Dopo il voto, vero o presunto a questo punto non importa, sulla piattaforma Rousseau che ha dato il via libera alla nascita del governo GrilloRenzi con la faccia di Giuseppe Conte, tiro un sospiro di sollievo. L'unica cosa certa e' che finalmente "la pacchia e' finita" per Matteo Salvini e la sua schiera di aspiranti al Potere. Dopo piu' di un anno passato a fare propaganda elettorale a spese dell'evanescente Di Maio, il Truce Boss della Lega la smettera' di camuffarsi da Ministro degli Interni e tornera' a battere le spiagge e le strade dell'opposizione. Persino i suoi amici Russi dichiareranno di non conoscerlo. L'inedita alleanza M5S - PD capeggiata dall'avvocato Conte potra' dichiarare di aver raggiunto l'obbiettivo minimo se riuscira' a togliere il megafono propagandistico dalle mani di Salvini. In fondo il vero scopo del nuovo governo e' quello di traghettarsi in un modo decente, senza infamia e senza lode, fino alla fine della legislatura per consentire l'elezione del futuro Presidente della Repubblica e ridimensionare i sondaggi elettorali della Lega fino al 20%. Chi pensa che il nuovo governo Conte possa fare di piu', ad esempio combattere la corruzione, rilanciare l'economia e l'occupazione, ridurre il debito e le diseguaglianze e le tasse e le mafie e l'immigrazione, e magari anche risanare l'ambiente, o fa propaganda di corto respiro o non si rende conto su quale pianeta alberga. Se e' vero, come anche Salvini seppur con ritardo ha capito, che l'Europa a trazione tedesca ha avuto un ruolo fondamentale nel convincere Grillo e Renzi ad allearsi, e' altrettanto vero che i tecnocrati di Bruxelles e Francoforte non scioglieranno piu' di tanto i cordoni della borsa per far fare bella figura a Giuseppe Conte. La nuova inedita alleanza non potra' illudersi: l'aspettano tempi e scelte difficili, da affrontare senza soldi, senza grandi idee e senza personaggi credibili e comunque avendo poco tempo a disposizione per cercare le une e gli altri. Forse aveva ragione Beppe Grillo quando si e' rivolto ai giovani invitandoli a prendere con entusiasmo in mano le redini della nuova alleanza. O ci riescono loro o e' impensabile che possano riuscirci Di Maio Zingaretti Renzi o Di Battista.