La vera notizia nella guerra a Covid-19 non l'ha data il generale Figliuolo, ma l'azienda Johnson&Johnson, quella del sapone che non brucia gli occhi dei bambini, delicato sulla pelle.
Il 16 aprile arrivano le prime dosi di vaccino prodotte dalla multinazionale americana e approvate da EMA, saranno disponibili dal 19 per essere inoculate.
E' un'ottima notizia, che farà fare uno scatto al piano di vaccinazione in Italia e consentirà di mettere in sicurezza entro maggio tutti gli anziani over 60, furbetti e politicanti permettendo.
Il vaccino J&J, o meglio della Janssen azienda del gruppo, è di tipo tradizionale a vettore virale (a differenza del Pfizer e Moderna che usano la tecnologia mRNA) come quello di AstraZeneca, ma con la differenza fondamentale che ne basta una sola dose per ottenere l'immunizzazione, contro le due dell'azienda anglo-svedese e degli altri.
Il vettore virale in sintesi è un adenovirus "morto" che serve per simulare l'attacco e indurre le cellule dell'organismo a produrre anticorpi adeguati. Un metodo "quasi naturale", che non ha bisogno tra l'altro di essere raffreddato a temperature polari ma tenuto al fresco di un normale frigorifero.
Il vaccino J&J arriverà in concomitanza con un'altra importante novità, la possibilità di vaccinarsi in farmacia, praticamente sotto casa.
Se J&J non farà imbrogli, contrabbandi e overbooking come gli avidi AstraZeneca (il cui vaccino è stato bloccato anche dal Canada), si raggiungeranno in poche settimane due risultati importantissimi: non saremo più ricattati dagli amici greed di Boris Johnson e potremo fare a meno delle truppe del generale Figliuolo, sottraendoci alla sua retorica militaresca.
Con Johnson&Johnson potrò vaccinarmi senza bruciore agli occhi della coscienza.