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alluvione a Valencia

200 morti a Valencia tra bugie e disinteresse sui cambiamenti climatici


ifan - 31 Ottobre 2024 - aggiornato il 02/11/2024 05:45:25 ID: 4462


La tragedia del cambiamento climatico inarrestabile ha colpito Valencia e la Spagna, causando 200 morti. Le responsabilità dei partiti di centro-destra negazionisti. Dietro le bugie e le promesse dei governi c'è disinteresse e affarismo 


video: Mazón capo del Centrodestra di Valencia nel giorno in cui la DANA ha ucciso più di 200 persone!

 

 

Per questo Carlos Mazón ha ritardato l'allarme meteo di oltre 12 ore, nonostante gli avvisi delle autorità nazionali, perché per i negazionisti del cambiamento climatico l'importante è negare anche l'evidenza, anche a costo di centinaia di morti! IL POST DI MAZON CON IL VIDEO E' STATO CANCELLATO DA X

Il servizio meteorologico nazionale (Aemet) aveva lanciato l’allarme rosso alle 7.31 di martedì mattina, 29 ottobre, e alle 11.44 avvertiva: «Bisogna stare molto attenti, in molte zone della costa non piove o le precipitazioni sono deboli, ma i fiumi raggiungono la costa con acque molto gonfie e non bisogna fidarsi».

 

La Generalitat di Valencia guidata dal Partito Popolare in alleanza con l'estrema destra di VOX, però, ha ritenuto di inviare il messaggio di allerta sui cellulari dei residenti soltanto alle 20 di sera quando molte strade erano già allagate e ha aspettato altri 36 minuti prima di chiedere aiuto all’Unità Militare di Emergenza.

 

Il presidente della Generalitat a metà giornata aveva scritto su X un messaggio in cui assicurava: «Alle 18 sarà tutto finito». In realtà, alle 18 la Spagna era solo all'inizio dell'apocalisse. E infatti Mazón e il suo staff hanno poi cancellato quel tweet. Che però non è sfuggito ai più attenti, che lo hanno salvato e rilanciato su X. 

 

E in molti ricordano il primo atto compiuto da Mazón il leader del PP appena insediato alla presidenza della Generalitat, nel luglio 2023: la soppressione dell’Unità di Emergenza Valenciana, creata soltanto qualche mese prima quando la Comunitat era guidata da una coalizione Psoe-Podemos-Compromis.



200 morti a Valencia, vittime della tragedia climatica in atto

30 ottobre - La tragedia del cambiamento climatico inarrestabile ha colpito Valencia e la Spagna, causando decine di morti, forse 200, danni enormi alle abitazioni e alle strutture.
La Dana - la goccia fredda - era un fenomeno già noto in Spagna, ma questa volta ha superato ogni immaginazione. Il surriscaldamento del mar Mediterraneo, provocato dal cambiamento climatico, ha raggiunto livelli mai registrati e mette a rischio tutti i paesi che vi si affacciano.

Le automobili trascinate e accatastate sono la drammatica metafora di un "progresso" che la Natura non sopporta più. Ma la verità è che si tratta dell'unico "progresso" di cui siamo capaci, di cui vogliamo essere capaci.

Le città e le automobili sono diventate le trappole del nostro "progresso"... la rivoluzione green è stata ridotta a slogan propagandistici, per riverniciare e moltiplicare i vecchi business ... 

video: alluvione a Valencia


Diciamo la verità. Ci siamo stancati da un pò di tempo a questa parte di commentare, o anche solo di leggere le notizie degli eventi climatici che sconvolgono ogni angolo della Terra.

 

Dagli uragani del mar dei Caraibi che distruggono anche il sud est degli Stati Uniti all'alluvione nel deserto del Sahara, dalla siccità in Amazzonia o nelle foreste del Canada agli incendi in Siberia, i tifoni in Giappone, la scomparsa dei ghiacciai in Artide e Antartide e dalle Alpi all'Himalaya, il prosciugamento del Mar Caspio e il surriscaldamento del Mar Mediterraneo.

 

Il Mare Nostrum culla delle civiltà è diventato il protagonista horror dell'ultima strage climatica a Valencia.


La Valencia felice e moderna è stata sconvolta in 24 ore dal DANA, la goccia fredda che fa condensare il vapore del mare trasformandolo in un mostro metà tsunami metà uragano, inondando tutto e tutti.

 

Il fenomeno DANA è antico ma l'effetto potenziato dai cambiamenti climatici è moderno tragico futurismo. Il mare ogni anno è più caldo e non bisogna essere scienziati per saperlo, basta ricordarsi di quando 20 anni fa si andava in vacanza a luglio e ci si immergeva in acque ancora fresche mentre ora si ha la sensazione di nuotare nel brodo.


Il mare più caldo significa più vapore, più energia che si accumula fino ad esplodere per il contrasto di masse di aria più fresche. Che si chiamino medicane o dana l'effetto è lo stesso. Fenomeni improvvisi di proporzioni devastanti crescenti e sempre più frequenti. Ne sanno purtroppo qualcosa gli abitanti della nostra amata Emilia-Romagna.

 

Chi viene colpito dalla sfortuna subisce gli eventi climatici con disperazione, paura e rabbia. Chi se la scampa, per questa volta, si limita ad osservare e commentare con amarezza e distacco. Fino a stancarsi di commentare sempre la stessa cosa.

Bisognerebbe fare qualcosa, ma non si fa nulla, anzi la situazione climatica peggiora allo stesso ritmo delle promesse mancate.

 

La tragedia di Valencia sarà ricordata e commentata per l'enorme tributo di vite umane, al momento più di centocinquanta, il bilancio di danni a case e cose che ammonta a decine di miliardi di euro e la rabbia diffusa per i ritardi nel lanciare l'allarme alla popolazione e la sottovalutazione del fenomeno da parte delle istituzioni locali a cominciare da Carlos Mozòn, capo della Generalitat con una maggioranza PP-VOX . 

Il comportamento di Mozòn e il negazionismo dei partiti di centro-destra saranno certamente oggetto di indagini e di denunce politiche. 

Ma credo che la tragedia di Valencia ci abbia consegnato una verità più amara e diversa dal solito, su cui non mi sembra di aver notato una particolare attenzione.


La verità, rappresentata nelle immagini di migliaia di carcasse di automobili trascinate dalle acque e accatastate come cumuli di rifiuti, è che l'ambiente umano è incapace e inadatto ad affrontare gli eventi climatici come quello di Valencia.


Anche se l'allarme fosse stato lanciato in tempo, cosa avrebbero potuto fare le centinaia di migliaia di persone per mettersi in salvo? Si sarebbero precipitate a partire in auto per altre località, ma così facendo si sarebbero imbottigliate in un gigantesco ingorgo ed esposte ancora di più alla furia degli eventi. Sarebbe stata una strage di proporzioni ancora maggiori.


Le città e le aree urbane in cui ormai vive la maggioranza della popolazione della Terra si sono modellate nel corso di secoli e negli ultimi decenni hanno conosciuto un'espansione vertiginosa.

Le città hanno dovuto far fronte non solo al maggior numero di abitanti e aziende ma anche all'esponenziale presenza di mezzi di trasporto, innanzitutto automobili che divorano strade e parcheggi.

 

Quando si verifica un'alluvione in un'area metropolitana le auto diventano ostacoli mobili, ostruiscono il deflusso delle acque, creano dighe improvvise e altrettante tracimazioni.

Le automobili che dovrebbero portarci in salvo lungo le vie di fuga diventano i peggiori nemici dell'uomo.
Questo è successo anche a Valencia.

 

Le strategie per combattere i cambiamenti climatici riducendo gli effetti dei gas serra come la CO2 e il conseguente riscaldamento globale richiedono decenni e impegni politici incerti.

Si è già visto come i governi di qualsiasi tendenza politica rinviano di volta in volta le decisioni più costose e impopolari. Dopo 20 anni di promesse abbiamo capito che l'emergenza climatica non è una priorità ma solo una variante del business economico-politico. 

Se ne parla nei convegni, o in occasione di disastri ambientali. Come in Spagna, appunto.


 

Per decenni abbiamo creduto agli impegni sulla decarbonizzazione e sulla riduzione della temperatura della Terra. Ormai è tardi, e se pure si cominciasse davvero oggi a realizzare gli impegni disattesi nel passato ci vorrebbero decenni per riparare i danni già fatti all'ambiente globale.

 

Sarebbe più utile a questo punto cominciare ad "adattare" le aree e le abitudini urbane in modo che affrontino meglio l'eventualità di disastri climatici, siano essi le alluvioni o le siccità.

Piuttosto che illuderci di soluzioni globali e ottimali, cerchiamo di fare subito qualcosa per fronteggiare i rischi mortali e distruttivi.

 

Oppure continuiamo come se nulla fosse, sperando di non essere mai baciati dalla "sfortuna" dei disastri climatici.

ifan


Key1: Valencia keywords: Valencia, Dana, Mazón, disastri ambientali, cambiamenti climatici, surriscaldamento, mar Mediterraneo, Spagna, COP26,

Date Created: 31/10/2024 13:01:43


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