Perché l'autobus è precipitato
Dai rilievi più precisi emerge una parziale spiegazione sulla dinamica dell'incidente.
L'autobus guidato da Alberto Rizzotto è uscito fuori strada ed è precipitato per aver "inforcato" il guardrail interno in un tratto di cavalcavia - circa due metri - in cui la protezione era interrotta presentando un "buco" verso la ringhiera esterna parallela al guardrail.
L'autobus prima di "inforcarsi" e capovolgersi scavalcando la ringhiera avrebbe strusciato il guardrail interno per cinquanta metri a causa o di un improvviso malore o di una manovra azzardata sulla corsia di destra.
Se il guardrail interno fosse stato integro l'autobus non sarebbe precipitato, ma si sarebbe bloccato sul cavalcavia.
Finora l'unico nome e volto nella tragedia dell'autobus precipitato dal cavalcavia di Mestre è quello dell'autista, Alberto Rizzotto, "persona di provata esperienza, bravissimo, una brava persona. Faceva periodicamente le visite richieste. Lavorava con noi dal 2014 secondo quanto ho visto, poi aveva avuto un periodo di stacco e poi era tornato di nuovo con noi da 7 anni" dice di lui l'amministratore dell'azienda di trasporti proprietaria dell'autobus.
Delle altre 20 vittime si cerca di ricostruire l'identità e solo di una parte si è accertata la nazionalità, molti ucraini, paesi dell'Est, altri europei, turisti campeggiatori.
Le versioni dell'incidente - 21 morti e 15 feriti di cui 5 gravi - si sovrappongono, in alcuni casi contrastano - chi dice che non c'è stato incendio, altre fonti parlano di cadaveri bruciati - e finora l'unica prova certa è data da un video delle telecamere di sorveglianza stradale.
Si vede l'autobus sul cavalcavia, davanti c'è un altro autobus sulla corsia di sinistra, dietro un altro ancora.
Il "bus della morte" procede sulla destra, affianca e sorpassa di poco quello che lo precede - quindi aveva una velocità maggiore - poi improvvisamente tracolla a destra oltre il fragile guardrail. Perché?
L'urto con un altro mezzo è escluso dai primi rilievi. Un malore improvviso dell'autista? Dai fotogrammi del video e dalla traiettoria non sembra probabile.
Anche un guasto improvviso sembrerebbe escluso. Non resta che l'ipotesi di una manovra azzardata, o forse di una valutazione errata degli spazi disponibili, causata a sua volta da un evento improvviso, forse un bagliore che potrebbe aver accecato Rizzotto.
La tragedia di Mestre è grande quanto inspiegabile.
Fa venire alla mente la parola destino, quella che usiamo per classificare ciò che non ha una responsabilità, un evento che ci porta via vite umane e affetti secondo trame incomprensibili e inaccettabili sul piano razionale.
Fatalità, Destino è la parola che usiamo quando non vogliamo conoscere un perché.
E' fuori di dubbio che il disastro non può essere ascritto alla responsabilità diretta di nessuno, tanto meno dell'autista morto.
Ma è altrettanto vero che tra gli incidenti stradali, sempre più numerosi assieme alla vorticosa crescita dei mezzi in circolazione, quelli in cui sono coinvolti gli autobus sono i più gravi per il semplice motivo che un autobus trasporta decine di persone mentre gli accorgimenti di sicurezza, sia a bordo che lungo la strada, non sono molto più di quelli di un'auto normale.
da La Repubblica:
A Mestre un bus precipita da un cavalcavia: le vittime sono almeno 21. Ma non è il primo drammatico episodio del genere. Ecco tutti i precedenti degli ultimi 30 anni.
Il 21 gennaio 2016 un pullman con una comitiva di studenti ungheresi si schianta e prende fuoco sull'autostrada A4, in provincia di Verona. I morti sono sedici.
Il 28 luglio 2013. Quaranta persone muoiono in un pullman che precipita dal viadotto Acqualonga sull'autostrada 16, nel comune di Monteforte Irpino. Il bus precipita per quaranta metri a causa di un guasto ai fermi. Si tratta della più grave tragedia autostradale italiana.
3 dicembre 2010. Sei persone restano ferite nello scontro tra un treno regionale e un autobus all'altezza di un passaggio a livello nei pressi di Canicattì, nell'agrigentino.
17 maggio 2010. Uno scuolabus che trasporta alunni delle scuole elementari di Novedrate si scontra con due auto sulla provinciale novedratese: feriti 12 bambini e 3 adulti.
16 febbraio 2010. Un autobus francese in gita scolastica in Italia precipita in una scarpata nella notte vicino a Massa: tre i morti (l'autista, una maestra e un bambino), una decina i feriti.
19 gennaio 2009. A Fermo, un pullman di linea che trasportava una sessantina di studenti delle scuole superiori esce di strada a una curva della Castiglionese e precipita in una scarpata: 35 i feriti.
21 ottobre 2008. Un pullmann di tifosi juventini diretti dalla Svizzera a Torino per assistere a Juve-Real Madrid si schianta contro una casa a Etroubles, in Valle d'Aosta: il bilancio è di due morti e 26 feriti.
3 luglio 2008. Un autobus con a bordo cinquanta anziani si scontra con un tir nei pressi di Fasano (Brindisi): morti tre passeggeri e un camionista, ltre 40 sono i feriti.
9 maggio 2007. Un pullman che doveva riportare 41 bambini a Stroppiana (Vercelli) si ribalta sulla bretella autostradale Santhià-Casale Monferrato: un bimbo è morto, venti i feriti.
7 agosto 2006. Un'autocisterna travolge un pullman di turisti lettoni e un auto fermi lungo l'autostrada A4 all'altezza di Milano: due morti e 14 feriti.
7 febbraio 2006. Un bus di agenti commerciali turchi sfonda un muretto sulla Trionfale a Roma e precipita per una quindicina di metri in un giardino privato causando dodici morti e venti feriti, di cui sei gravi.
7 giugno 2003. Un pullman con 65 turisti moldavi, ucraini e tedeschi diretti sulle spiagge di Jesolo e Rimini si impenna all'ingresso della galleria dei Monti Berici, sulla A4 Brescia-Padova: sei morti, tra cui due bambini, una cinquantina di feriti.
13 luglio 2002. Un piccolo pullman su cui viaggiano i ragazzi della parrocchia di Rivarolo (Torino) in viaggio premio a Mirabilandia si ribalta dopo l'urto con la motrice di un tir lungo l'autostrada A-14 tra Cesena e Rimini. Quattro ragazzi muoiono.
2 ottobre 1999. Sull'autostrada A12, all'ingresso di una galleria tra Rapallo e Recco (Genova), un pullman con a bordo una comitiva di Castel Madama (Roma) diretta ad un matrimonio, si schianta sul muro della galleria: 8 morti e 28 feriti.
15 luglio 1997. Sulla A25 Roma-Pescara, all'altezza del casello di Bussi, un autotreno tampona un pullman, con a bordo un gruppo di anziani in gita fermo sulla corsia d'emergenza per un' avaria: otto persone muoiono, 35 restano ferite.
26 novembre 1995. Sulla provinciale tra Assoro e Leonforte (EN) un pullman precipita in una scarpata. Dieci morti e 38 feriti.
9 maggio 1995. Sulla statale della Val Pusteria, un pullman che collega Bressanone a Brunico si scontra con il rimorchio di un autotreno: nove morti e sette feriti.
6 marzo 1994. Incendio su un pullman di turisti al casello di Nocera Inferiore, sull'autostrada Napoli-Salerno: sette morti.
6 luglio 1993: sulla statale 244, in Val Badia, vicino a Brunico, un pullman carico di turisti provenienti da Orvieto si scontra con una Bmw e precipita nella scarpata: 18 morti 22 feriti.