Alla Pugacheva ha iniziato la sua carriera di cantante popolare quando c'era ancora l'Unione Sovietica e al Cremlino comandavano Breznev e compagni.
Ha attraversato la caduta dell'impero e l'ascesa di Vladimir Putin continuando a cantare canzoni popolari, senza particolari impegni civili o politici. Non ha mai manifestato contro il regime, facendosi "gli affari propri" , "cosa c'entra l'arte con la politica".
Ma il suo ultimo marito Maxim Galkin, più giovane di lei, artista, presentatore televisivo e comico affermato, ha avuto l'ardire di manifestare ciò che pensava sulla guerra di aggressione all'Ucraina.
L'ha definita pubblicamente una guerra, anziché "operazione militare speciale" come vuole l'ipocrisia di regime, e già questo è un reato nella Russia di Putin.
Ha denunciato e criticato le atrocità commesse dall'esercito russo a Bucha e Mariupol, ha criticato la legge russa che vieta di "essere gay" in pubblico.
Il 16 settembre il Ministero della Giustizia russo ha incluso il nome di Maxim Galkin in una lista di "agenti stranieri" colpevoli di aver fatto propaganda contro l'esercito a favore dell'Ucraina e di essere finanziati da paesi stranieri. Sulla base di queste accuse Galkin rischia 20 anni di carcere e addirittura l'ergastolo. L'artista in questi giorni si trova in Australia e non potrà certamente tornare in Russia.
Due giorni dopo, la moglie Alla Pugacheva si è schierata a fianco del marito, chiedendo ai magistrati russi di essere anche lei incriminata con l'accusa di essere un agente straniero, come suo marito - "una persona onesta, dignitosa e sincera, un patriota reale e incorruttibile della Russia", che augura al suo paese "una vita pacifica, libertà di parola" e la fine della morte delle persone "per obiettivi illusori".
Una provocazione che in poche ore ha raccolto più di 500mila like su Instagram creando un forte imbarazzo nel regime.
Il maggiordomo di Putin Peskov si è rifiutato di rilasciare commenti sulla richiesta di Pugacheva.
Gli strateghi di regime temono la popolarità di Alla Pugacheva, una vecchietta-giovane molto amata dal pubblico, e non sanno come affrontare la provocazione della cantante, che rappresenta una critica semplice ma molto efficace alla guerra.
Fare finta di nulla potrebbe creare un precedente a cui molti altri artisti si appellerebbero per esprimere pubblicamente la loro opposizione alla guerra.
Incriminare anche Alla creerebbe una reazione imprevedibile nell'opinione pubblica russa fin qui sonnolenta e rassegnata.
Come è possibile accusare un'artista che da 50 anni scalda i cuori russi di essere "un'agente straniero"?
Chiunque lo facesse si coprirebbe di ridicolo e susciterebbe l'indignazione popolare.
La mossa di Alla Borisovnaa Pugacheva ha messo sotto scacco Vladimir Putin e la sua guerra criminale contro l'Ucraina.