nega l'evidenza del disastro ambientale. Il surriscaldamento, con tutte le conseguenze note e ignote, c'è.
Se ne sono accorti persino gli scienziati del IPCC, organismo ONU che monitora i cambiamenti climatici ed emette report composti da migliaia di pagine in cui si descrivono i disastri presenti e futuri, e sintetiche conclusioni da cui i politici e gli affaristi traggono la solita esortazione a contenere il global warming in 1.5 gradi centigradi nel prossimo decennio.
Quindi abbiamo altri 10 anni di pacchia, e possiamo rinviare le decisioni scomode ...
Ed è ormai altrettanto evidente che i cambiamenti climatici non sono scatenati da un singolo fattore ma dal generale e incontrollato incremento di svariate attività umane.
Il surriscaldamento è il risultato tangibile della crescita delle produzioni e dei consumi, in poche parole sono il disastro annunciato della crescita economica drogata ed esponenziale.
C'è un video della NASA che ben rappresenta questo concetto.
Global Warming from 1880 to 2020, le immagini si susseguono colorando la mappa terrestre. Improvvisamente , attorno alla seconda metà degli anni '80 del secolo scorso, il giallo diventa marrone e si fa più diffuso e acceso, soprattutto nell'emisfero settentrionale.
L'accelerazione cromatica rappresenta la crescita violenta della temperatura media di vaste zone del globo.
Nel vedere questo video mi sono chiesto che cosa è successo 40 anni fa che possa spiegare una svolta così improvvisa.
Seguendo il ragionamento ampiamente condiviso dalle comunità scientifiche internazionali sulla antropogenesi dei cambiamenti climatici, sono andato alla ricerca di altri elementi.
In particolare i dati riguardanti i crediti finanziari all'economia e l'evoluzione del sistema bancario, fonte di quei crediti.
Nel 1980 negli Stati Uniti venne emanata la Depository Institutions Deregulation and Monetary Control Act, il primo passo verso la deregolamentazione del sistema bancario e finanziario , a cui seguirono altri provvedimenti come il Riegle-Neal Interstate Banking and Branching Efficiency Act nel 1994 e nel 1999 l'abolizione del Glass-Steagall Act che equivalse al "liberi tutti" del sistema finanziario internazionale, tutti potevano prestare a tutti.
Un'economia globale in crescita esponenziale necessitava di un inesauribile fiume di prestiti e strumenti finanziari, con grande gioia dei banchieri, dei loro bonus e dei profitti ultramiliardari delle grandi banche.
C'è una perfetta correlazione tra crescita della quantità di crediti erogati, crescita dell'economia globale, crescita delle emissioni di gas serra e conseguente innalzamento delle temperature del globo.
Mi aspetto l'ovvia obiezione dei filobanchieri alla mariodraghi, che il sistema finanziario si è solo limitato ad adeguarsi, con strumenti e finanziamenti, ad un nuovo scenario anzichè provocarlo.
Senza l'aumento dei prestiti e della liquidità - sostengono - non si sarebbe potuto finanziare lo sviluppo dei paesi più arretrati o evitare crisi e disoccupazione in quelli sviluppati.
E' la stessa motivazione che Federal Reserve, BCE, e le altre banche centrali hanno utilizzato dopo la crisi del 2008, senza avere strumenti per controllare gli effetti collaterali della enorme quantità di prestiti facili ma tossici rilasciata sulla Terra.
Anche uno spacciatore di cocaina sostiene che lui si limita solo a soddisfare la domanda dei consumatori ...
Se un banchiere si compiace di usare il "bazooka" della leva monetaria e considera illimitata la stampa di denaro da immettere nella sfera economica, perchè meravigliarsi che la CO2 cresca altrettanto illimitatamente?
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Per lavarsi la coscienza molti si sono gettati a capofitto nell'economia green, le energie rinnovabili e le transizioni ecologiche. E' il fenomeno del greenwashing, che piace molto anche ai superbanchieri. Gli consente di fare affari con nuovi settori di sviluppo, dalle auto elettriche alle mini centrali nucleari, senza tagliare quelli vecchi.
Il denaro si somma e non si riduce, come anche la CO2.
Chi promette di risolvere il problema con le energie rinnovabili senza decelerare lo sfruttamento delle altre risorse naturali e alimentari, mente spudoratamente.
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Siamo al punto di non ritorno della distruzione del pianeta Terra. Ma prima che si sciolga l'ultimo ghiacciaio smettiamola con le ipocrisie. Se si vuole davvero combattere il Global Warming basterebbe collegare gli stipendi dei banchieri ( ei profitti degli azionisti) all'andamento dei "segni vitali" della Terra.
Se arriva un'ondata di caldo torrido o un'alluvione, sarà automatico tagliare i loro bonus e i loro profitti.
i.fan.
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Date Created: 09/08/2021 17:38:43