La previsione di Anthony Fauci il "doctor in chief" dei virologi americani è funesta, per gli Stati Uniti e per il resto del mondo: COVID-19 non sarà vinto prima della prossima estate 2022.
Tradotto in termini pratici, l'autunno - inverno che sta per iniziare sarà ancora all'insegna di vaccini, mascherine, distanziamenti, caccia al No-Vax, green pass e terza dose. Se sarà necessario, anche il lockdown travestito di giallo, arancione e rosso.
L'estate 2021 che doveva segnare la fine della pandemia del coronavirus di Wuhan sta esaurendo le residue speranze di chi pensava che vaccini, sole e aria calda avrebbero dato il colpo finale nella guerra al COVID-19.
In realtà l'euforia diffusa qualche mese fa dai governi di tutto il mondo si è rivelata un potente alleato del coronavirus, perchè ha fatto abbassare tutte le difese e precauzioni individuali, favorendo la circolazione della più contagiosa variante Delta, e delegando al green pass l'illusione di separare vaccinati e non.
Anzichè ammettere gli errori e invitare i cittadini a comportamenti più prudenti, le istituzioni politiche e sanitarie preferiscono illudere quotidianamente la popolazione con argomenti che rasentano il raggiro.
Come ad esempio quello che indica nei non vaccinati la componente quasi esclusiva dei ricoverati e morti. "Il vaccino protegge in gran parte contro il contagio della variante Delta, però previene del tutto la malattia grave e la morte"
La smentita a questa affermazione che ha un fondamento scientifico minimo viene da Israele, il paese-laboratorio che per primo ha vaccinato con due dosi l'80% della popolazione e ha iniziato a fare la terza.
In questi giorni il numero dei contagiati ha raggiunto i livelli di gennaio scorso, quasi diecimila, quando la campagna vaccinale era appena partita. Anche i decessi sono in risalita, più di 170 negli ultimi 7 giorni di cui più del 60% erano vaccinati.
Il governo è stato costretto a ripristinare l'obbligo della mascherina, tolto nell'euforico mese di giugno, oltre che a ricominciare la giostra delle vaccinazioni e del green pass.
Se Israele nel mese di maggio scorso era un esempio per tutti, compresa l'Italia, nella lotta al COVID-19, perchè ora nessuno suona l'allarme?
E come si spiega la drastica riduzione dei contagi e dei morti in India - a New Delhi non si registrano decessi per covid da dieci giorni - un paese dove le vaccinazioni non coprono nemmeno un terzo della popolazione?
E' quello che si è chiesto anche Anthony Fauci, di fronte alla quarta settimana di fila che negli Stati Uniti vede una risalita dei casi di contagio, di ricoveri e 7mila morti in 7 giorni, oltre a un forte rallentamento della campagna di vaccinazione.
Le parole di Fauci hanno immediatamente provocato l'ira di Wall Street e dell'amministrazione Biden. Il pessimismo non giova all'economia, ancora dipendente dalla moneta stampata dalla Federal Reserve, e tantomeno alla popolarità di Biden dopo il disastro in Afghanistan. Se COVID-19 non sarà debellato prima dell'estate del 2020, anche le elezioni americane di medio termine saranno un disastro per il partito democratico. Non resta che vaccinare a tutto spiano e per questo negli Stati Uniti si inizierà ad inoculare la terza dose, pur non avendo ancora convinto alla prima quasi un terzo della popolazione.
Le cose vanno decisamente peggio nella Russia di Putin, che quasi un anno fa fu il primo a tagliare il traguardo della corsa al vaccino con lo sputnik V ed ora si guarda bene dallo spiegare ai russi perchè ne muoiono più di cinquemila a settimana, più o meno gli stessi che si registrano in Brasile, dove però i vaccinati sono oltre il doppio che in Russia.
I pro-VAX si consolano guardando ai disastri che la pandemia di COVID sta causando in Asia, soprattutto in Indonesia, epicentro di una crisi sanitaria già vista in India. In un mese l'Indonesia, che era rimasta quasi fuori dalle precedenti ondate, ha registrato 800mila contagi e 43mila morti, con un tasso di vaccinazione inferiore al 20%.
"Ecco cosa accade e accadrà nei paesi più poveri che non hanno i mezzi economici e organizzativi per affrontare una vaccinazione di massa".
Non ci vuole molto a capire che la terza dose di vaccino accentuerà il divario tra i paesi ricchi e quelli poveri, dove persino la prima è un miraggio. Non ci vuole molto a capire che i paesi poveri incuberanno altre varianti di Coronavirus che si diffonderanno nei paesi "vaccinati" ...
E' una delle conseguenze della strategia adottata dai paesi ricchi, e ora è troppo tardi per porvi rimedio.
Sta per iniziare il secondo autunno di guerra al covid-19 e le mie considerazioni, come quelle di tanti, sono semplici e amare:
1) vaccinarsi è necessario e utile a patto che si mantengano tutte le altre precauzioni e si eviti di farsi prendere dall'euforia del "rischio calcolato"
2) vaccinarsi non basta, perchè si continua ad essere contagiati e a contagiare, e se pure con minori probabilità di morte, i danni permanenti da contagio sono ancora tutti da scoprire.
3) vaccinarsi è una soluzione "tampone", di breve periodo, non può essere l'unica strategia di uscita dalla crisi pandemica. Servono medicine sicure e comportamenti preventivi, soprattutto negli invivibili agglomerati metropolitani moltiplicati come funghi in tutto il mondo. L'obbiettivo deve essere: "Torno alla normalità, se mi ammalo mi curo e guarisco".
Il green pass è un'arma a doppio taglio, perchè illude i vaccinati di essere al sicuro da qualsiasi rischio, e diventa inutile nelle situazioni di assembramento e/o senza mascherine. Cosa si aspetta ad introdurre l'obbligo di vaccinazione? Tra qualche settimana inizierà a ridursi l'efficacia delle vaccinazioni fatte nei primi tre mesi dell'anno: nessuno ha ancora chiaro cosa si dovrà fare. La terza dose sarà per tutti? con la precedenza agli operatori sanitari e ai soggetti deboli?
4) chi governa sia nelle istituzioni politiche che in quelle sanitarie ha il dovere di dire la verità ai cittadini, di non diffondere ottimismi ingiustificati solo per compiacere una parte dell'economia e della finanza. Non abbiamo bisogno di generali e soldati per vincere la guerra a Covid, ma di persone informate correttamente, di decisioni chiare e prudenti, di strutture sanitarie meno disorganizzate e corrotte.
Dopo l'estate del "tutto esaurito" arriverà l'autunno del "tutti esauriti"?