2 luglio - L'imprenditore agricolo Antonello Lovato è stato arrestato dopo la morte del bracciante indiano Satnam Singh.
Finalmente gli inquirenti hanno riconosciuto che non si è trattato solo di un incidente sul lavoro ma di un vero e proprio omicidio doloso, connotato da uno sfondo razzista e disumano.
Nell'ordinanza del GIP che ne motiva l'arresto è scritto che Antonello Lovato ha «un'indole insensibile e particolarmente sprezzante della vita umana»
... «Prescindendo da valutazioni etiche (irrilevanti per il diritto penale) che pure si imporrebbero a fronte di una condotta disumana e lesiva dei più basilari valori di solidarietà, l'indagato si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire».
“Sulla scorta delle risultanze della consulenza medico legale la Procura ha variato l'ipotesi di reato inizialmente configurata (omicidio colposo) ed ha contestato il reato di omicidio doloso con dolo eventuale”
In sintesi, Satnam Singh è stato vittima di uno sfruttatore razzista.
Nella sua ordinanza il gip Giuseppe Molfese riporta dettagli non emersi: il macchinario avvolgiplastica che ha risucchiato dalla manica della camicia il braccio del 31enne era privo di certificazioni di idoneità e di protezioni; Antonello Lovato non era distante dall’accaduto ma era lui a guidare il trattore dicendo a Singh cosa fare; alle richieste di soccorso della moglie del bracciante, Soni Soni, si è limitato a dirle «è morto, è morto» per provare a metterla a tacere. E nelle esigenze cautelari il giudice sottolinea come Lovato, che ha «un'indole insensibile e particolarmente sprezzante della vita umana», potrebbe avvicinare i testimoni e intimidirli per far loro cambiare versione.
«Prescindendo da valutazioni etiche (irrilevanti per il diritto penale) che pure si imporrebbero a fronte di una condotta disumana e lesiva dei più basilari valori di solidarietà, l'indagato si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire».
“Sulla scorta delle risultanze della consulenza medico legale la Procura ha variato l'ipotesi di reato inizialmente configurata (omicidio colposo) ed ha contestato il reato di omicidio doloso con dolo eventuale”.
In sintesi
Antonello Lovato ha ucciso Satnam Singh due volte.
La prima subito dopo l'incidente, accaduto nei campi dell'azienda agricola per un macchinario che lo aveva investito, tranciando un braccio del lavoratore indiano. Non lo ha soccorso, non gli ha prestato nessuna cura, preoccupato solo di nascondere le gravi irregolarità della sua azienda.
Ma Antonello Lovato ha anche cercato di impedire o di ritardare i soccorsi da parte di chiunque altro, trasportando il corpo agonizzante di Satnam verso il tugurio-abitazione, lontano da un pronto soccorso o da un presidio medico che avrebbe potuto salvare la vita di Satnam Singh.
I magistrati di Latina che indagano sull'omicidio hanno ritenuto il Lovato pericoloso anche per i testimoni, perchè avrebbe provato a ricattarli e minacciali con cinismo, trattandosi di immigrati privi di protezione sociale e legale.