Con il barcone a vela "Alex" della Ong Mediterranea si e' ripetuto il copione della Sea-Watch e della Rackete, alla quale Salvini aveva tuonato che i "criminali" non sarebbero sbarcati a Lampedusa neanche a Natale. Poche decine di migranti salvati davanti alle coste libiche, il divieto tassativo di entrare nelle acque territoriali della Patria e di puntare invece su Malta, e una volta entrati nel porto di Lampedusa il ripiegamento tattico su "non sbarcheranno", per poi accontentarsi di "arrestateli tutti" e infine la magra consolazione del "sequestrate la nave". La ritirata del ministro in campagna elettorale permanente potrebbe far pensare che qualcuno non lo prenda piu' sul serio e che gli italiani gli chiedano conto di quante volte e' stato smentito da un anno a questa parte e di come possa continuare senza vergogna a ripetere lo stesso copione. Ma le elezioni e i sondaggi smentiscono la logica, anche quella piu' ferrea, Salvini continua ad aumentare i suoi consensi dopo aver sbraitato apparentemente al vuoto, collezionando quelle che per altri sarebbero fuguracce e per lui invece sono efficacissimi spot elettorali. Carola Rackete e' stata assolta dalle accuse di Salvini e lui non perde tempo ad accusare i magistrati di essere "comunisti e fannulloni" . La Germania intera solidarizza con la sua concittadina e lui la apostrofa "ricca, viziata e comunista" riscuotendo il plauso di tutto l'arco dei consensi popolari. Se il barcone Alex attracca nonostante i suoi divieti, la colpa e' della ministra 5Stelle della Difesa che non ha ordinato alle navi da guerra di difendere i confini della Patria e del ministro mattarelliano Tria che comanda la Guardia di Finanza ma non la usa per sparare sui migranti. C'e' una simmetria matematica tra due fenomeni apparentemente contraddittori: la diminuzione evidente del numero degli sbarchi negli ultimi due anni e l'aumento della "verbosita'" e della propaganda salviniana. Secondo i dati dell'UNHCR dall'inizio del 2019 in Italia sono sbarcati solo 2.800 migranti, contro i 13.000 della Spagna, i 18.000 della Grecia e i mille di Malta. Cifre ridicole di fronte alle centinaia di migliaia del periodo 2015-2017 che testimoniano di un complesso fenomeno di "blocco all'origine" dei flussi migratori sia dal Medio Oriente che dall'Africa di cui quasi nessuno parla o indaga. A Salvini comincia quindi a mancare la materia prima della sua propaganda politica, la benzina della sua macchina elettorale, cioe' gli sbarchi di "africani" con la loro triste e molto spesso drammatica coreografia. Ormai anche i piu' sprovveduti dovrebbero aver capito che i migranti servono a Salvini come l'acqua ai pesci. Senza di essi il boss leghista, primo ministro del governo Conte, non avrebbe la possibilita' di fare propaganda a costo zero e dovrebbe dar conto di tutte le promesse mancate o delle patacche rifilate (qualcuno e' ancora in attesa dell'abolizione della legge Fornero). Quando Salvini invoca "le navi da guerra" a difesa dei confini nazionali, e lascia intravedere la possibilita' di bombardarli come fa Haftar sui lager libici, solletica tutte le corde della sua platea scalpitante, e grazie alla ottusita' degli alleati di governo, all'inesistenza di una parte dell'opposizione (Zingaretti) e alla complicita' dell'altra (piu' Renzi che Berlusconi) continua a raccontare una realta' inverosimile che la maggioranza deglia italiani ama ascoltare. Per questo il Salvini che sbraita e abbaia alla luna e' ancora efficace sul piano della comunicazione elettorale. E' vero che Carola Rackete non e' stata arrestata o espulsa come lui chiedeva, ma e' rimasto l'unico ad opporsi strenuamente alla minaccia dell'invasione e questo porta altri voti al suo paniere. Finche' qualcuno non fa cadere il suo governo Conte e interrompe il giuochino.