Nemmeno 24 ore dal risultato delle elezioni comunali e già si delinea la nuova strategia Salvini verso il governo Draghi.
Alla riunione del Consiglio dei ministri che doveva approvare la delega al governo per la riforma fiscale (tasse sulla casa, tasse sui risparmi, meno detrazioni Irpef) Salvini non si è presentato per evidenti motivi ... elettorali. Una questione di metodo, non si può in mezzora vedere e approvare i rospi da far ingoiare agli italiani.
Non gli si può dar torto. Se Draghi avesse almeno aspettato il ballottaggio a Roma tra Michetti e Gualtieri ...
Invece Draghi ha voluto forzare i tempi perchè l'Europa non aspetta i maldipancia di Salvini per incassare i sacrifici richiesti dal PNRR.
Il test elettorale d'autunno sulla tenuta del quadro politico in Italia è quasi passato, anche se bisognerà aspettare i ballottaggi di Roma e Torino prima che i partiti inizino davvero a tirare le somme.
Il giudizio comunque non si discosterà da quello che già ora è possibile intravedere: ha vinto il PD del "sereno" Enrico Letta che archivia la buia crisi dell'era Matteo Renzi. Ha vinto con l'aggiunta non decisiva di quel che resta dei 5Stelle massacrati da Beppe Grillo.
Perde pesantemente la Lega di Matteo Salvini (quella sognata da Giorgetti non sembra essere uscita sulla ruota di Torino) che affonda nella Milano capitale morale d'Italia e nelle città che contano. Non avanza la destra neomelodica di Giorgia Meloni, che faceva finta di opporsi al governo Draghi augurandogli in realtà lunga vita.
Ha vinto l'astensionismo, coram populo, che arriva al 50% e in molti casi lo sorpassa.
Tutti fanno finta di meravigliarsi o preoccuparsi dell'astensionismo record, e la destra lo addita a scusante (momentaneo fenomeno) della propria sconfitta, promettendo di risintonizzarsi con quelli che in questo voto hanno preferito il silenzio per mandare il loro messaggio.
scrive l'HuffPost italiano:
"L'astensionismo affonda la destra. Il vero vincitore non ha partecipato: è Draghi"
Le principali città chiamate a rinnovare i consigli comunali e a eleggere il loro nuovo sindaco hanno fatto registrare l’astensione più alta di sempre: a Roma, Torino, Milano e Napoli si è recato alle urne meno del 50% dei cittadini, a Bologna solo il 51%.
“Il calo dell’affluenza è un dato eclatante”, dice all’HuffPost Valbruzzi, “quando c’è un crollo del genere, con un tasso di partecipazione inferiore al 60%, una democrazia funziona meno efficacemente: se un calo dell′1-2% era da considerare fisiologico, una perdita di circa il 7% è senza dubbio patologico”.
“Sono i partiti di centrodestra a essere i principali responsabili dell’alto tasso di astensione, per la mancanza di alternative valide e di scelte adeguate dei candidati. L’origine e la conseguenza della mancata partecipazione sono riconducibili alle decisioni, o meglio alle indecisioni, dei partiti di centrodestra. ”
Una conclusione scontata che però non spiega l'altra parte del titolo: chi si è astenuto - cioè Mario Draghi - ha vinto (?!).
Fuochino. L'essere stato a guardare, da una posizione defilata, ha giovato al presidente del consiglio "bulgaro", e fin qui nulla di strano, secondo il detto "tra i due litiganti il terzo gode".
Ma perchè molti tra quelli di destra (e anche 5Stelle) si sono astenuti? e qui i politologi di regime si fermano, per non constatare l'ovvio.
Perchè dovrei andare a votare per un partito (Lega Salvini) che appoggia lo stesso governo del mio avversario? e perchè dovrei votare per un partito (Fratelli di Meloni) che è alleato di un partito che appoggia lo stesso governo del mio avversario?
Meglio starsene a casa e aspettare che il tempo faccia un pò di chiarezza nel guazzabuglio creato dall'anomalia istituzionale.
Si, è vero, con l'astensionismo ha vinto Mario Draghi, che è l'unico ad avere l'interesse di congelare la situazione, sicuro di avere i partiti in pugno e di poterli continuare a "governare" qualsiasi fosse l'esito delle elezioni comunali.
"se volete, andate a votare per questo o quello, tanto qui non cambia nulla", aveva detto l'inquilino di Palazzo Chigi, e molti lo hanno preso sul serio e se ne sono stati a casa.
Massimo Franco sul Corriere della Sera azzarda una conclusione:
"Con una punta di presunzione (i partiti di destra) hanno pensato che bastasse presentare un candidato civico per portare consensi al loro schieramento: lo scontento diffuso nell’opinione pubblica avrebbe fatto il resto. Hanno sottovalutato l’effetto negativo di un populismo diviso tra opposizione e governo, e tuttora in affanno quando deve esprimere una vera cultura di governo. Soprattutto, non hanno capito la nuova fase che l’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi ha aperto".
E quale sarebbe questa "nuova fase" aperta da Draghi?
Nessuno lo dice, ma molti lo pensano: è il modello Tunisia, il golpe che non sembra un golpe, quello dove ci si sveglia una mattina e si scopre che il parlamento è stato sospeso, il governo, qualunque fosse, sciolto per ordine del presidente della repubblica Kais Saied, la gente è disorientata e se ne sta a casa a guardare e aspettare. Nel frattempo Saied incarica un "tecnico" donna, Najla Bouden, di formare un nuovo governo e proporre una nuova costituzione. Poi forse si faranno nuove elezioni. Alle quali non è certo chi avrà diritto e voglia di partecipare. Punto.
Qualche giorno fa è iniziata a circolare, messa in giro per sondare le reazioni, l'ipotesi che Mario Draghi si spostasse da Palazzo Chigi al Quirinale, per sostituire Sergio Mattarella che già cerca casa.
Fin qui nulla di nuovo.
Ma il vero rebus è dato dal fatto che se Draghi diventa Presidente della Repubblica si scatena la corsa per andare al voto anticipato, con tutti i rischi "non calcolati" che ne conseguono.
E allora cosa ti tirano fuori gli strateghi della "nuova fase" ?
Draghi al Quirinale e il suo amico ex banca d'italia e bce Daniele Franco, attuale ministro delle Finanze, a Palazzo Chigi, più o meno con la stessa attuale maggioranza.
Senza andare a votare ovvero senza chiedere il permesso agli elettori, perchè tanto si asterrebbero.
L'Italia avrebbe contemporaneamente un Presidente della Repubblica e un Presidente del Consiglio entrambi non eletti dal popolo, che in tal caso sarebbe ancora più giustificato dall'astenersi a partecipare a eventi elettorali di dubbia utilità.
Un vero primato in Europa, un modello di cui andare orgogliosi.
Non chiamatelo scandalo, o golpe. E' la nuova fase, come in Tunisia, statevene a casa.