La Corte di Londra ha autorizzato l'estradizione del fondatore di WikiLeaks Julian Assange negli Stati Uniti, dove verrà processato, condannato e fatto morire in carcere per aver diffuso notizie sui crimini americani in Iraq e Afghanistan.
L'estradizione sarà formalizzata dal Ministro degli Interni britannico Priti Patel, famosa per i rapporti con il Mossad israeliano.
Un grave attacco alla libertà di informazione e un grande regalo di Boris Johnson e Joe Biden a Vladimir Putin.
Joe Biden può intervenire per evitare il carcere ad Assange?
Il 17 gennaio del 2017, tre giorni prima del passaggio dei pieni poteri al neo eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Barak Obama prese la decisione di concedere la grazia a Chelsea Manning, l'ex militare americano condannato a 35 anni di carcere con l'accusa di aver passato i filse dei crimini USA in Iraq a WikiLeaks, ovvero al suo fondatore Julian Assange.
Il gesto di Barak Obama venne osteggiato da Trump e dall'apparato militare a lui più vicino.
Chelsea Manning nel 2019 tornò di nuovo in carcere per essersi rifiutata di testimoniare contro Julian Assange.
Chelsea è stata scarcerata a causa delle gravi condizioni di salute a seguito di un tentativo di suicidio solo nel marzo del 2020.
La scarcerazione, motivata dal fatto che la sua testimonianza contro Assange non era più necessaria, fu attribuita al neo presidente Joe Biden, a simboleggiare un nuovo corso nella gestione del caso Assange.
Si è trattata purtroppo di un'illusione fallace o di un episodio isolato.
Julian Assange è stato perseguitato in tutti questi anni dalla richiesta di estradizione che gli USA hanno ripetutamente presentato alla giustizia britannica, motivandola con l'accusa di spionaggio e garantendo (!) che non lo avrebbero torturato in carcere !.
Rinchiuso Assange nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, come o peggio di un terrorista, la giustizia britannica con il passo della tartaruga ha proceduto all'ultimo atto della vergognosa persecuzione contro il fondatore di WikiLeaks.
Il Tribunale di Westminster ha decretato il via libera all'estradizione di Assange negli Stati Uniti, rimettendo la decisione finale al Ministro degli Interni, come richiesto dal protocollo.
Siccome l'incarico ministeriale è ricoperto dalla nota deputata ultraconservatrice Priti Patel, famosa per i legami con il Mossad israeliano, non c'è alcun dubbio che il destino di Julian Assange sia già segnato.
Entro la fine di maggio sarà estradato negli USA, processato e condannato per aver diffuso materiale riservato dell'esercito americano contenente tra l'altro le prove di crimini di guerra, "danni collaterali" secondo la terminologia militare.
Assange rischia fino a 175 anni di reclusione, ma è molto probabile che in carcere non sopravviverà a lungo, perchè la CIA vuole eliminarlo e le sue condizioni di salute fisico-mentale sono già molto precarie.
L'unica speranza di Julian Assange è legata a un atto di clemenza da parte di Joe Biden, sempre che questi sia in grado di ricordarsi il gesto precedente di Barak Obama.
Gli Stati Uniti non hanno nulla da guadagnare dalla persecuzione contro Assange. I crimini nelle guerre in Iraq e Afghanistan documentati da Manning-WikiLeaks sono ormai acquisiti dalla Storia.
Una condanna di Assange negli Stati Uniti avrebbe una eco non indifferente in ampi settori dell'opinione pubblica democratica, per i quali la libertà di informazione è ancora una bandiera importante.
Sarebbe difficile per Joe Biden giustificare la condanna di Assange dopo la grazia concessa da Obama a Chelsea Manning, e in un momento storico in cui l'informazione soffre gli effetti della guerra in Ucraina, della manipolazione e negazione da parte dei media di Putin sugli orrendi crimini di Bucha, Mariupol e tante altre città ucraine.
Quella contro Julian Assange è una persecuzione contro chi ricerca le verità, in qualsiasi contesto e contro qualsiasi potere, una persecuzione frutto della cinica ottusità militarista, un enorme "danno collaterale", un regalo gradito per la propaganda e la disinformazione di Putin.
Nessun crimine può essere coperto da "segreto militare" o da "interessi superiori".
Chi rivela crimini di guerra, non solo esercita il sacrosanto diritto di informazione ma adempie ad un dovere morale universale.
Anche per questo Julian Assange deve essere restituito alla libertà.