Gli antefatti del 26 febbraio
All'alba del 26 febbraio scorso più di mille agenti di polizia a Bari fanno una retata di mafiosi.
L'operazione "Codice Interno" su richiesta della DDA (direzione distrettuale antimafia) vede il coinvolgimento anche di due personaggi politici, marito e moglie.
La stampa locale riporta:
"Le persone coinvolte sono ritenute responsabili, a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzioni di armi da sparo, illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti, frode in competizioni sportive, tutti reati aggravati dal metodo mafioso, nonché del reato di cui all’articolo 416 ter del codice penale (scambio elettorale politico-mafioso). In base alle indagini della Dda sarebbe stata documentata una presunta ingerenza elettorale politico-mafiosa, in particolare di consorterie criminali di stampo mafioso come i Parisi-Palermiti e gli Strisciuglio, nelle Elezioni Comunali di Bari del 26 maggio 2019.
Tra gli arrestati, l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri (in carcere), la moglie Maria Carmen Lorusso, attuale consigliera comunale a Bari, eletta con la lista 'Di Rella sindaco' e attualmente in maggioranza con 'Sud al Centro'. Ai domiciliari anche il padre di quest'ultima, Vito Lorusso, medico oncologo, già arrestato lo scorso 12 luglio (e rimesso in libertà il 27 dicembre 2023) con le accuse di concussione e peculato ai danni di 17 pazienti."
Chi è Maria Carmen Lorusso, eletta con il centrodestra nel 2019 e poi passata ad appoggiare il sindaco (PD) Decaro?
Elementare Watson, la Lorusso è una trasformista come tanti in politica, una che nel 2019 aveva fiutato il vento sbagliato e poi ha trovato quello giusto per condurre gli affari che pensava di realizzare con il centrodestra ma che si possono fare anche con il centrosinistra.
Resta da scoprire perché il buon Decaro, che stando come sindaco sul territorio avrebbe dovuto avere qualche informazione sulle abitudini di Lorusso, coniugata con un ex volpone della politica come Giacomo Olivieri, abbia fatto entrare nella sua maggioranza una persona del genere.
Non è secondario indagare e capire questo aspetto. d'altra parte Decaro non aveva bisogno del voto della Lorusso, avendo già una maggioranza.
Perché invece di tenerla all'opposizione la imbarca e gli concede di occuparsi di un'azienda municipalizzata sui rifiuti che notoriamente emanano cattivi odori che attraggono gli sciacalli mafiosi ovunque essi siano?
Il sindaco Decaro non è indagato, nessuno mette in dubbio la sua onestà e competenza ma forse il vizio della politica consociativa, del cercare comunque a qualsiasi costo "alleanze più ampie", non guardare troppo al sottile, gli affari sono affari, è diventato da decenni un tratto indelebile di chi amministra le cose pubbliche, mai sazio di governare e di ampliare la propria rete di potere.
Può tornare sempre utile, non si sa mai ... ha delle buone referenze e tante conoscenze ...
Tante, troppe, in un ambiente già molto inquinato come quello di Bari, capoluogo della Puglia crocevia di mafie di diverse tradizioni e interessi.
Tra gli arrestati nell'operazione "Codice Interno" ci sono persone "appartenenti o contigue" al clan Parisi-Palermiti attivo nel quartiere Japigia del capoluogo pugliese.
Le persone coinvolte sono ritenute responsabili, a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzioni di armi da sparo, illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti, frode in competizioni sportive, tutti reati aggravati dal metodo mafioso, nonché del reato di cui all’articolo 416 ter del codice penale (scambio elettorale politico-mafioso). In base alle indagini della Dda sarebbe stata documentata una presunta ingerenza elettorale politico-mafiosa, in particolare di consorterie criminali di stampo mafioso come i Parisi-Palermiti e gli Strisciuglio, nelle Elezioni Comunali di Bari del 26 maggio 2019.
... "Il livello di infiltrazione" del presunto "sodalizio mafioso - spiegano gli investigatori - in taluni settori della vita politica ed imprenditoriale del territorio" sarebbe passato "anche attraverso la collocazione di sodali al loro interno, in particolare di un nipote e di un fratello del capo, in maniera da essere presenti all’interno di una società partecipata comunale e una nota società di automotive, in relazione alle quali, il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la misura di prevenzione non ablativa dell’amministrazione giudiziaria di aziende ex articolo 34 del codice antimafia". Il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ha inoltre disposto il sequestro finalizzato alla confisca di un cospicuo complesso immobiliare.
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Nei giorni successivi all'operazione "Codice Interno" iniziano a circolare le voci su un possibile commissariamento del Comune di Bari
Le voci provengono dal ministero dell'Interno, ovvero Piantedosi, uomo di Salvini in cerca di riscatti, non senza echi e applausi dal resto del governo Meloni.
In Puglia è già campagna elettorale, perchè oltre alle europee c'è anche il voto per le comunali a Bari, Decaro è in scadenza e quale migliore occasione per fare tanta cagnara e conquistare il governo della città?
Eliminare Decaro grazie alle colpe di una Lorusso ex centrodestra indagata per mafia e infiltrata nella maggioranza di centrosinistra, sarebbe un capolavoro politico di Piantedosi a cui molti invece contestano la scarsa predisposizione all'intelligenza politica.
La sinistra reagisce indignata e fa quadrato attorno a Decaro, denuncia il pericolo della strumentalizzazione e della antidemocratica occupazione del potere, ma certo resta da spiegare come mai l'onesto e competente Decaro non abbia fiutato il cattivo odore attorno agli affari di Bari e a certi personaggi che lo appoggiavano. Anche Decaro non ci fa una grande figura.
Ma il PD di Schlein non si scoraggia e non si fa intimorire, convoca una manifestazione popolare a Bari e chiama i cittadini a sostenere il loro sindaco eletto, contro i tentativi della destra e del governo Meloni di allungare le mani sulla città e sui suoi affari.
La manifestazione riesce, molte migliaia di onesti e coraggiosi pugliesi riempiono la piazza per manifestare il sostegno popolare a Decaro che da quasi 10 anni li rappresenta bene.
Unico neo della giornata di popolo è la presenza di Michele Emiliano, governatore di Puglia dal 2015, ex magistrato ed ex sindaco di Bari dal 2004 al 2014, quindi da 20 anni sulla breccia e persona ben qualificata a difendere l'immagine e gli interessi politici del sindaco Decaro.
L'intervento di Emiliano diventa un boomerang clamoroso perché l'ex magistrato si allarga troppo nella sua difesa appassionata di Decaro e cita un episodio di quando lui era sindaco e Decaro un suo assessore minacciato dagli ambienti mafiosi che osteggiavano la giunta.
Emiliano avrebbe accompagnato Decaro da parenti di boss mafiosi in carcere (anche grazie alle sue inchieste di magistrato) con l'intento di far arrivare ai boss il messaggio: "questo Decaro è un mio uomo, gode della mia piena fiducia, non lo dovete minacciare o ostacolare".
Un comportamento non proprio "istituzionale", molto simile a quello di chi frequenta e pratica ambienti "poco istituzionali".
Poi Emiliano ritratta o cerca di spiegare meglio, ma il danno è fatto, soprattutto alle migliaia di persone che erano andate in piazza per difendere il loro sindaco attaccato dalla destra di governo e ... dalla sinistra affarista e cialtrona.
Le affermazioni di Emiliano lasciano tutti interdetti e ridanno fiato a Piantedosi-Meloni per chiedere il commissariamento di Bari e le dimissioni di Emiliano-Decaro.
Quindi la vicenda anzichè chiarirsi si ingarbuglia, e Piantedosi non perde tempo e invia tre commissari a fare un'ispezione presso il Comune di Bari.
L'esito dell'ispezione sarà determinante per decidere il commissariamento del Comune e a rendere forse inutili le elezioni di giugno prossimo, perché chiunque vinca, sinistra o destra, sarà commissariato ex-post e si dovranno fare altre elezioni, alleanze, affari ecc ecc ecc.
(continua)
i.fan.
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Date Created: 27/03/2024 11:41:05