L'assalto al Congresso da parte dei fanatici di Trump accorsi al Capitol Hill di Washington da ogni angolo degli Stati Uniti non era un colpo di Stato.
Dietro le centinaia di rappresentanti dell'estrema destra forcaiola, grezza e ignorante radunatisi davanti a Capitol Hill non c'erano apparati deviati dello Stato, servizi segreti, generali in pensione, affaristi ingordi, tutta la fauna che si ritrova dietro ad un colpo di Stato che si rispetti.
C'era solo un uomo, vecchio, cattivo, ossessionato. Donald Trump ha organizzato tutto e ha "firmato" il gesto come solo un criminale ha la sfrontatezza di fare: "Remember this day forever".
RICORDATEVI PER SEMPRE DI QUESTO GIORNO!
Mentre scrive queste tragiche parole Trump ha un fremito di esultanza, che lo ripaga di tutta la rabbia accumulata dal 3 novembre in poi.
E' riuscito nell'impresa di rimanere nella storia degli Stati Uniti d'America. E' il Presidente che ha "sfondato" Capitol Hill, il monumento della democrazia americana e dei suoi apparati istituzionali.
C'è lucidità nel folle disegno di Trump. Lui sa che i deputati e senatori degli Stati Uniti d'America sono visti con diffidenza, scetticismo e anche disprezzo dalla maggioranza degli americani. Sono l'establishment, il Deep State, l'apparato di legittimazione e conservazione di tutte le peggiori pratiche politiche. Nancy Pelosi, capo dei parlamentari Dem o Mitch McConnell, capo dei senatori del GOP, sono molto più impopolari di lui.
E' lui l'anima dell'America, o almeno così pensa.
Tutto e tutti gli hanno voltato le spalle, il fido maggiordomo Barr, il suo vice Mike Pence, la "sua" Corte Suprema, tutti si sono tirati indietro all'ultimo momento, quando ha chiesto loro di ribaltare il voto popolare che gli aveva negato la rielezione.
E allora, nel momento finale della sua parabola, il giorno in cui la democrazia americana avrebbe sancito ufficialmente la sua sconfitta inappellabile, Trump ha fatto ricorso a coloro che non lo hanno deluso o tradito, gli estremisti di QAnon, i Proud Boys, il finto lumpenproletariat dell'America obesa e razzista.
Hanno sfondato i cancelli di Capitol Hill, si sono aggirati nei corridoi e nelle stanze del potere, hanno messo gli stivali sulle scrivanie dei burocrati, hanno invocato per l'ultima volta il loro Hitler.
Ma quale colpo di Stato ! L'assalto a Capitol Hill è stata una scampagnata, una festa d'addio, un giorno da ricordare per sempre !
L'America dovrebbe ringraziare Donald Trump, per questa violenta siringa di cellule virali che gli ha iniettato nelle vene più profonde.
I repubblicani, che si erano opposti all'impeachment del biscazziere, si sono accorti a loro spese di quanti danni gli abbia creato.
Lo stesso giorno dell'assalto al Campidoglio, in Georgia i senatori repubblicani sono stati sconfitti nel ballottaggio, soprattutto per colpa di Trump.
L'America moderata e conservatrice esce distrutta dai 4 anni di presidenza Trump.
Altro che MAGA (make america great again)!
Non che i progressisti se la passino meglio. In fondo è colpa loro, se 4 anni fa hanno consegnato le chiavi della Casa Bianca a Trump per assecondare i desideri della impresentabile Hillary Clinton.
E fino a metà dello scorso hanno erano assenti o confusi.
C'è voluta la morte del povero George Floyd per risvegliare le coscienze democratiche.
C'è voluta la strage di decine di migliaia di vittime del COVID-19 per far capire a molti americani indecisi quanto grande e pericolosa fosse la follia di Donald Trump.
Una presidenza costellata di errori ed orrori non poteva che finire in questo modo.
A Capitol Hill il 6 gennaio 2021 non è andato in scena un tentativo di colpo di Stato, si è trattato solo dell'ultimo sfregio che l'America nel caotico dormiveglia della transizione trumpiana si è auto-inferto per aver dato credito ad un criminale comune.
L'ultimo atto dopo l'Inauguration Day del 20 gennaio dovrà essere l'incriminazione di Trump per tutto quello che finora non ha scontato.
Trump tornerà ad essere un semplice biscazziere, magari in prigione.