Un giudice di New York ha ordinato a Donald Trump e alla sua omonima società di pagare 453,5 milioni di dollari, con sanzioni aggiuntive contro due dei suoi figli, e ha vietato loro di condurre affari nello stato dopo aver fraudolentemente sopravvalutato nei bilanci finanziari il suo impero immobiliare.
"Le frodi trovate qui sono evidenti e sconvolgono la coscienza", ha scritto il giudice Arthur Engoron nella sentenza pubblicata venerdì.
"Al fine di prendere in prestito di più e a tassi più bassi, gli imputati hanno presentato dati finanziari palesemente falsi ai contabili, con conseguenti rendiconti finanziari fraudolenti", ha detto Engoron in una sentenza di 92 pagine.
Il giudice ha definito "patologico" il rifiuto di Trump e degli altri di ammettere gli errori nei rendiconti finanziari. Engoron ha citato come esempio la triplicazione delle dimensioni dell'attico di Trump alla Trump Tower.
"La loro completa mancanza di contrizione e rimorso rasenta il patologico". "Gli imputati non hanno commesso omicidi o incendi dolosi. Non hanno rapinato una banca sotto la minaccia delle armi. Donald Trump non è Bernard Madoff. Tuttavia, gli imputati sono incapaci di ammettere l'errore dei loro modi".
"Questo verdetto è un'ingiustizia manifesta, pura e semplice", ha detto l'avvocato di Trump Alina Habba, rilanciando la teoria dell'uso della giustizia a scopi politici per eliminare Trump dalla competizione elettorale e favorire Joe Biden.
Mezzo miliardo di dollari non sono bruscolini, anche per uno abituato ai debiti con le banche come Donald Trump. Per questo il biscazziere ha deciso di lanciarsi nel commercio di gadget elettorali, come le sue orribili scarpe a stivaletto stile america color giallo oro che vendera a circa 400 dollari il paio.
Ma la vera contromossa di Donald Trump dopo le prime sentenze di condanna - altre sono in arrivo nei prossimi mesi - è di "mobilitare la piazza" contro il "Deep State" manovrato da Joe Biden e dall'establishment del partito democratico, in una sorta di riedizione dell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.
Questa volta Donald Trump userà una strategia "cilena" mobilitando la potente corporazione dei "truckers", i camionisti che ogni giorno trasportano più del 70% delle merci che arrivano nei negozi di tutti gli Stati Uniti.
E prenderà di mira proprio la città simbolo dei democratici, New York, la città dove è stato condannato dai "giudici manovrati Biden", la New York degli immigrati, degli omosessuali, delle famiglie non tradizionali, del "liberalismo sfrenato".
Per protesta contro la sentenza avversa a Trump del giudice Engoron alcuni camionisti hanno lanciato la proposta di non consegnare più merci nella città di New York a partire da lunedì 19 febbraio.
L'appello "boycott New York" è stato lanciato via X - la piattaforma di Elon Musk - e ha raccolto in poco tempo numero adesioni, rilanciate da alcuni siti web legati a Donald Trump, come ZEROHEDGE e il portale di Tucker Carlson.
"I'm a trucker, and I stand with the boycott. Time to show the corrupt we run this country. Not them," one X user said.
Lo stereotipo del camionista sempre arrabbiato ma gran lavoratore, forzuto, spavaldo, maschilista, razzista, farcito con la retorica della MAGA, ovvero il perfetto soldato di Donald Trump pronto per essere scagliato nella mischia della campagna elettorale per le presidenziali USA 2024, scatenando il caos nelle metropoli caotiche governate dai Dem ...
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