Non gli bastava aver mandato i coloni ebrei estremisti emuli del KKK a bruciare le case dei palestinesi di Cisgiordania.
Il governo di criminali, chi più chi meno fanno a gara, rappresentato da Netanyahu ora manda direttamente l'esercito nella West Bank avendo distrutto tutto il distruttibile nella Striscia di Gaza.
Centinaia di soldati con mezzi blindati, carri armati, elicotteri hanno dato l'assalto a Turkamen, Jenin, Tabus, uccidendo e distruggendo per dare la caccia a terroristi di Hamas.
Il copione è sempre lo stesso. Le colonne armate dell'IDF entrano in un campo profughi - a Jenin c'è quello più antico di tutta la Palestina - danno il preavviso !? di sgombero alla popolazione e dopo pochi minuti iniziano a sparare all'impazzata.
da Al Jazeera
Stanno "sparando a chiunque si muova"
Mohammed al-Atrash, un collega di Al Jazeera Arabic che ci racconta da Jenin, ci fornisce un aggiornamento sulla situazione sul campo. Ecco i principali punti da ricordare:
I cecchini israeliani vengono piazzati in cima alle case “sparando a chiunque si muova”. È così che due persone – su nove – sono state uccise a Jenin.
Diverse zone erano sotto coprifuoco mentre i soldati israeliani ispezionavano le case dei civili.
L'ospedale governativo di Jenin è assediato dalle forze israeliane che stanno ritardando l'arrivo di un'ambulanza con a bordo un ferito.
From the present assault to the violence of the second Intifada between 2000 and 2005, Jenin has rarely been far from the worst of the storm that continues to rage across the West Bank.
The refugee camp there is thought to be home to about 14,000 people, nearly all descendants of the Palestinians dispossessed of their land and homes when the state of Israel was created in 1948.
Conditions in the camp are desperate. Of the 10 camps across the occupied West Bank, Jenin has the highest rates of unemployment and poverty, according to UNRWA.
It is also home to several armed groups, including the Palestinian Islamic Jihad.
“These groups [in Jenin] started as a community defence mechanism, so the more violent Israel’s raids got and the more systemic, the bigger these groups grew,” Tahani Mustafa, an expert on Israel-Palestine for the International Crisis Group, told Al Jazeera earlier this year.
La tattica provocatrice di Israele è collaudata.
Con il pretesto più o meno fondato di "eliminare terroristi" palestinesi, vengono assaltati gli agglomerati urbani, campi profughi o quartieri residenziali o moschee, ospedali, scuole, colpendo nel mucchio e uccidendo decine di civili. Poi esplode la rabbia, i nuclei armati la cavalcano, e l'esercito israeliano si trova su un piatto d'argento altri pretesti per nuovi crimini.
Fin dalle prime settimane dopo il 7 ottobre 2023, in tanti abbiamo pensato che Israele avrebbe cercato di sfruttare il massacro perpetrato dalla sua "creatura" Hamas per liquidare definitivamente la causa palestinese, sia a Gaza che in Cisgiordania.
I fatti purtroppo hanno confermato quella sciagurata ipotesi, senza che la comunità internazionale sia riuscita a scalfire minimamente l'arroganza israeliana per fermare la logica criminale di Netanyahu e dei partiti religiosi di destra.
Ormai anche lo slogan-obiettivo dei progressisti come Jeremy Corbin o Alexandra Ocasio-Cortes che chiedono l'embargo delle armi ad Israele, sembra inefficace e minimalista.
L'ex leader del partito laburista britannico chiede la fine delle vendite di armi a Israele
Il membro del parlamento britannico ed ex leader del partito laburista Jeremy Corbyn ha chiesto la cessazione delle vendite di armi a Israele, mentre continuano gli attacchi nella Cisgiordania occupata.
“Israel knows it can commit war crimes with impunity. That is why it has launched its largest assault on the West Bank since 2002,” Corbyn said on X.
“We are witnessing the total erasure of Palestine – and our government is shamefully complicit. End all arms sales to Israel, now,” he added.
Per convincere, forse, una parte della popolazione israeliana dei rischi di isolamento che corre se non manda via Netanyahu e soci e pone fine all'eccidio dei palestinesi, è necessario un boicottaggio economico e culturale internazionale, senza scadere nella follia antisemita, ma dando chiaro a tutti gli ebrei del mondo il messaggio che non gli è consentito impunemente il genocidio del popolo palestinese.
Come tutti i criminali, di qualsiasi razza, religione, ideologia o ceto sociale, anche i leader israeliani dovranno rispondere di quello che stanno facendo contro i palestinesi di fronte al tribunale dell'umanità.
Israele, NO TREGUA A GAZA per vaccinare contro la poliomielite
29 agosto - 11 mesi di crimini e distruzioni da parte di Israele hanno ridotto Gaza in condizioni di gravissima crisi sanitaria. E' ricomparsa persino la poliomielite di cui ora si teme l'estendersi del contagio. Il 16 agosto si è verificato il primo caso di poliomielite in un bambino di 10 anni che non ha ricevuto alcuna vaccinazione antipolio. Sarebbe necessario un massiccio e immediato intervento di vaccinazioni, almeno 1,5 milioni di dosi per mettere al sicuro i bambini e i più fragili ma Israele non concede nessuna tregua per distribuire i vaccini in sicurezza e quindi la poliomielite può dilagare indisturbata.
Un altro crimine di cui gli israeliani dovranno rispondere di fronte al tribunale dell'umanità
Israeli Inflaming Polio Outbreak