La vita umana ha un termine ...
Il detto popolare "meglio tardi che mai" non si applica ai casi di giustizia per reati penali: la vita umana ha un termine e per un boss mafioso non è di poco conto essere riuscito ad evitare 40 anni di carcere, godendosi parte della propria esistenza in libertà.
Due mesi fa, a novembre 2022, le rivelazioni choc di Salvatore Baiardo, a suo tempo persona di fiducia di boss mafiosi, a Massimo Giletti per Fantasmi di mafia, su La7: «L’unica speranza dei Graviano è che venga abrogato l’ergastolo ostativo” e sul nuovo governo: “Che arrivi un regalino?…Che magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso?». E sulla trattativa Stato-mafia: «Non è mai finita».
Quindi l'arresto - ampiamente previsto nei mesi scorsi - di Matteo Messina Denaro, classe 1962 famoso per le abitudini di "bella vita", dopo 30 anni di latitanza non dovrebbe essere occasione di festeggiamenti e propagande di governo (e di opposizione) ma dovrebbe far riflettere sui ritardi e le connivenze di cui ha goduto per 3 decenni.
Il mafioso Matteo Messina Denaro è riuscito, grazie all'incapacità dello Stato, a ridursi di 30 anni la pena detentiva dell'ergastolo per le stragi commissionate all'inizio degli anni '90 e in quelli durante la latitanza.
La retorica che da destra a sinistra avvolge la cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro è eccessiva e fuori luogo: il pluriomicida, tra cui quello del piccolo Giuseppe Di Matteo il cui corpo fu sciolto nell'acido, dovrà scontare solo pochi anni di reclusione a fronte di circa 40 delitti durante la sua "carriera" mafiosa iniziata quando aveva 18 anni con un omicidio.
Matteo Messina Denaro ora ha 60 anni ed é malato da almeno 12 mesi di tumore al colon esteso al fegato.
Negli ultimi mesi frequentava la clinica "la Maddalena" di Palermo, a due passi dalla sede della DIA, per le cure necessarie. Nella migliore delle ipotesi la sua aspettativa di vita non va oltre i 70 anni, e quindi nella peggiore delle ipotesi i suoi ergastoli, che per essere scontati richiederebbero 40 vite, si trasformeranno in 10 anni di carcere, circa il 7% della vita complessiva.
Se si considera che il tempo probabile che lo separa dalla morte potrebbe essere dimezzato a causa delle precarie condizioni di salute, si arriva alla conclusione che i 40 delitti di Matteo Messina Denaro gli saranno costati spiccioli di galera.
Non è molto, a conti fatti.
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L’uomo più ricercato d’Italia si trovava alla clinica «La Maddalena» con una diagnosi di metastasi al fegato e aveva già subito un intervento chirurgico circa due anni fa.
Sarebbero dunque molto compromesse le condizioni di salute dell’ex superlatitante Matteo Messina Denaro, arrestato questa mattina a Palermo. A rivelare questo dettaglio sono le cartelle cliniche già fatte sequestrare dalla procura di Palermo nella struttura sanitaria in cui è avvenuto il blitz.
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Se lo Stato lo avesse catturato e condannato almeno 25 anni fa, sarebbe stata un'altra storia, e Matteo Messina Denaro avrebbe scontato i migliori anni della sua vita in carcere.
Invece ha potuto goderseli con poco sforzo e molte protezioni, tanto da potersi permettere di frequentare resort turistici e casinò, tra la Sicilia e il Nord Italia, facendosi beffe dello Stato anche dopo l'arresto del suo "padrino" Totò Riina.
Matteo Messina Denaro potrebbe addirittura godere di un trattamento carcerario di favore. Da qualche parte ha custodito i segreti sui legami di Cosa Nostra con la politica e sulla trattativa Stato-Mafia negli anni bui segnati dagli attentati a Falcone e Borsellino.
Qualcuno forse gli aveva consegnato le carte misteriosamente scomparse dal covo di Totò Riina.
E' opinione diffusa che l'arresto di Matteo Messina Denaro sia avvenuto nell'ambito di una ulteriore trattativa Stato-Mafia. Con quali contropartite?
Il criminale Messina Denaro utilizzerà i segreti di cui è a conoscenza per ricattare una classe politica imbelle? e garantirsi che anche i prossimi pochi anni di carcere siano abbastanza confortevoli?
Il trionfalismo retorico di gran parte delle istituzioni politiche italiane che ha accompagnato l'arresto di Matteo Messina Denaro è matematicamente esagerato.